Il Servizio di interrompibilità è un servizio secondo cui alcune grandi imprese si rendono disponibili a interrompere la loro fornitura di energia elettrica in caso di bisogno da parte di Terna.
Terna, responsabile del dispacciamento dell’energia su tutto il territorio nazionale, può avere la necessità di “staccare” temporaneamente (con o senza preavviso) dalla fornitura di corrente elettrica alcune utenze per rifornire di energia altre utenze. Nell’articolo sul dispacciamento ed il ruolo di Terna avevamo visto come sia importante, anzi necessario, garantire costantemente l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia nella rete. Questo meccanismo deve avvenire praticamente in tempo reale per garantire la stabilità e la sicurezza della rete elettrica generale.
Chi usufruisce di questo servizio ? Terna, con tre diverse modalità di interrompibilità:
– interrompibilità istantanea
– interrompibilità di emergenza
– interrompibilità con preavviso
Questa disponibilità all’interruzione del servizio di fornitura logicamente ha un prezzo, prezzo pagato a priori, per l’ eventuale disservizio creato alle imprese che si rendono disponibili a cedere provvisoriamente la loro quota di fornitura, questo prezzo si manifesta di fatto in lauti contributi ricevuti da pochi grandi player energivori, a prescindere dall’effettivo utilizzo del “servizio” da parte di Terna.
Chi paga questo servizio? Tutti gli utenti finali attraverso specifiche voci nella bolletta elettrica: gli oneri per il servizio di interrompibilità, appunto.
In definitiva: il servizio di interrompibilità è una voce di costo che va ad appesantire, e non di poco, la nostra bolletta elettrica.
E’ un “servizo” riconducibile ai grandi consumatori di energia ai cui spetta un lauto compenso per remunerare il “rischio” di vedersi interrompere la fornitura di energia, con o senza preavviso, da parte di Terna.
In concreto il corrispettivo è rilasciato a poco meno di 200 soggetti, grandi imprese energivore, che vedono ogni anno laute ricompense per un servizio che in realtà spesso non viene neanche attuato.
Oggi con i nuovi impianti energetici da fonti rinnovabili è ancora necessario, in questa forma, il servizio di interrompibilità ?
Oggi, in effetti, con il sensibile aumento della produzione di energia derivante delle fonti rinnovabili la necessità di “chiudere dei rubinetti per alimentarne altri” è sempre meno presente, di fatto è già superata, ma i contributi per il servizio di interrompibilità continuano a gravare (a priori) sulla bolletta elettrica.
Di fatto l’offerta di energia riesce ora complessivamente a soddisfare e superare la domanda, questo attraverso una perfetta complementarietà tra le fonti rinnovabili e quelle tradizionali. Questo renderebbe superfluo il servizio di interrompibilità, almeno nella sua attuale formulazione.
Quanto costa il servizio di interrompibilità di fornitura sulla nostra bolletta elettrica ?
Costa complessivamente circa 650 milioni di euro l’anno, quasi quanto il totale degli incentivi assegnati per finanziare le sole fonti energetiche rinnovabili.
Nello specifico, per il triennio 2011 – 2013, l’ assegnazione del servizio di interrompibilità “di emergenza”, o “istantanea”, viene remunerata con un contributo annuo che va da 100 a 150 mila euro per ogni Mw di energia reso disponibile dalle aziende a Terna.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”