Sei un professionista? Scopri il servizio di fornitura preventivi!

Certificato di Factory Inspection : cosa è ?

Ultimo aggiornamento: 10-01-2012

Il certificato di Factory Inspection è un attestato di controllo, da parte di un’ente certificato, del processo produttivo di un’azienda per identificare in maniera oggettiva l’origine del prodotto.

Una delle novità del quarto conto energia per l’incentivazione del solare fotovoltaico è la possibilità di ottenere una maggiorazione sulla tariffa incentivante riconosciuta per il proprio impianto fotovoltaico, attestando l’utilizzo di componenti prodotti nell’Unione Europea.
I componenti sono essenzialmente di tre tipi:

  • i moduli fotovoltaici
  • gli inverter e le apparecchiature di acquisizione dei dati (di produzione, consumo, ecc…)
  • i prodotti “accessori”, quali: le componentisiche elettriche, le strutture di sostegno (fisse e mobili degli impianti ad inseguimento), i trasformatori elettrici e le varie ed eventuali opere civili connesse all’installazione.

A quanto ammonta la maggiorazione?
Si tratta di una maggiorazione del 10% ed è riconosciuta per tutti gli impianti il cui costo di investimento sia per almeno il 60% su prodotti realizzati in Europa o nei 3 paesi cosiddetti “SEE” (ovvero aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo): Islanda, Liechtenstein o Norvegia.
Per accedere alla maggiorazione del 10% l’impianto fotovoltaico deve quindi essere composto, per almeno il 60% del suo costo, da prodotti fabbricati da aziende europee dotate del certificato di Factory Inspection.

Dal primo gennaio 2012 a tutte le richieste di accesso al premio del 10% della tariffa incentivante deve essere allegato l’Attestato di Factory Inspection.

Cosa viene definito dal certificato / attestato di Factory Inspection?

Per i moduli fotovoltaici il certificato di Factory Inspection deve attestare che in una fabbrica europea (o “SEE”) devono essere state fatte almeno:

 

  • la stringatura delle celle, ovvero l’assemblamento delle celle fotovoltaiche in stringhe collegate elettricamente fra loro
  • l’assemblaggio o “laminazione“, ovvero l’incollaggio, tramite fusione sottovuoto, dei diversi strati del pannello (vetro – strato di EVA – cella fotovoltaica – ecc..) per formare un corpo unico.
  • i test elettrici, ovvero una simulazione del funzionamento dei pannelli fotovoltaici per individuare la potenza prodotta.

L’attestato di “Ispezione di Fabbrica” indica quindi in maniera chiara quale fase di lavorazione è stata fatta sul prodotto e dove, in quale sito produttivo. In particolare certifica almeno queste informazioni:

  • il sito produttivo all’interno dell’ Unione Europea nel quale è stato prodotto il modulo fotovoltaico. Questo avviene tramite l’assegnazione di un codice identificativo univoco, codice che peraltro deve essere indicato anche nell’etichetta del modulo fotovoltaico.
  • quali fasi del processo produttivo sono avvenute nel sito oggetto di certificazione
  • il criterio con il quale è assegnato il numero di serie di ciascun modulo fotovoltaico, numero di serie attraverso il quale si deve poter risalire al sito esatto di produzione.

Analogamente, per quanto riguarda gli Inverter , il certificato di Factory Inspection deve attestare che in una fabbrica europea siano state eseguite almeno la progettazione, l’assemblaggio ed il collaudo degli inverter.
Se ci sono almeno tutte queste condizioni certificate, e se il costo degli inverter non è superiore al 25% del costo totale dell’impianto (manodopera esclusa), il soggetto responsabile dell’impianto fotovoltaico potrà richiedere a Gse la maggiorazione del 10% della tariffa incentivante per l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico.

Chi rilascia il certificato di factory inspection?

L’attestato di ispezione di fabbrica può essere rilasciato da un organismo/ente di certificazione con i requisiti indicati nella Guida CEI 82-25. In altre parole il certificato di Factory Inspection può essere rilasciato solamente da un ente “terzo” notificato a livello europeo o nazionale, membro della IECEE nell’ambito fotovoltaico. Due noti enti di certificazione italiani sono la ICIM e la IMQ.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

Clicca per richiedere una consulenza o un preventivo


Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ricevi un avviso se ci sono nuovi commenti.
Se non vuoi lasciare un commento, clicca qui per ricevere gli aggiornamenti dalla discussione.