L’attenzione nei confronti di un mondo più pulito e di una società più attenta al benessere dell’ambiente è cresciuta molto negli ultimi anni. Sempre più spesso infatti si affrontano temi come l’uso di fonti di energia rinnovabile, lo smaltimento amianto, la mobilità e lo sviluppo sostenibile.
Un settore che da qualche anno sta vivendo notevoli sviluppi è sicuramente quello relativo al fotovoltaico, nel quale la ricerca è in continua crescita ed è mirata a creare dei moduli fotovoltaici che possano raggiungere i massimi risultati sia in quanto ad efficienza che in quanto a rendimento.
Un aspetto che si sta approfondendo molto è quello relativo alla produzione di moduli fotovoltaici a film sottile. Un ambito che sta intensificando molto la competitività tra le varie aziende europee impegnate nel settore. A questo proposito è nato un particolare progetto chiamato “Progetto Scalenano”, progetto finanziato nell’ ambito di un programma Energia della Commissione Europea e che ha l’obiettivo di aumentare la competitività tra i paesi europei nel campo del fotovoltaico a film sottile, realizzando innovazioni in grado di aumentare l’efficienza dei pannelli e dei sistemi fotovoltaici a film sottile.
Un’iniziativa promossa dal Catalonia Institute for Energy Research di Barcellona, il progetto Scalenano ha preso il via nel febbraio 2012 e si concluderà nel luglio del 2015. Prevede la partecipazione di 13 Istituti di Ricerca internazionali, tra i quali il Dipartimento di Nanochimica dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Obiettivo principale del progetto è quello di studiare ed innovare le proprietà fotoelettriche dei calcogenuri, ovvero dei particolari composti di Rame, Gallio, Indio e Seleniuro al fine di diminuire i costi ed aumentare le efficienze dei moduli fotovoltaici a film sottile.
I composti di Rame, Gallio, Indio e Seleniuro (CIGS) sono materiali già usati per la produzione di moduli fotovoltaici, ma sono impiegati attraverso dei metodi “costruttivi” molto costosi. Obiettivo del progetto è studiare delle applicazioni più economiche di tali materiali. Si cercherà quindi valorizzare e di sfruttare al meglio questi elementi, ottenendo un prodotto che dia il massimo risultato, ma col minimo costo.
I calcogenuri verranno impiegati in maniera tale da ottenere moduli fotovoltaici a film sottile più efficienti ed economici, raggiungendo un notevole risparmio rispetto al passato. Staremo a vedere i prossimi sviluppi di questo straordinario studio, che di certo consentirà di fare grandi passi avanti nel campo della produzione energetica da fonte solare, della salvaguardia dell’ambiente e del risparmio di emissioni.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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