L’installazione di un impianto fotovoltaico, specie se si tratta di un impianto di una certa entità, è un’operazione che deve essere progettata e gestita da un professionista, specie se l’impianto viene collegato alla rete elettrica di Enel sia per il prelievo che per l’immissione di energia in rete. Anche se il lavoro deve essere affidato ad un professionista è utile, anche per l’utente, conoscere la procedura per la realizzazione di un impianto fotovoltaico: dal sopralluogo alla connessione Enel fino al collaudo e svolgimento delle pratiche burocratiche.
La procedura per la realizzazione di un impianto fotovoltaico comporta, prima di tutto, la conoscenza delle norme: quando si parla di corrente elettrica e di “rete”, si parla soprattutto di sicurezza, di componenti certificati, di procedure coerenti alle normative tecniche di settore. Quando si ha a che fare con la corrente elettrica e con “tensione di rete” il lavoro deve essere svolto da tecnici qualificati.
L’impianto fotovoltaico deve essere installato secondo specifiche norme tecniche e per i pannelli e gli inverter, se devono essere collegati alla rete elettrica generale, sono necessarie diverse certificazioni di conformità alle normative europee (ad es. CEI EN 61215, CEI EN 61646). I laboratori che rilasciano queste certificazioni, inoltre, devono essere accreditati da appositi organismi appartenenti all’European Accreditation Agreement. Deve essere installato, insomma, tutto “a regola d’arte” con tanto di certificazioni necessarie per l’immissione in rete dell’energia autoprodotta.
Ecco la procedura per la realizzazione di un impianto fotovoltaico
Se vuoi mettere un impianto fotovoltaico sul tetto di casa devi rivolgerti prima di tutto ad un progettista o ad una ditta installatrice specializzata per l’elaborazione di un progetto preliminare e per l’elaborazione di un preventivo economico dell’impianto (leggi qui come valutare un buon preventivo – per leggerlo più tardi: tasto destro + “apri in una nuova scheda”).
Questa fase prevede di norma un accurato sopralluogo tecnico sul sito d’installazione da parte del progettista o della ditta installatrice. La produttività dell’impianto, infatti, dipende molto non solo dalla corretta installazione, ma anche dal corretto posizionamento ed orientamento dei pannelli fotovoltaici: se vengono esposti a nord o sono soggetti a troppi ombreggiamenti durante la giornata, il rendimento dell’impianto può venire fortemente compromesso.
- leggi qui come inclinazione ed orientamento dei pannelli cambiano i rendimenti dell’impianto fv
- leggi qui per sapere quanto dura il fotovoltaico nel tempo e quanto cala in maniera fisiologica il suo rendimento.
Il titolare dell’impianto fotovoltaico deve poi:
- informarsi, presso l’ufficio comunale competente (ufficio tecnico), sull’iter autorizzativo da seguire per ottenere le autorizzazioni.
- ottenere le autorizzazioni previste ed i permessi per la posa in opera dell’impianto fotovoltaico.
In genere, per i piccoli impianti domestici, basta una semplice comunicazione preventiva al Comune, esattamente come qualsiasi altra ristrutturazione esterna all’edificio.
Per informazioni sulle procedure di autorizzazione leggi qui. - inviare al gestore di rete locale (Enel distribuzione) il progetto preliminare dell’impianto richiedendogli la connessione alla rete. Per questo esistono appositi moduli recuperabili presso enel distribuzione, o il Gse o il Comune.
In questa fase la persona deve comunicare se intende avvalersi o meno del servizio di scambio sul posto per l’immissione in rete dell’energia elettrica prodotta. Con lo “Scambio sul Posto” o col “Ritiro Dedicato”, infatti, verrà installato un apposito contatore in grado di conteggiare, oltre all’energia prelevata nelle diverse fasce orarie, tutta l’energia immessa in rete (con le relative fasce orarie). Questo contatore sarà utile ai fini del pagamento di tutta l’energia immessa in rete.
Quando il gestore di rete locale riceve ed accetta la richiesta di connessione, deve comunicare al responsabile dell’impianto:
- il punto esatto (codice) di allaccio alla rete,
- il preventivo economico per la connessione, che ovviamente paga il titolare dell’impianto
- ed i tempi di realizzazione dei lavori per la connessione in rete dell’impianto.
Il soggetto responsabile deve, a questo punto:
- accettare il preventivo di Enel distribuzione, pagando una quota per accettazione
- e, dopo la realizzazione dell’impianto, inoltrare al gestore di rete locale la comunicazione di conclusione dei lavori;
Per gli impianti di taglia superiore ai 20 kW il soggetto responsabile deve presentare all’Ufficio Tecnico di Finanza (UTF) competente la denuncia dell’apertura dell’officina elettrica; non è invece necessario presentarla se l’impianto immette in rete tutta l’energia prodotta.
Una volta terminati i lavori, che richiedono in genere non più di 2-3 giorni per i piccoli impianti domestici, il titolare impianto invia ad Enel il “fine lavori” ed Enel deve provvedere a comunicare la data esatta dell’allacciamento dell’impianto alla rete elettrica.
Una volta terminati i lavori per l’allacciamento dell’impianto ed avvenuto il collaudo, il titolare può procedere ad inoltrare al Gse (Gestore dei Servizi Energetici) la richiesta per lo Scambio sul Posto, cioè la richiesta per potersi far pagare l’energia immessa in rete come se fosse un vero e proprio “scambio” tra produttore e Gse.
L’utente ha tempo 60 giorni dal termine dei lavori di realizzazione dell’impianto per inoltrare la richiesta di “scambio sul posto” al Gse, inoltro che avviene oggi solo per via telematica attraverso l’apposito portale (applicazioni.gse.it). Il contratto di scambio è stipulato, dunque, tra titolare impianto e Gse, è di durata annuale ed è prorogato ogni anno con tacito rinnovo. Lo stesso portale servirà, infine, per gestire tutti gli aspetti successivi dello scambio sul posto: conteggi, acconti, conguagli annuali, ecc…
Come procedere per richiedere le detrazioni fiscali
L’ultima fase della procedura per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è la richiesta delle detrazioni fiscali, con aliquota del 50% fino al 31 dicembre 2014 (poi passeranno al 36%).
Che fare per accedere allo sgravio fiscale per il fotovoltaico?
Niente di più semplice: sarà sufficiente pagare le fatture con bonifico bancario indicando nella causale le specifiche dei lavori di ristrutturazione (in questo caso: installazione impianto fotovoltaico detraibile ai sensi della l. …) ed indicando il codice fiscale del committente (titolare dell’impianto fotovoltaico) e la partita Iva della ditta che ha effettuato i lavori. Bisognerà poi presentare le fatture in sede di dichiarazione dei redditi l’anno successivo ed eventualmente, se richiesta, esibire all’Agenzia delle Entrate tutta la documentazione dei lavori.
In genere la banca ha già i moduli prestampati per il bonifico.
Per ulteriori approfondimenti leggi qui.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Se io non sono proprietario ma ho la residenza che mi comporta, perché lo fatto non essendo proprietario,ho firmato dei contratti e sto in dubbio