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Associazioni ambientaliste: europa tenga alto l’impegno ambientale

Ultimo aggiornamento: 30-09-2014

La preoccupazione di Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf per le politiche europee in ambito ambientale si fa sempre più forte. Secondo le quattro associazioni infatti la Ue starebbe riducendo drasticamente il proprio impegno nelle tematiche relative all’ambiente, come dimostrato tra l’altro dall’affidamento delle competenze in materia ambientale ed energetica ad un unico commissario.

I quattro gruppi hanno deciso di unirsi per far sentire maggiormente la loro voce presso gli europarlamentari dopo che la Commissione ha reso noti i nomi delle persone che dovranno occuparsi delle tematiche ambientali. A loro parere infatti saremmo di fronte ad una “preoccupante retromarcia sugli impegni europei” sia per quanto riguarda la sostenibilità sia per l’efficienza energetica, nonché per le azioni riguardanti il clima, la protezione delle biodiversità e la qualità dell’aria.

Una mancata considerazione di queste tematiche, oltre che chiaramente dannosa per l’ambiente, rappresenterebbe secondo le associazioni anche un tradimento delle aspettative della popolazione dell’Unione Europea, molto attenta a tutto quello che riguarda le tematiche climatiche, come tra l’altro evidenziato dall’Eurobarometro reso noto ad inizio settembre, secondo il quale la quasi totalità degli europei (95%) terrebbe in grande considerazione le tematiche climatiche e ambientali.

europa e impegno ambientale

I dubbi sollevati dalle associazioni non sono generici e riguardano in particolar modo queste tematiche: la nomina del commissario per il Clima e l’Energia con interessi nell’industria dei combustibili fossili e quindi in chiaro conflitto di interesse con il proprio incarico; l’unione dei portafogli clima ed energia nelle mani di un unico Commissario e la scelta politica di sottoporre il suo operato al controllo di uno dei vicepresidenti per le politiche energetiche, rendendo palese il rischio di subordinarne le azione agli interessi commerciali dell’industria energetica.

Un ulteriore campo di critica delle associazioni italiane è stata la scelta di includere nei campi di interesse del commissario per l’ambiente anche tutto ciò che riguarda il mare e la pesca, con il rischio che la mancata adozione di politiche adeguate in questi campi non possa essere contrastata dall’operato di un ulteriore commissario per l’ambiente.

Secondo i quattro gruppi per la difesa dell’ambiente la politica europea in materia ambientale sarebbe quindi stata relegata ad un ruolo subordinato rispetto alle politiche industriali ed energetiche, ma ”tutto ciò comprometterebbe pericolosamente il ruolo internazionale dell’Europa come pioniere e leader nell’affrontare la doppia sfida della crisi ambientale e climaticae da ciò è scaturita la necessità di sollecitare gli europarlamentari “ad impegnarsi affinché queste preoccupazioni trovino una chiara risposta nel corso delle audizioni dei commissari e vicepresidenti”.

In caso di mancato accoglimento delle istanze ambientaliste, le associazioni si faranno promotrici di azioni volte a far modificare la composizione della squadra del neo presidente Juncker.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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