L’idea innovativa presentata dal progetto Solar Roadways è quella di dotare le strade di pannelli solari, in modo da risolvere parallelamente sia il problema dell’approvvigionamento energetico, sia quello dell’impatto ambientale dei pannelli solari. I pannelli sarebbero quindi concepiti come un materiale di costruzione per le strade stesse, con una tecnologia applicabile anche ai marciapiedi ed a tutte le superfici calpestabili all’aria aperta.
Gli ideatori del progetto, presentato su una piattaforma di crowdfunding, si erano posti come obiettivo il reperimento di un milione di dollari di fondi, ma il limite è già stato ampiamente superato con il raggiungimento di 1,3 milioni di dollari, quasi un terzo in più del preventivato!
Il progetto sembrerebbe quindi aver destato l’interesse degli investitori, ed a ragione: infatti, se realizzato, permetterebbe di risolvere anche altri problemi oltre a quello energetico, come ad esempio l’illuminazione delle strade o lo sgombero delle stesse dalla neve.
Fin dalla prima presentazione del progetto sono sorti però dubbi sull’idea degli americani Julie e Scott Brusaw. Infatti la ricerca sul fotovoltaico impegna ogni anno cifre intorno ai due miliardi di dollari e ad alcuni sembra strano che un progetto così geniale possa essere stato formulato da due persone sconosciute al campo della ricerca. Inoltre, secondo le prime stime, la sostituzione di tutto l’asfalto presente sulle strade americane potrebbe costare una cifra intorno a 56 trilioni di dollari.
Tuttavia, prima di giudicare il progetto come inapplicabile, sarebbe bene considerare che i due titolari del progetto non hanno mai espresso l’ipotesi di sostituire tutto l’asfalto presente, ma che anzi il progetto Solar Roadways potrebbe prendere il via proprio dalle superfici più circoscritte, come ad esempio i marciapiedi.
Nonostante esistano diversi problemi tecnici da risolvere, i Brusaw hanno assicurato che i pannelli concepiti per il progetto sono in grado di resistere anche alle pressioni più elevate, ma resta da risolvere il nodo legato alla pulizia ed all’usura degli stessi. Infatti in caso di sporcizia accumulata, così come di polveri, i pannelli avrebbero difficoltà ad immagazzinare l’energia solare. Il problema sembrerebbe però risolvibile in tempi anche brevi.
Sarebbero già 31.000 le persone che hanno dimostrato di credere al progetto offrendo fondi per il progetto, che sempre secondo gli inventori, se applicato a tutte le strade degli Usa potrebbe portare ad un quantitativo di energia triplo rispetto al fabbisogno attuale.
La soluzione ai problemi energetici mondiali sarebbe quindi dietro l’angolo? Fino ad ora l’unica cosa certa è il clamore mediatico suscitato dalla notizia; staremo a vedere se il progetto porterà effettivamente ai risultati promessi.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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