Gli impianti fotovoltaici installati nel 2013 sono per quasi il 40% impianti domestici, realizzati al servizio dell’abitazione principale. Questo segmento del solare, quello domestico, resta lo “zoccolo duro” del fotovoltaico in italia che, grazie alla possibilità di avere detrazioni fiscali del 50%, risulta particolarmente conveniente per le famiglie, anche se si usufruisce di un finanziamento.
Alle detrazioni fiscali, ovviamente, fa da “contraltare” la continua discesa dei prezzi che contribuiscono a fare del fotovoltaico un investimento di molto inferiore a quello che poteva essere solo qualche anno fa: nell’ultimo anno il prezzo delle installazioni è sceso di ben il 12% anche per poter svuotare i magazzini dai prodotti che diventano obsoleti sempre più velocemente (anche dal punto di vista dei prezzi). La riduzione del prezzo finale avviene nonostante le quotazioni dei moduli all’ingrosso siano rimaste quasi invariate dopo la discesa rapida dell’ultimo triennio.
Il fotovoltaico domestico, dunque, è lo “zoccolo duro” del fotovoltaico in Italia. Ma le famiglie, per scegliere il fotovoltaico, devono avere le giuste garanzie: “soddisfatte o rimborsate”.
Cosa spinge le famiglie a mettere un impianto fotovoltaico? Le prospettive di risparmio in bolletta, certo.
Ma da sole queste non bastano.
Le famiglie richiedono la garanzia di poter effettuare “in sicurezza” il proprio investimento. Cosa meglio della formula “soddisfatti o rimborsati”?
“Io, azienda, mi impegno a farti risparmiare X per cento in bolletta. Se non ottieni il risparmio preventivato mi impegno a rimborsarti”. Questo è il pensiero verso il quale si stanno spostando alcune imprese. Mi sembra una proposta equa e paritaria: “io mi impegno a…, tu ti impegni a…”.
Le imprese del settore lo sanno bene: la nuova fase del fotovoltaico in italia prevede un “salto qualitativo” dal fotovoltaico come investimento “finanziario” (grazie agli ex-incentivi) al fotovoltaico come “investimento energetico”: mettere l’impianto significa oggi, prima di tutto, risparmio energetico, cioè: risparmio in bolletta. Ma per questo le famiglie devono avere le giuste garanzie e le giuste condizioni di accesso all’investimento.
Un esempio interessante è quello di Domotecnica, società che si occupa di realizzare interventi per il risparmio e l’efficienza energetica a 360 gradi. La sua offerta energetica prevede per l’utente una garanzia di 12 mesi. L’intervento energetico prevede il raggiungimento di una certa quota di risparmio in bolletta. Se questa non viene raggiunta l’azienda si obbliga a presentare una nuova offerta al cliente. In altre parole: se non viene ottenuto dal cliente il risparmio preventivato l’azienda provvede a rivedere gli interventi.
Un’altra proposta interessante è quella di Suncity, una start-up che si occupa di tutte le fasi installative di un impianto fotovoltaico: dall’analisi preliminare, alla progettazione, all’installazione fino alla fornitura dei servizi post-vendita.
Anche questa azienda si impegna a garantire al cliente il risparmio preventivato con la formula soddisfatti o rimborsati:
se l’intervento prevede come risultato un risparmio del 35% in bolletta e non si ottiene, l’azienda si impegna a rimborsare la differenza.
Le offerte prevedono sempre più, anche, offerte di finanziamento integrate nella proposta commerciale: finanziamenti al 100% spalmati sui primi anni di ammortamento dei lavori.
Per capire l’entità dell’investimento e del risparmio ottenibile prendiamo ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico da 3 kw di potenza di picco (circa 25 metri quadrati) installato nel centro italia per un utente che consuma 3.900 kwh l’anno. Considerando la spesa in bolletta di circa 0,23 euro/kwh la spesa energetica annua senza impianto fotovoltaico è di circa 900 euro l’anno.
Il prezzo “chiavi in mano” di un impianto da 3 kw è di circa 7.000 euro e se si prevede un autoconsumo del 55% si stimano i seguenti introiti:
- 516 euro/anno di risparmio in bolletta
- 206 euro/anno di rimborsi dello scambio sul posto
- 357 euro/anno di detrazioni fiscali Irpef
Il guadagno totale il primo anno raggiunge, in totale, 1.079 euro con un tempo di rientro di circa 7 anni. Dal settimo anno in poi l’utente inizia a guadagnare dopo aver recuperato i costi di installazione. In 20 anni, secondo il managing director di SunCity, si guadagnano almeno 13.500 euro.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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