È contenuta in una lettera diffusa pochissimi giorni fa la richiesta effettuata da un gruppo di imprese italiane ed europee al Governo italiano: portare i temi dell’energia al vertice dell’agenda europea.
La lettera al Governo
Quattordici diverse realtà italiane ed europee hanno sottoscritto una lettera indirizzata al Governo Renzi, nella quale chiedono che il governo italiano assuma un ruolo da protagonista nella governance europea sull’energia. In particolare la richiesta riguarda le politiche energetiche che l’Unione attuerà nei prossimi 15 anni, in corso di definizione con l’incontro tra i Ministri dell’Energia che si terrà il prossimo 26 novembre.
In particolare nella lettera le 14 realtà vogliono sottolineare come le imprese italiane abbiano già preso parte alla necessità di cambio di rotta per quanto riguarda le politiche energetiche, con 372.000 aziende (pari a quasi un quarto del totale) che già adottano tecnologie di tipo sostenibile. Il dato che la green economy sia una realtà sempre più diffusa in Italia non deve però far pensare che i traguardi raggiunti siano definitivi; infatti la lettera si pone come obiettivo anche quello di attirare l’attenzione del governo sulla necessità di consolidare i risultati raggiunti, in quanto il percorso verso l’utilizzo di energie e politiche verdi potrebbe essere reversibile.
Necessario secondo gli estensori della comunicazione è il raggiungimento di una politica unica a livello europeo, che possa porre le aziende e gli stati di fronte ad una politica consolidata e certa.
La posizione del governo italiano
Particolare preoccupazione è stata espressa nella lettera in merito alla politica italiana. “Esprimiamo una grande preoccupazione per le notizie che arrivano da Roma secondo le quali la posizione che il Governo esprimerà a livello europeo il 26 novembre al Consiglio Energia sarà di contrarietà ad una governance 2030 trasparente, vincolante e definita secondo l’usuale processo legislativo di co-decisione”, sono le parole utilizzate dai 14 firmatari in merito alle possibili prese di posizione del governo italiano, che si andrebbe quindi a collocare tra i soggetti europei contrari alla presenza di vincoli nazionali e internazionali in merito alle politiche energetiche.
Secondo la lettera se venisse confermata questa posizione del Governo, essa “contrasterebbe con la necessità di rafforzare la competitività dell’industria europea e del sistema Italia, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e ridurre le importazioni energetiche, stimolare gli investimenti delle nostre aziende e del crescente comparto che opera nel settore dell’efficienza energetica, incentivare l’innovazione.”
La soluzione sarebbe tuttavia a portata di mano: puntare sui settori industriali che hanno un forte potenziale di crescita, come dimostrato dall’incremento della green economy italiana.
Le realtà firmatarie della lettera sono: European Climate Foundation (per l’Italia: Kyoto Club, Assorinnovabil, Anev e Coordinamento FREE, Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), European Alliance to Save Energy (EUASE), 1E, E3G, Kingspan, Knauf Insulation, Opower, Philips, Schneider Electric e Siemens.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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