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Rinnovabili e mobilità elettrica

Ultimo aggiornamento: 18-04-2012
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La mobilità elettrica attraverso l’uso delle batterie sta prendendo piede in europa e nel mondo, però una delle obiezioni maggiori che i detrattori fanno alla mobilità elettrica è l’incoerenza nel servirsi di energia prodotta da fonti inquinanti per ricaricare le batterie dei veicoli elettrici. Ancora in gran parte, infatti, l’energia elettrica “di origine” viene prodotta mediante combustione in centrali a petrolio, carbone, gas o altri combustibili fossili.

Molte obiezioni, oggi, possono in realtà essere superate con l’avvento delle fonti rinnovabili, in particolare del solare fotovoltaico, che attraverso mini-impianti di produzione di energia pulita “decentrati” e dislocati sul territorio, producono energia elettrica diffusamente ed in prossimità delle utenze che ne usufruiscono.

I concetti che meglio descrivono l’apporto delle fonti rinnovabili per la mobilità sono: il decentramento della produzione energetica, le smart grid ed i vantaggi della produzione in loco dell’energia elettrica.

Il decentramento. Il decentramento della produzione energetica sta già avvenendo con la grande crescita delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico (che ha raggiunto i 12 gigawatt di potenza installata). Parlando di mobilità elettrica il decentramento della produzione energetica agevola la diffusione di tante stazioni di ricarica, il cui combustibile è il sole o il vento, che permettono di rifornire i veicoli elettrici: non solo automobili, ma anche scooter o bici elettriche. Stazioni autonome di ricarica possono diventare anche le abitazioni stesse, o i luoghi di lavoro, mediante la normale corrente elettrica di rete. Dai box di casa, quindi, a pensiline fotovoltaiche private dotate di pannelli solari e box batterie, a colonnine pubbliche di ricarica fino ai mega parcheggi fotovoltaici con appositi attacchi di ricarica.

Le smart grid, trattate più in dettaglio in un altro articolo, saranno il passo successivo per il raggiungimento dell’obiettivo, ancora abbastanza lontano, della mobilità a zero emissioni: ogni città, infatti, possiede centinaia di migliaia di tetti. Ognuna di queste coperture costituisce una potenziale superficie utile per creare energia fotovoltaica ed eolica. Una città di 100 mila abitazioni può disporre di una superficie utile su tetto di circa 20 milioni di metri quadri.
Ogni metro quadro di superficie riceve gratuitamente dal sole da 1000 a 6000 wattora ogni giorno e un’abitazione media consuma per l’appunto dai 6 ai 10’000 wattora di elettricità al giorno. Per ricaricare un’auto elettrica bastano 16 kWh.
La smart grid sarà un sistema in grado di integrare perfettamente e “ottimizzare” le immissioni in rete della moltitudine di mini impianti a fonti rinnovabili presenti sul territorio.

 

Alcuni vantaggi della mobilità elettrica

I veicoli elettrici, nonostante possano ricaricarsi con energia non rinnovabile, non producono comunque di per sè nessun tipo di emissione inquinante.

I veicoli elettrici, inoltre, nelle città nelle quali vengono spesso effettuati blocchi del traffico per l’inquinamento, tornano particolarmente utili agli utilizzatori perchè bypassano i blocchi e possono essere utilizzati senza limitazioni.

I veicoli elettrici sono silenziosi e riducono l’inquinamento acustico. Le auto elettriche sono così silenziose che si sta pensando di dotarle di avvisatori acustici permanenti per segnalare il loro passaggio ai pedoni.

I veicoli elettrici possono essere ricaricati autonomamente, in svariati posti e con l’uso di fonti rinnovabili. I costi del “carburante”, elettricità necessaria per la ricarica, sono molto minori: per un’auto elettrica si può fare il “pieno” con 2-3 euro. Con le auto a benzina un pieno costa almeno 20 volte di più.
Nonostante questo l’uso delle batterie pone ancora alcuni limiti funzionali (e di prezzo) che il mercato sta via via superando.

Insomma, la mobilità elettrica è un primo passo verso la mobilità sostenibile, le smart cities e l’economia low carbon che sono gli obiettivi che l’Unione Europea si è prefissata di raggiungere nei prossimi decenni.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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2 Commenti

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