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Energie alternative e smart grid

Ultimo aggiornamento: 19-03-2012
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Ormai sempre più spesso si sente parlare di energie rinnovabili, pannelli fotovoltaici, e misteriose  “smart grid“; ma cosa sono queste ultime?

Letteralmente, “smart grid” significa “rete intelligente“; non stiamo parlando però, per una volta, della rete Internet, ma di un altro tipo di rete: quella elettrica, ossia l’insieme di cavi elettrici, pali, centraline di smistamento, e tutto quanto serve a portare, gestire, l’elettricità dalle centrali elettriche alle nostre case.

Il punto nodale delle smart grid è proprio questo: le centrali elettriche.

Collegare in maniera intelligente mini “centrali” distribuite

La rete di distribuzione dell’energia elettrica è un’idea nata 150 anni fa, quando fu scoperta l’elettricità e furono inventate le centrali elettriche: enormi, costosissime, alimentate a carbone o a petrolio, dovevano essere per forza di cose posizionate ben lontane dai centri abitati.

Oggi, nel 2012, le cose sono estremamente diverse: non c’è più ragione per usare petrolio, carbone e altri combustibili fossili per produrre energia elettrica, in quanto costi e qualità delle fonti di energie alternative sono profondamente diversi da 150 anni fa… quando i pannelli fotovoltaici neanche esitevano!

Oggi con meno di 10’000 euro chiunque può “costruirsi” in casa una vera e propria centrale elettrica: in miniatura, ovviamente, ma sempre di centrale elettrica si tratta, dal momento che appunto produce energia elettrica. Questa energia potrebbe in teoria essere usata direttamente nella casa dove viene prodotta, ma al momento non è conveniente: i pannelli solari non producono ovviamente corrente di notte, quindi l’abitazione dovrebbe di notte prelevare corrente dalla rete elettrica, cui dovrebbe  quindi sempre rimanere collegata.

Le smart grid per razionalizzare la rete integrando le rinnovabili

Il bisogno attuale è quello di riuscire a razionalizzare e rendere il più possibile efficiente la rete elettrica per integrare al meglio le fonti rinnovabili che sono per definizione, o meglio per costituzione, intermittenti e non prevedibili. L’idea del futuro prossimo è infatti quella di un sistema a microgenerazione distribuita.

Nasce così l’idea delle smart grid: collegare cioè tutti gli impianti fotovoltaici privati alla rete elettrica “ufficiale”, a cui essi forniscono corrente; la rete, poi, provvede a ridistribuirla dove  e quando c’è più bisogno; in futuro una rete elettrica realmente intelligente – smart – potrebbe persino essere totalmente indipendente dai combustibili fossili, ma contare esclusivamente sui contributi fotovoltaici (e termici, idroelettrici, eolici  o quant’altro) dei privati cittadini, accumulare in enormi batterie (ma esistono anche altri sistemi, meccanici e idraulici, per accumulare energia) l’energia elettrica prodotta in eccesso durante il giorno, per poi erogarla durante la notte, quando funzionano solo impianti eolici e idroelettrici ma non quelli fotovoltaici.

Perchè ciò sia possibile, la rete elettrica attuale deve essere, appunto, resa intelligente, e ciò sta già avvenendo, e anche da diversi anni: il primo passo è stato la sostituzione in tutte le case italiane dei vecchi contatori di corrente meccanici con quelli elettronici, controllabili e configurabili via computer da remoto, permettendo così al Gestore della rete di monitorare con precisione consumo e produzione di energia elettrica nelle abitazioni private.

Un altro apparecchio sarà il cuore ed il cervello della rete “intelligente”, o meglio dei sistemi fotovoltaici: lo Smart Inverter, ovvero lo strumento principe per poter monitorare, controllare e gestire in maniera ottimale ed efficiente i flussi di energia elettrica da e per la rete.

Ma siamo solo all’inizio.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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