In vista dell’avvicinamento della grid parity del fotovoltaico è oggi forse utile iniziare a pensare al dopo incentivi ?
La risposta è sì. Con gli ulteriori sviluppi del conto energia, in parte già previsti dall’ultimo decreto-fotovoltaico, gli incentivi attraverseranno nei prossimi anni la loro ultima fase verso l’estinzione totale e definitiva. Il fotovoltaico per sopravvivere raggiungerà presto, molto presto, livelli di prezzo più bassi tali da renderlo effettivamente e “spontaneamente” competitivo con le fonti convenzionali.
Cosa è la grid parity nel fotovoltaico ?
La grid parity del fotovoltaico è la situazione di mercato in cui il costo dell’energia prodotta dal fotovoltaico risulta uguale o minore del costo del Kilowattora prodotto dalle fonti convenzionali. E’ una situazione di mercato nella quale, quindi, il solare fotovoltaico diventa “competitivo”, in termini di costo-efficienza, con le tradizionali fonti fossili. Una fase in cui il solare fotovoltaico può stare in piedi da solo, autosostenersi sul mercato, senza più bisogno degli incentivi statali che hanno caratterizzato la fase di start-up del mercato con ingenti risorse della collettività (per inciso: il miglior modo per ammortizzare le ingenti risorse pagate dalla collettività per incentivare le rinnovabili è installare impianti di auto produzione e autoconsumo da fonti rinnovabili).
In prospettiva: i prezzi del fotovoltaico vs i prezzi del petrolio
Esplorando tutta la filiera e l’indotto del fotovoltaico ci siamo resi conto di come i prezzi, dall’origine della catena produttiva, alle fasi di installazione e manutenzione degli impianti fotovoltaici ai clienti finali, siano sensibilmente diminuiti negli ultimi anni. Da un lato i prezzi delle forniture (anche e soprattutto internazionali), dall’altro i prezzi dei servizi localizzati sul territorio.
Oggi un impianto di 3 Kw, impianto che fino a 2-3 anni fa costava più di 20 mila euro, oggi costa meno di 10 mila euro: prezzi “chiavi in mano” dimezzati in meno di 3 anni.
A quanto possono arrivare i prezzi finali “chiavi in mano” in prospettiva ? Con lo sviluppo della economia di scala dell’intero settore i prezzi si abbassano costantemente (basti pensare alla storia di altre tecnologie: dai cellulari ai computer, ecc..).
D’altro canto stiamo vedendo come il prezzo dell’energia convenzionale, a partire dal petrolio, per l’utente finale, sia in continuo aumento: per il 2012 è segnalato dall’Autorità per l’energia elettrica un rincaro del 5% sulle bollette elettriche dovuto per lo più al rincaro del prezzo del petrolio e di alcuni servizi.
Altro importante fattore da considerare in prospettiva è il combustibile: l’energia convenzionale dipendente dal carbon-fossile è soggetta alle fluttuazioni del prezzo dei combustibili, ed è soggetta ai costi di smaltimento della Co2 prodotta (nell’ipotesi in cui prenda piede la tecnologia per la cattura e stoccaggio del carbonio), è in ogni caso soggetta anche ai costi “postumi” ambientali.
Invece: il sole, il vento, l’acqua, ecc.. non hanno prezzo. O meglio: le fonti rinnovabili sono per l’appunto “rinnovabili” e spontaneamente disponibili in natura in via del tutto illimitata. Un impianto a fonti rinnovabili comporta un investimento iniziale più elevato, però, una volta a regime, non ha bisogno di ulteriori costi per combustibili. Il fotovoltaico ed il geotermico, inoltre, non avendo parti meccaniche in movimento, non hanno neanche particolari costi di manutenzione o di usura.
Iniziare ad immaginare il ” dopo incentivi ” ?
Continua: “Fotovoltaico: iniziamo a pensare al dopo incentivi ? (2) – Un esempio”
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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