Anche Unicredit, come le altre banche menzionate in questa rassegna dei principali finanziatori per il fotovoltaico, propone soluzioni di finanziamento ad hoc per chi intende installare un impianto solare fotovoltaico.
Anche Unicredit propone due linee di offerta per il finanziamento del fotovoltaico: una rivolta ai privati e famiglie e l’altra rivolta alle piccole e medie imprese: la prima è il prestito chirografario per il fotovoltaico, la seconda è il finanziamento di medio/lungo termine per il fotovoltaico rivolto alle piccole e medie imprese (con fatturato fino a 50 milioni di euro). Tralasciamo qui le proposte rivolte alle grandi imprese con oltre 50 milioni di fatturato.
L’offerta per i consumatori singoli e famiglie, che richiedono un finanziamento per l’installazione di un impianto fotovoltaico non legato alla propria attività professionale, commerciale o imprenditoriale, prevede un pacchetto che è di fatto un prestito chirografario concesso a chi usufruisce, da singolo o famiglia, degli incentivi in conto energia per la produzione del proprio impianto su un’immobile di proprietà.
Le quote prestate da Unicredit al cliente privato vanno da un minimo di 10 mila ad un massimo di 70 mila euro, le quote vanno restituite in un periodo di tempo intercorrente tra i 60 ed i 120 mesi, ovvero tra i 5 ed i 10 anni con rate mensili.
Il piano di rimborso prevede inoltre un periodo di preammortamento (periodo in cui vengono conteggiati i soli interessi) che va dalla data di erogazione del credito alla data della prima rata. Nella prima rata viene quindi compresa anche la quota di preammmortamento. La prima rata è un mese dopo l’erogazione del prestito.
Un esempio: la soluzione a tasso fisso per un importo ipotetico di 50 mila euro prevede 120 rate mensili da 558 euro (tranne la prima che, come detto, è più alta perchè comprende l’eventuale quota di preammortamento). Nello specifico il tasso applicato è del 6,15% che comprende il tasso di interesse EuroIrs a 10 anni ( in questo esempio riferito ad aprile 2011) più lo spread commerciale della banca del 2,50%. Con questa formula il cliente andrà a restituire alla banca una somma pari a circa 67 mila euro (in 10 anni) sui 50 mila euro di prestito erogato dalla banca.
Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è in questo caso di 6,42%. Questo valore comprende anche tutte le spese “fisse” correlate: 500 euro di costi di istruttoria, 125 euro di imposte, 1,5 euro di incasso rata, 1 euro per ogni invio del rendiconto durante i 10 anni.
A questi costi vanno infine avviamente aggiunti i costi obbligatori di assicurazione.
Questo tipo di finanziamento, o meglio di: “prestito chirografario” , è riservato ai proprietari di abitazioni per l’installazione di un impianto fotovoltaico in conto energia. Ovviamente, anche per questa soluzione è prevista la cessione sul conto corrente bancario dei crediti ricevuti da Gse su tutta l’energia prodotta dall’impianto. L’atto di cessione del credito deve essere formalizzato e notificato da un notaio e non può essere annullato se non su espressa richiesta della banca.
Il l’estinzione anticipata del debito da parte del cliente non comporta nessuna penale.
La soluzione a tasso variabile, sempre rivolta ai privati, non ha rilevanti differenze di condizioni, ma solo di costo: alla stessa data presa per l’esempio sopra riportato (aprile 2011) la rata mensile per 50.000 euro da restituire in 10 anni è di 503 euro (più la prima rata di preammortamento). La rata presa a riferimento include il tasso del 3.9% (parametro Euribor aggiornato ogni 3 mesi) e lo spread della banca del 2,5%. Ipotizzando una certa stabilità del tasso variabile, l’ammontare del credito restituito sarà, in questo caso, di circa 60.400 euro, risparmiando, sempre secondo l’esempio sopra riportato, circa 7.000 euro (sui 10 anni) rispetto alla soluzione a tasso fisso.
Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che è un indicatore utile per confrontare le varie offerte, è in questo caso di circa 4,01% comprendete i costi di istruttoria pratica, le imposte, i costi di incasso rata ed altre spese minori.
Anche in questo caso è ovviamente da aggiungersi l’assicurazione.
L’offerta di Unicredit per le piccole e medie imprese per l’installazione degli impianti fotovoltaici in conto energia
Sono definite “piccole e medie imprese” quelle con fatturato inferiore ai 50 mln di euro. In questo caso, abbastanza più complesso rispetto alla proposta per i privati, gli importi richiesti per l’installazione degli impianti fotovoltaici in conto energia possono andare da un minimo di 10 mila ad un massimo pari al 100% dell’investimento (tranne alcuni casi particolari, per esempio le imprese in fase di start-up).
Sempre in via ordinaria, la durata varia dai 24 ai 180 mesi, ovvero 2 – 15 anni ed il tasso scelto può essere fisso o variabile.
Fare dei conteggi univoci in questo caso, dicevamo, è abbastanza complesso, ma solo per dare un’idea indicativa dei possibili costi riportiamo un esempio relativo ad un mutuo di 100 mila euro da estinguere in 10 anni. Nel caso in cui il mutuo venga erogato in un’unica soluzione, prendendo a riferimento il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), abbiamo queste due tipologie di spesa:
- nel caso di tasso fisso il Taeg è di circa 9,55%. Questo valore è composto dal parametro EuroIrs 10 anni del 2,5%, più lo spread (margine della banca) del 6,25%, più tutte le spese accessorie (istruttoria, costi di gestione, ecc…)
- nel caso di tasso variabile il Taeg è di circa 8,19%. Questo valore è invece composto da: tasso Euribor 3 mesi del 1,45%, più lo spread del 6%, più tutti i costi accessori di gestione, istruttoria, ecc… Ovviamente questa soluzione sarà però soggetta alle relative variazioni dell’Euribor.
Il costo dell’istruttoria corrisponde all’1,75% del capitale mutuato, con un minimo di 500 euro. In questo esempio è di 1.750 euro.
Infine i costi per l’estinzione anticipata del mutuo, a differenza del prestito chirografario per i privati, sono in percentuale relativa al capitale anticipatamente estinto: per i mutui a tasso fisso è del 3%, per i mutui a tasso variabile è del 2%.
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“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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