Fare un buon piano di business per un impianto fotovoltaico permette di affrontare con la giusta sicurezza e determinazione la decisione di investire nel fotovoltaico. Quali costi comporta? Quali benefici mi procurerà nel tempo? Vale la pena, oggi, investire ancora nel fotovoltaico? Con la fine degli incentivi, come cambiano le nuove condizioni di investimento? E’ ancora remunerativo tanto quanto lo era prima? Un buon piano di business deve essere in grado di rispondere in maniera realistica e oggettiva a queste ed altre domande. In base alla risposte che è in grado di dare un piano oggettivo di investimento la scelta propenderà o meno per il fotovoltaico.
Fare il fotovoltaico è prima di tutto una scelta etica e ambientale. Però, non per questo, l’utente che decide di mettere l’impianto fv deve spendere più di quanto già spende in bolletta per l’elettricità, anzi: per scegliere il fotovoltaico l’utente deve avere dei risparmi tangibili.
Per fare in modo che il fotovoltaico, come le altre fonti rinnovabili, prenda piede e continui a svilupparsi, l’investimento deve avere un certo ritorno economico, deve procurare un certo risparmio per l’utente elettrico finale. Il risparmio ottenibile sulle bollette è oggi il motore che spinge ancora lo sviluppo del solare e delle altre fonti rinnovabili.
Realizzare un progetto fotovoltaico, che sia a livello domestico o a livello industriale, comporta avere le idee chiare su quali sono i costi e quali i benefici che l’impianto potrà procurare nel tempo. L’installazione di un impianto fotovoltaico, a prescindere dalla sua entità, è dunque un vero e proprio investimento. Si tratta di un investimento di medio lungo periodo, investimento a buon rendimento e basso rischio. Investimento che, come tale, comporta un esborso economico iniziale che procurerà nel tempo i suoi benefici economici.
Il piano di business è il confronto tra costi e benefici. Quanto spendo per realizzare l’impianto? E quanto posso guadagnarci?
Come fare un buon piano di business
La redazione definitiva del piano deve essere fatta da un professionista in grado di valutare, soprattutto per gli investimenti di una certa entità, ogni aspetto economico dei costi e dei benefici del progetto nel tempo.
Anche se la stesura definitiva deve essere fatta dal professionista, è utile per l’utente finale interessato al fotovoltaico avere qualche idea su cosa voglia dire installare un impianto fotovoltaico e cosa valutare per un buon piano di business. Fare un buon piano di investimento fotovoltaico vuol dire saper rispondere chiaramente a queste quattro domande:
- quanto costa?
- quanto guadagno (e cosa si intende oggi per “guadagno”) ?
- come guadagno?
- quali opportunità offre oggi la normativa?
Vediamo i quattro punti uno per uno.
Quanto costa il fotovoltaico, oggi
Oggi installare un impianto fotovoltaico ha prezzi più che dimezzati rispetto a soli 4 anni fa. Oggi è possibile installare un impianto da 3 Kw (la classica taglia domestica-residenziale “standard“) con meno di 8 mila euro.
Non solo: per gli impianti installati al servizio di casa è possibile accedere allo “sconto” della detrazione fiscale. Lo sgravio fiscale consiste nella detrazione del 50% dei costi di realizzazione dell’impianto. Lo sconto viene applicato sottoforma di detrazione, appuntio, dall’imponibile Irpef a cui è sottoposta ogni persona fisica dotata di reddito.
Così, ad esempio, se un impianto da 3 kw costa 8.000 euro, con le detrazioni vengono restituiti 4.000 euro in 10 quote annuali di pari importo (400 euro l’anno di detrazioni Irpef per 10 anni). Con lo sconto fiscale, dunque, l’impianto fotovoltaico costa effettivamente 4.000 euro anzichè 8.000 €.
Quanto guadagno col fotovoltaico? E cosa si intende per “guadagno”?
In epoca post-incentivi, il guadagno non è più quello procurato attraverso le tariffe incentivanti (che pagavano un tot per kwh prodotto). Oggi più che di guadagno si parla di risparmio in bolletta. Chi installa il fotovoltaico oggi, può usufruire della “propria” energia (energia auto-prodotta) bypassando i costi di acquisto in bolletta. A parità di elettricità utilizzata utilizzare l’energia auto-generata è molto più conveniente rispetto al suo acquisto in bolletta.
Il fotovoltaico procura un beneficio economico prima di tutto attraverso l’autoconsumo. Cioè: tutta l’energia prodotta può essere utilizzata istantaneamente senza passare per la rete. Questa è la situazione di maggior risparmio.
Tutta l’energia prodotta e NON istantaneamente consumata, viene immessa nella rete elettrica. Questa viene remunerata dal Gse attraverso due possibili meccanismi: lo scambio sul posto o il ritiro dedicato.
Ecco quanto guadagno / risparmio col fotovoltaico:
- Mediamente l’energia autoprodotta ed autoconsumata vale almeno 0,20-0,25 €/kwh.
- L’energia immessa in rete e poi riprelevata (in scambio sul posto), vale circa 0,15 €/Kwh
- L’elettricità immessa in rete (e non riprelevata) vale circa 0,09-0,10 €/Kwh.
Come guadagno/risparmio in bolletta col fotovoltaico?
Abbiamo già visto cosa significa “guadagnare” con un impianto fv: significa prima di tutto autoconsumare l’energia elettrica (pulita) autogenerata. Con l’autoconsumo quello che ottengo è il risparmio in bolletta che col tempo ripaga l’intero investimento e continua a farti risparmiare nel tempo.
Più si autoconsuma, più i benefici saranno grandi e “visibili” in bolletta. In genere si riesce ad autoconsumare il 30% dell’energia prodotta. Con un sistema di accumulo con batterie si può arrivare ad oltre il 70% di autoconsumo (medie annuali).
Tutta l’energia non autoconsumata viene comunque immessa in rete e valorizzata con lo scambio sul posto o con la vendita. Mediamente il prezzo di remunerazione per questa parte dell’energia è quello scritto sopra: 0,15 per l’energia “scambiata con la rete” e 0,09-0,10 per l’energia “ceduta alla rete e non riprelevata”.
Quali opportunità offre oggi la normativa?
Anche su questo in parte abbiamo già detto. Vediamo quali sono oggi le possibilità per chi decide di investire in un impianto fotovoltaico:
- dall’agenzia delle entrate: detrazioni fiscali Irpef al 50%: per gli utenti domestici e le persone fisiche (per imp. sotto i 20 Kw di potenza) è possibile dimezzare i costi attraverso lo sgravio fiscale del 50% delle spese sull’imponibile Irpef;
Leggi qui ulteriori informazioni sulle detrazioni fiscali - dal Gse (gestore dei servizi energetici): scambio sul posto per valorizzare l’energia scambiata con la rete.
Leggi qui una guida completa allo scambio sul posto - dal Gse: il “ritiro dedicato” (RID), alternativo allo scambio sul posto, per vendere alla rete tutta l’energia prodotta e non istantaneamente consumata (questa opzione non prevede nessun scambio di energia con la rete).
Leggi qui per approfondire il RID – Ritiro Dedicato da parte del Gse
.
In definitiva per fare un buon piano di business per un impianto fotovoltaico bisognerà valutare bene i costi ed i benefici dell’investimento nel tempo considerando tutti gli elementi sopra elencati.
Per un impianto fotovoltaico da 3 Kw oggi si possono spendere 4000 euro (effettivi, considerando le detrazioni fiscali). Questi 4000 euro sono recuperabili pienamente in 7-8 anni con livelli minimi di autoconsumo (in 4-5 ani se si autoconsuma almeno il 50% dell’energia prodotta). Per i rimanenti 12-13 anni il titolare dell’impianto avrà già ripagato l’impianto fv o continuerà a beneficiare de risparmi in bolletta e dei rimborsi del Gse.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Articolo correlato: Come mettere un impianto fotovoltaico a costo zero