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Da Università di Vienna, nuovo sistema per Fotovoltaico Galleggiante

Ultimo aggiornamento: 04-05-2016

Come favorire e sviluppare l’energia fotovoltaica senza ulteriore consumo di suolo? Le centrali solari, non solo quelle fotovoltaiche, ma anche quelle termodinamiche, hanno un enorme potenziale produttivo: una centrale fotovoltaica da un Megawatt, ad esempio, può produrre oltre 1 Gigawattora l’anno di energia pulita, senza emissione alcuna. Una centrale fotovoltaica da 1 Megawatt, però, occupa circa 10 mila metri quadrati di superficie.

Il fotovoltaico deve “fare i conti” con l’occupazione ed il consumo di suolo.

Un’alternativa interessante all’occupazione di terreno agricolo o industriale proviene dall’acqua: come l’eolico va sempre più verso l’off-shore, anche il fotovoltaico può sfruttare le superfici acquatiche, marine e non, per trovare nuovi spazi e nuove potenzialità.

helioflat prototipo dell'università di Vienna

L’acqua, infatti, sarebbe un ambito di installazione del fotovoltaico particolarmente favorevole: grazie alla rifrazione dell’acqua, infatti, riesce a sfruttare la luce solare in maniera ottimale e, cosa più importante, riesce a mantenere la temperatura di funzionamento delle celle a livelli ottimali evitando il surriscaldamento dei moduli.

Dall’Università di Vienna arriva l’idea di un nuovo sistema per realizzare il fotovoltaico galleggiante su piattaforme flottanti lunghe 100 metri in grado di rimanere stabili anche con il mare agitato: piattaforme in grado di realizzare una sorta di “fotovoltaico off-shore” che permetta di sfruttare nuovi spazi per il fotovoltaico.

L’idea è quella di utilizzare dei palloni di elio, utilizzati come grandi “barili galleggianti”, in grado di sostenere la piattaforma sulla superficie dell’acqua e in grado di stabilizzarne le fluttuazioni provocate dal moto ondoso. Le onde, infatti, rappresentano il più importante ostacolo (insieme alla corrosione da salsedine), all’installazione del fotovoltaico galleggiante in ambiente marino. L’elio immesso in questi grandi galleggianti flessibili agirebbe come ammortizzatore delle onde, garantendo stabilità alla piattaforma sovrastante.

Il prototipo, chiamato Helioflat, rappresenta un’unità galleggiante utilizzabile anche per altre funzioni: da piattaforma per impianti di dissalazione a piattaforma per processi di estrazione di biomassa dall’acqua salata, fino, nei paesi caldi, a strumento per rallentare il processo di evaporazione di laghi salvaguardando l’ecosistema acquatico sottostante.

Per conoscere limiti e vantaggi del fotovoltaico installato su superfici idriche leggi questo articolo.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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