Finalmente una buona notizia, che di buone notizie il settore ne ha bisogno. Riguarda il fotovoltaico, fotovoltaico alle imprese, nello specifico: crediti alle imprese per il fotovoltaico. La nuova legge Sabatini, infatti, varata dal neonato governo Renzi (decreto del “Fare”) prevede che tra i finanziamenti agevolati previsti per le imprese rientrino anche quelli per mettere degli impianti fotovoltaici sul tetto dei propri capannoni. Il fotovoltaico deve essere, ovviamente, “bene strumentale all’attività”.
Non si tratta, come sarebbe stato auspicabile, di “contributi a fondo perduto” per l’installazione, ma di una forma di finanziamento agevolata in cui il fondo messo a disposizione dal governo provvederebbe a pagare gli interessi del finanziamento erogato dalle banche accreditate. Crediti alle imprese che mettono il fotovoltaico, dunque, ma sotto forma di finanziamenti agevolati.
Il decreto del governo Renzi prevede infatti l’inserimento di un nuovo strumento per agevolare le imprese che vogliono investire: crediti alle imprese per il fotovoltaico. Ovviamente riguarda chi vuole investire in beni strumentali all’attività per cercare di riattivare il circolo virtuoso che porti alla ripresa. Tra i beni strumentali ci sono gli impianti fotovoltaici che, come tali, garantiscono elevati risparmi sui costi energetici. Il fotovoltaico, dunque, ma non solo, come uno dei fattori di competitività per le imprese. In molte imprese orientate alla produzione e servizi, infatti, i costi energetici gravano sui bilanci in maniera esponenzialmente rilevante. Intervenire sull’autoproduzione, sul risparmio e sull’efficienza energetica porta le imprese ad essere più competitive, anche sui mercati internazionali. Almeno questo il governo Renzi sembra averlo compreso e condiviso.
Il provvedimento è, di fatto, rivolto alle piccole e medie imprese, che operano in tutti i settori produttivi, che cercano crediti per investire in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa ed attrezzature e tecnologie funzionali all’attività d’impresa. Tra questi, dunque, anche crediti alle imprese per il fotovoltaico.
Cosa prevedono i crediti alle imprese per il fotovoltaico (e non solo)
Si tratta di un Fondo di ben 2,5 miliardi di euro che il decreto legge, nella sezione “Beni strumentali” (o anche “nuova Sabatini“) metterebbe a disposizione delle imprese e istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti. Il credito/finanziamento viene erogato per mezzo delle banche e dei mediatori finanziari, attraverso la stipula di un contratto “a tre”:
- Cassa depositi e prestiti,
- Ministero per lo Sviluppo Economico
- ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Attraverso questo fondo potranno essere erogate queste agevolazioni alle imprese fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti di importo compreso tra 20 mila e 2 milioni di euro per azienda.
I crediti alle imprese andranno ad azzerare la quota di interesse del prestito (pari al 2,75% del finanziamento erogato).
Tempistiche e modalità per accedere all’agevolazione
Le modalità di accesso alla misura per il fotovoltaico e per la altre attività strumentali prevedono un meccanismo, stando alle parole dello stesso governo, “automatico e semplificato”. Basterebbe infatti un’unica richiesta dell’impresa alla banca concedente dichiarando ed auto-certificando il possesso dei requisiti.
Sulla base di questa richiesta la banca convenzionata delibera il finanziamento ed il ministero provvede ad erogare la somma a copertura dei costi del finanziamento, dandone comunicazione all’impresa.
L’erogazione del credito avviene dopo aver fatto l’investimento che è autocertificato dall’impresa stessa.
Le domande possono essere presentate nelle banche convenzionate a partire dalle ore 9.00 del 31 marzo 2014.
I moduli per la richiesta sono disponibili dal 10 marzo 2014 su sito del Ministero per lo Sviluppo Economico (sezione “Beni strumentali” – Nuova Sabatini).
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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