Mettere un impianto fotovoltaico senza incentivo in azienda è possibile e questa esperienza di Conergy ne è la dimostrazione: un impianto da 250 kw installato su Gemata, un’azienda meccanica del vicentino, farà risparmiare il 75% della bolletta energetica.
Aumentare l’indipendenza energetica rappresenta uno dei traguardi più importanti per le aziende del nostro paese e può essere lo snodo fondamentale intorno al quale si gioca la partita della ripresa economica. A questo proposito l’azienda Conergy ha appena costruito un impianto fotovoltaico da 250 kW, installato su 4.000 m2 di tetto dei capannoni dell’azienda Gemata. La particolarità è che l’impianto è senza incentivo, nè detrazione fiscale. Per ripagarsi, dunque, farà affidamento esclusivamente sulla capacità di generare risparmio e reddito.
L’impianto in questione è progettato per produrre 250.000 kwh di energia pulita ogni anno e quindi coprirà il 75% del fabbisogno totale: con questa soluzione la parziale indipendenza energetica è decisamente a portata di mano, parziale indipendenza che fa ridurre le bollette di almeno il 70%.
L’azienda Conergy, produttrice di pannelli fotovoltaici, ha realizzato l’impianto con 980 moduli Conergy PowerPlus: si tratta di un’azienda tedesca che da venti anni è ai vertici nella produzione di sistemi fotovoltaici e per questo decisamente affidabile. Ha 2000 dipendenti in tutta Europa e i suoi impianti sono presenti in tutto il mondo.
La caratteristica interessante del fotovoltaico di Gemata, azienda che invece costruisce macchine per la rifinizione delle pelli a Trissino (VI,) è che si tratta di un impianto completamente slegato dal discorso degli incentivi statali. Chiuso il V Conto Energia, cioè il DM ministeriale del 5 luglio 2012, che in agosto 2013, ha raggiunto il termine, si sta molto dibattendo sul modus operandi per continuare a far sviluppare il mercato del fotovoltaico senza gravare sulle bollette elettriche degli italiani. E’ giunto il momento in cui il fotovoltaico deve “farcela con le proprie gambe”, senza più fare affidamento a sussidi esterni.
Ma Conergy in questo caso sembra aver trovato il bandolo della matassa, finanziando l’azienda che ha acquistato l’impianto, e presenziando alla realizzazione, dalla progettazione alla fornitura di tutti i componenti. Un modus operandi davvero diverso dal solito, e che va a toccare un punto fondamentale: quello del finanziamento per i mdi impianti.
Nonostante infatti la buona volontà e il desiderio di modificare la propria fornitura energetica con l’accesso alle fonti rinnovabili, spesso le aziende si trovano nell’impossibilità di avere i finanziamenti necessari alla realizzazione di un impianto dalle dimensioni adatte, e quindi vengono scoraggiate dall’intraprendere qualsiasi attività.
Quella di Gemata è un’iniziativa pilota in Italia, mentre in altri paesi del mondo, come gli Stati Uniti, Conergy ha già sperimentato questo genere di soluzioni, con un rimborso rateale pari al risparmio generato dall’impianto. Una volta restituito il prestito, la minore spesa andrà tutta a vantaggio dell’azienda che ha operato l’investimento.
Sempre secondo la Conergy, sono tante le aziende italiane interessate a risparmiare sulla bolletta, se trovassero qualcuno in grado di aiutarle a fare il primo passo, cioè finanziarli per acquistare l’impianto. Qualora i produttori di pannelli fotovoltaici trovassero il modo di andare incontro ai bisogni dei clienti, come ha fatto la Conergy, probabilmente i vantaggi sarebbero da entrambe le parti, e il settore delle rinnovabili riuscirebbe davvero a camminare con le proprie gambe, senza più bisogno di incentivi nè altre forme di sostegno statale.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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