In altri articoli di questo blog abbiamo già accennato come la Germania è stata, è di fatto, l’ avanguardia tecnologica del solare fotovoltaico a livello mondiale. A riprova di ciò può ben vantare un interessante primato: gli impianti fotovoltaici tedeschi sono in grado, in questi fine settimana pre-estivi, di generare ben 22 Gigawatt di energia elettrica pulita, pari alla metà dell’intero fabbisogno nazionale tedesco.
Questi 22 mila megawatt di potenza fotovoltaica utilizzata sono equivalenti al potenziale elettrico di diverse centrali nucleari: elettricità pulita sicura non rischiosa per l’ambiente e soprattutto elettricità la cui produzione non rilascia scorie dannose all’uomo ed all’ambiente per centinaia di migliaia di anni.
Dunque: parlando di un fine settimana, un tedesco su due, in queste lunghe giornate di sole, usa energia prodotta dal fotovoltaico.
Fino ad oggi alcun paese al mondo ha prodotto, e continua a produrre, tanta energia da fonte solare fotovoltaica. Ad affermarlo è il direttore del Forum economico internazionale per le energie rinnovabili (IWR) Norbert Allnoch.
Lo stesso direttore ha affermato anche che il traguardo raggiunto con questi 22 gigawatt di potenza prodotta da fonte solare dimostra che la Germania è già oggi in grado di soddisfare gran parte del suo fabbisogno di elettricità col fotovoltaico e che il Paese potrà tranquillamente fare a meno delle centrali elettriche a carbone, a gas e degli impianti nucleari.
Un ottimo risultato cui l’ Italia deve guardare, considerando il fatto che il conto energia fotovoltaico ha portato negli ultimi anni il nostro paese a raggiungere posizioni di mercato dominanti a livello mondiale, superando anche la stessa Germania in termini di incrementi annuali di installato.
Da questo punto di vista “la partita” dell’italia è ancora tutta da giocare.
L’impegno della Germania nella produzione di energia da fonti rinnovabili, solare, quindi, ma non solo, è diventato sempre più forte da quando, in seguito al disastro di Fukushima, il paese ha deciso di spegnere gradualmente le centrali nucleari attive sul territorio. La Germania attualmente produce il 20% del proprio fabbisogno elettrico attraverso fonti rinnovabili e se continuerà questo trend potrà arrivare ad una riduzione delle emissioni dei gas serra del 40% entro il 2020.
In Germania, a differenza di quanto accade in Italia, anche la politica ha il suo ruolo: il cancelliere Angela Merkel sottolinea quanto sia importante, per la diffusione delle energie rinnovabili ed il loro trasferimento attraverso un’adeguata e sicura infrastruttura di rete, un adeguato supporto di finanziamenti. E’ per questo che si parla di investimenti di 30 miliardi di euro nei prossimi dieci anni che serviranno ad estendere e modernizzare la rete elettrica per sfruttare le energie rinnovabili in sostituzione del nucleare e del carbone.
L’importante risultato raggiunto dalla Germania ha una forte valenza simbolica soprattutto per l’Italia, paese per antonomasia dalle infinite contraddizioni: unico paese al mondo in cui, mentre il conto energia faceva esplodere il fotovoltaico, si pensava poco più di un anno fa a reintrodurre le centrali nucleari.
L’importante risultato raggiunto dalla Germania fa anche intravvedere le reali potenzialità di un paese come l’Italia ricco di sole per gran parte dell’anno.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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