E’ possibile quantificare i benefici ed il risparmio economico che il fotovoltaico, e le fonti rinnovabili in genere, potrebbero apportare alla collettività? Se può essere un po’ difficile ipotizzare i benefici diretti, di sicuro possiamo individuare con certezza il costo, evitabile, dei danni provocati dalle fonti fossili: inquinamento, bonifiche, salute pubblica e sanitaria, catastrofi climatiche.
Sappiamo che l’utilizzo eccessivo delle fonti fossili ha precisi costi sociali, che mai vengono contemplati nella pianificazione delle politiche di sviluppo e che sempre vengono scaricati sulla collettività. Sappiamo, per esempio, che se il kwh prodotto dal carbone contemplasse anche il costo delle conseguenze sociali e ambientali, il prezzo dell’energia prodotta dal carbone sarebbe il quadruplo del prezzo attuale ed il triplo rispetto all’attuale costo di produzione del kwh fotovoltaico. Secondo lo stesso principio (cioè considerando i costi socio-ambientali accollati alla collettività) la benzina costerebbe circa un euro in più al litro.
A queste considerazioni fa seguito una verità: già oggi le energie pulite sono pienamente competitive con le fonti fossili, già solo per i danni ambientali e sanitari che evitano alle popolazioni.
Queste sarebbero le conseguenze a livello economico. A livello ambientale, invece, sappiamo che i rischi delle fossili, oltre a quelli derivanti dall’aumento delle emissioni, sono ben altri: sversamenti in mare di petroliere e trivelle, compromissione di intere aree agricole, inquinamento delle falde e danni all’agricoltura. I danni delle centrali nucleari, invece, sono lo spreco elevatissimo di acqua (utilizzata per raffreddare i reattori) lo smaltimento delle scorie radioattive e l’elevato livello di rischio radioattivo.
Uno studio del Nrel, il statunitense “National Renewable Enegy Laboratory”, ha provato a quantificare sia a livello economico che a livello sanitario e ambientale, i benefici che potrebbe avere una certa diffusione del fotovoltaico e del solare a concentrazione (il cd. CSP): gli Stati Uniti potrebbero arrivare a risparmiare, in termini di “danni evitati”, circa 400 miliardi di dollari l’anno. Solo investendo in fotovoltaico e solare a concentrazione (CSP). Questo risparmio si otterrebbe, secondo le stime Nrel, raggiungendo entro il 2050 una potenza di generazione elettrica solare di circa 240 GW.
Già oggi, con “solo” 20 GW di fotovoltaico installato negli USA, Nrel stima risparmi per circa 1,5 miliardi di dollari l’anno. Di questi: circa 700 milioni di dollari l’anno sono ottenuti, già oggi, grazie alle minori emissioni di gas serra in atmosfera. 850 milioni di dollari l’anno, invece, sono risparmiati grazie ai minori costi sanitari legati alle morti premature causate dell’inquinamento atmosferico (generato, a sua volta, dall’utilizzo di fonti fossili).
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
bisogna smettere di incentivare le fossili a discapito delle rinnovabili