Il riscaldamento globale è un tema sempre più complesso, rischioso e vicino alla nostra vita: sapevate che in Italia la temperatura si innalza ad un ritmo doppio del resto del Pianeta? Forse no: scopriamo cosa sta succedendo.
Da decenni ormai si parla di riscaldamento globale: ma non lo si è mai studiato in maniera così approfondita come ha fatto il Comitato Onu sul clima, che ha redatto un lavoro di migliaia di pagine. Sono state interrogate scienze come l’economica e la sociologia, la geologia e l’ecologia, l’idrologia e la glaciologia e sono state interpellate le diplomazie mondiali per valutare come intervenire.
Cosa è emerso?
Il riscaldamento, il cosiddetto “Global Warming”, c’è e procede a ritmo serrato. La causa è chiarissima: tutte le attività umane che hanno come base la combustione di petrolio, gas e carbone.
Ogni volta che assistiamo ad eventi estremi e che sembrano non essere mai comparsi prima, abbiamo a che fare non con problematiche naturali, ma con i danni causati dalle attività umane, che spingono appunto l’ambiente a reazioni estreme. Questo porta a distruzioni globali, a migliaia di morti a danni economici ingentissimi. Mai come in questi anni si stanno vedendo gli effetti dei cambiamenti climatici.
E il peggio deve ancora venire, perché entro la fine del secolo, se non si interverrà in tempo, le temperature aumenteranno di 4-5 gradi centigradi, con conseguenze irreversibili.
E la politica economica, nonostante tutto, sta continuando ad aumentare le emissioni di gas ad effetto serra come il biossido di carbonio (o CO2), il metano e il protossido di azoto. Certo, c’è da dire che il cambiamento climatico c’è sempre stato, per effetto di meccanismi evolutivi del Pianeta stesso: ma mai abbiamo assistito ad una tale rapidità di cambiamento e di consumo di risorse.
La concentrazione del gas metano è cresciuta del 150%, il protossido di azoto del 20%.
Abbiamo citato la situazione dell’Italia: effettivamente la sua situazione appare più grave rispetto al resto del mondo. L’aumento delle temperature, qui da noi, è infatti una volta e mezzo più rapido di quello del resto del mondo. Se parliamo di cambiamenti climatici, dunque, non serve andare poi così lontano per vederne le conseguenze. Basti pensare che in questi anni le alluvioni che hanno colpito il paese sono state in aumento e più devastanti, come Genova o Chiavari. Anche l’agricoltura risente dei problemi ambientali.
Per questo è necessario una mobilitazione globale: non possiamo più permetterci di essere così miopi da credere che le nostre azioni non influiscono sull’ambiente. O lo faranno in un futuro lontano: perché quel futuro, purtroppo, è già qui.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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