Ormai è un record dietro l’altro: secondo le rilevazioni NASA le temperature globali segnano ormai da parecchi mesi sempre nuovi record rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti. Il riscaldamento globale, ormai, non è più un’opinione di alcuni scienziati, ma un fatto concreto, misurabile e riscontrabile in maniera inequivocabile dai dati rilevati di anno in anno da organi ufficiali quali, appunto, la Nasa con rilevatori sparsi un po’ su tutto il Pianeta.
Di quanto è aumentata la temperatura globale negli ultimi mesi rispetto agli anni precedenti?
Ecco qualche numero per avere un’idea:
- ottobre 2015: +1,07 °C
- novembre 2015: +1,01 °C
- dicembre 2015: +1,10 °C
- gennaio 2016: +1,11 °C
- febbraio 2016: +1,33 °C
- marzo 2016: +1,26 °C
- aprile 2016: +1,11 °C
Questi sono gli incrementi globali di temperatura mese per mese rispetto alle medie degli anni precedenti.
Visti gli andamenti dei primi quattro mesi del 2016, secondo Gavin Schmidt – scienziato della Nasa, è molto probabile che il 2016 risulterà l’anno più caldo di sempre. Al 99% avremo quindi, anche quest’anno, un nuovo record annuale di aumento della temperatura globale. In questo le emissioni di CO2 e di altri gas ad “effetto serra”, come ormai pienamente assodato, hanno una responsabilità determinante. Tra i maggiori responsabili: l’estrazione e la combustione di carbone, petrolio e gas metano sedimentati da millenni nel sottosuolo.
Come questi dati si incontrano-scontrano con gli obbiettivi globali della COP21, che ha stabilito che la temperatura sul pianeta non dovrà aumentare di oltre 1,5 gradi centigradi? Secondo Andy Pitman, direttore del “Arc Centre of Excellence for Climate System Science” dell’Università australiana, l’obbiettivo è di sicuro irraggiungibile ed i dati lo dimostrano: “anche se dovessimo cessare oggi tutte le emissioni in atmosfera” – afferma – “sarebbe difficile rimanere entro la soglia dei 1,5 gradi centigradi”. Il Global Warming, infatti, è un processo con forte inerzia temporale: oggi vediamo le conseguenze degli incrementi di emissioni rilevati tempo addietro, si tratta di un processo lungo, inesorabile e difficile da arrestare nel breve periodo e senza gli adeguati sforzi.
Quali conseguenze osserviamo oggi? Tra le conseguenze più riscontrabili nell’immediato ci sono il susseguirsi degli eventi climatici estremi, che vedono alternarsi periodi di siccità con periodi di eventi climatici estremi. I danni in agricoltura sono tra le conseguenze riscontrabili nell’immediato e, a causa delle temperature più miti, anomali anticipi di stagione sui raccolti.
In Italia, ad esempio, osserviamo già oggi la presenza sul mercato di frutti estivi tipici dei mesi più caldi dell’anno.
Anche nel nostro paese il riscaldamento del clima lo stiamo vivendo in maniera più che palese: secondo i ricercatori dell’Isac CNR, infatti, il mese di aprile 2016 si è classificato al terzo posto dei più caldi dal 1.800 con una temperatura media di 2,8 °C superiore alla media dello stesso mese negli anni precedenti.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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