Secondo una rilevazione di Confartigianato in Italia, nonostante il periodo di crisi, ci sono alcuni settori che “resistono” alla crisi, definiti settori “anti-crisi”, producendo un aumento di fatturato anzichè un calo.
Le attività in controtendenza sono diverse: secondo i dati elaborati dall’ufficio studi di Confartigianato le imprese anti-crisi sono circa 352 mila e tra queste spiccano quelle del settore ICT (Information Communication Tecnology), quello alimentare e quelle della green economy, ovvero tutte le imprese operanti nel settore delle fonti energetiche rinnovabili, dell’economia verde, dell’ecologia, ecc…
Questo settore green dell’economia fa parte di quell’esercito di piccole e medie imprese che non si arrendono alla crisi: tra non poche difficoltà ci sono infatti in Italia 351.566 imprese artigiane, circa il 24% del totale, che tra 2011 e 2012, non solo hanno resistito alla crisi “a testa alta”, ma hanno registrato complessivamente un trend positivo, con un incremento di fatturato di quasi il 2%.
Tra queste, le imprese legate alla green economy: dalle fonti energetiche rinnovabili (industria del solare fotovoltaico, termico, eolico, geotermico, biomasse, idroelettrico, ecc…) alle attività legate in qualche modo all’ambiente, al riciclo, ecc..
In cima alla classifica delle “imprese che resistono” (parliamo qui di imprese Artigiane) rimangono comunque quelle legate alle nuove tecnologie dell’informazione, le ICT. In questo settore, infatti, tra giugno 2011 e giugno 2012, sono sorte 760 nuove aziende specializzate nella produzione di software, consulenze informatiche, installazioni tecnologiche e manutenzione di apparecchiature informatiche e tecnologiche, con un incremento del 6,4% rispetto all’anno precedente.
Nella classifica di Confartigianato, classifica delle “imprese artigiane che resistono”, segue a ruota il settore dell’ economia verde. La coscienza ecologica inizia a farsi largo tra il sentore delle persone e si fa motore di nuove iniziative imprenditoriali e di sviluppo di un intero settore: quello dell’ economia green.
Nell’ultimo anno si sono costituite, anche grazie agli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili, 5.029 nuove imprese artigiane che fanno salire a 37.714 le attività artigiane legate alla green economy. Si tratta di un incremento del 5,6% rispetto all’anno precedente.
Sempre legate all’ambiente figurano in classifica le imprese verdi, quelle che si occupano della creazione e manutenzione del verde pubblico e privato: dagli spazi verdi urbani alle aree forestali. Le attività artigiane di questo settore, che sono circa 3.650, sono aumentate nell’ultimo anno di circa 320 unità, mostrando un incremento del 1,7% rispetto a metà 2011.
Seguono a ruota altri settori che, seppur in misura minore, stanno registrando tutto sommato valori abbastanza positivi.
Primo fra tutti il settore delle riparazioni, che, se vogliamo, potrebbe a buon ragione entrate a far parte della schiera delle green activities. Le imprese artigiane nel settore delle riparazione hanno avuto un incremento del 4,1% (circa 2.400 nuove attività nell’ultimo anno).
Figurano poi il settore della ristorazione e della produzione alimentare, con incrementi intorno all’1-2%, e quello degli articoli in pelle (+0,6%).
Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato, dichiara, a commento di questi dati:
I dati confermano che, nonostante la crisi, gli artigiani e, più in generale, i piccoli imprenditori hanno continuato a fare tutto il possibile per sostenere l’economia. La nascita di tante aziende è un segnale di vitalità che va incoraggiato. Adesso, in questo momento così difficile, ci aspettiamo che anche gli altri, a cominciare ovviamente dal Governo, facciano la loro parte, promuovendo le azioni necessarie per rilanciare la crescita e sostenendo il tessuto produttivo delle Pmi italiane
Parole che fanno ben sperare anche e soprattutto alla luce degli (e nonostante gli) ultimi sviluppi normativi relativi all’incentivazione delle fonti rinnovabili ed in particolare del solare fotovoltaico.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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