Condomini e ristrutturazioni energetiche, 24 milioni di persone in Italia potrebbero iniziare a risparmiare non solo energia, ma anche denaro. 24 milioni, infatti, è il numero di individui che oggi abitano in un vecchio edificio condominiale in Italia, ed è il numero di persone che, magari sfruttando le detrazioni fiscali, possono iniziare a risparmiare sfruttando le nuove tecnologie energetiche ed i nuovi prodotti in ambito edilizio.
Il dato, particolarmente “allettante” per chi lavora nel settore, lo ha fornito qualche mese fa Legambiente citando le stime di Istat e Cresme: in Italia le persone che vivono in condominio sono circa 24 milioni. Una massa enorme di individui, con un altrettanto potenziale di lavoro a livello di risparmio ed efficienza energetici. Nei condomini datati, ma soprattutto in quelli costruiti dopo gli anni 50, gli sprechi energetici sono veramente elevati e, già con piccoli interventi di base, si può recuperare buona parte del costo energetico dei condòmini.
Basti pensare alla sostituzione dei serramenti, all’applicazione dei “cappotti termici” sui condomini, alla sostituzione delle vecchie caldaie (magari ancora a gasolio) con le moderne caldaie ad alta efficienza o all’inserimento di contabilizzatori del calore per ogni appartamento o addirittura per ogni stanza.
Anche l’inserimento di un impianto di autoproduzione di energia, in genere il fotovoltaico o il solare termico, contribuisce ad un efficace risparmio, anche e soprattutto in ambito condominiale, dove le spese fisse di consumo possono assere anche molto elevate e dove i costi per mettere un impianto su parti comuni dell’edificio vengono ben ammortizzati tra gli abitanti stessi del condominio.
La riduzione degli sprechi energetici e dei consumi in bolletta, secondo Legambiente, è possibile. Anche e soprattutto nei condomini. I benefici di semplici interventi sarebbero positivi per tutti, ovviamente, non solo per gli abitanti dei condomini: da chi abita nel territorio, fino alle imprese del settore che con le ristrutturazioni ci campano, fino, si potrebbe aggiungere, alle banche che finanziano gli investimenti e forniscono i bonifici per accedere alle detrazioni fiscali.
Quanto si risparmia con un intervento di ristrutturazione energetica in condominio?
In definitiva, quanto può valere un intervento per ristrutturare un condominio? Quanto può costare e quanto può far risparmiare agli abitanti dell’edificio? Come sempre si tratta, ovviamente, di un investimento: si finanziano oggi dei lavori in condominio per ricavarne benefici economici nel tempo. I benefici economici si traducono, concretamente, in una quota di risparmio in bolletta: gas, luce, acqua.
I costi di intervento possono essere i più svariati: da qualche migliaio di euro per mettere i contabilizzatori del calore sui caloriferi centralizzati, fino al rifacimento dell’involucro esterno del condominio per isolarlo a livello termico, fino al rifacimento dell’intero impianto di riscaldamento/raffrescamento dell’edificio.
ovviamente tutti i costi devono sempre essere rapportati ai risparmi garantiti ottenibili in bolletta.
In marzo 2014 Legambiente ha pubblicato un rapporto (“Tutti in Classe A”) in cui si stima la quota di risparmio ottenibile con l’efficienza energetica: riduzione in bolletta di circa il 50%, con risparmi tra gli 800 ed i 1.300 euro l’anno per famiglia. Singoli e famiglie, dunque, potrebbero ottenere, già con semplici interventi, considerevoli risparmi.
Non solo: ad agevolare il processo di riqualificazione dei condomini ci sono le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico.
Gli sgravi fiscali sono di due tipi:
– ci sono gli sgravi fiscali del 50% sui lavori di ristrutturazione
– ci sono gli sgravi fiscali del 65% sui lavori per la riqualificazione energetica degli edifici (tra cui anche i condomini)
Gli sgravi fiscali valgono sia per le singole abitazioni, che per interi condomìni, e “a conti fatti” riducono sensibilmente le spese effettive dei lavori. Questa “riduzione di spesa” non avviene come “sconto in fattura” sui lavori effettuati, ma come “rimborso” sulle imposte dovute per i successivi 10 anni dalla data di effettuazione dei lavori.
Con le detrazioni fiscali, cioè, oggi pago “a prezzo pieno” i lavori effettuati, me per i prossimi 10 anni mi viene “scontata” la quota dovuta di imposta Irpef (ovviamente, con un massimale intorno ai 96mila euro in base ai casi).
La detrazione fiscale viene infatti spalmata sui 10 anni con quote annuali di pari importo, fino a raggiungere la cifra detraibile. Ad esempio: se faccio lavori per 10 mila euro ed ho diritto a detrarne il 65%, vuol dire che per i prossimi 10 anni mi viene detratta dall’imposta Irpef una quota di 6.500 euro che, spalmata sui 10 anni, è di 650 euro l’anno per 10 anni.
Se si parla di condomini tutti i conteggi vengono fatti in millesimi, dividendo costo degli interventi e detrazioni Irpef tra gli abitanti degli edifici.
Le detrazioni fiscali, che dal 2015 andranno via via a diminuire, rimangono un’ottima occasione per fare i lavori di ristrutturazione spendendo, a conti fatti, molto meno rispetto a solo qualche anno fa.
Leggi ulteriori informazioni sulle detrazioni fiscali.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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