Batterie più efficienti per lo stoccaggio di energia? È quanto stanno tentando di portare a termine i ricercatori dell’Ibm, impegnati a sviluppare nuove batterie al litio in grado di garantire un’autonomia di circa ottocento chilometri prima che sia necessario ricaricarle. I ricercatori hanno pubblicamente annunciato di aver avviato una collaborazione con la Central Glass e la Asahi Kasei Corporation, due aziende chimiche del Giappone, nel progetto chiamato Battery 500. Secondo quanto ha spiegato il responsabile del progetto, Winfried Wilcke, “è necessario determinare ancora in maniera precisa quali saranno le specifiche del funzionamento di queste nuove batterie al litio (che otterrebbero l’ossigeno necessario al loro funzionamento utilizzando l’aria circostante, ndr), ma il concetto di base, da cui siamo partiti, consiste nello sfruttamento dell’aria al posto degli ossidi pesanti per arrivare all’ossigeno”. “Le batterie potrebbero divenire più leggere – ha evidenziato Wilcke – senza che si debba ricorrere a metalli pesanti. Non solo: rispetto alle batterie che si usano adesso, esse risulterebbero decisamente più efficienti. Basti pensare che la migliore batteria al litio disponibile al momento deve essere ricaricata già dopo 160 chilometri”.
Insomma, si sta compiendo un passo importante in direzione di una mobilità sostenibile migliore e più comoda. Ancora le parole di Wilcke ci consentono di penetrare nel progetto: “Con i partner giapponesi condividiamo la stessa visione delle vetture elettriche, che sono fondamentali per rendere l’uomo più indipendente dal petrolio. Le conoscenze dei nipponici, unitamente alla loro esperienza e all’impegno verso l’innovazione, rappresentano un aiuto eccezionale per spostare i risultati della ricerca dal laboratorio alla realtà della strada”. Il progetto, che ha avuto avvio nel 2009, se portato a termine potrebbe in effetti rivoluzionare in maniera imprevista l’intero settore dell’industria dell’automotive. Chiaramente le sfide nel campo scientifico e ingegneristico sono ancora molte, e non è detto che tutte saranno vinte: ma la possibilità di attuazione pratica, secondo Wilcke, è piuttosto alta.
Tetsuro Ohta, progettista di Asahi Kasei, ha sottolineato che “le prestazioni delle batterie ricaricabili allo stato attuale non possono essere soddisfatte ricorrendo alle tecnologie convenzionali: per questo motivo siamo concentrati nel tentativo di comprendere come agire, come affrontare le limitazioni che la tecnologia e l’ambiente ci pongono: in poche parole, come costruire un futuro migliore. L’alleanza con Ibm ci consente di scoprire un percorso nuovo per sviluppare prestazioni migliori”. Il direttore di Glass Central (azienda leader nella realizzazione di elettroliti per batterie ad alte prestazioni) Tatsuya Mori, infine, ha spiegato che “è importante che Ibm e altre aziende condividano e mettano in comune le rispettive competenze, sia scientifiche che chimiche, in un settore così importante come quello delle auto elettriche”.
Grazie al fatto che il carburante da cui sono alimentate è l’ossigeno presente nell’atmosfera, le nuove batterie basate sullo sfruttamento dell’aria consentono uno stoccaggio di energia rinnovabile superiore a quelle attuali in virtù di una maggiore densità di energia rispetto alle batterie agli ioni di litio: ciò è dovuto ai catodi più leggeri.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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