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Fotovoltaico non incentivato: un’ascesa sorprendente secondo Ubs

Ultimo aggiornamento: 04-09-2014

Secondo una ricerca condotta dalla società finanziaria Ubs, il fotovoltaico non incentivato nei prossimi anni si diffonderà in Europa a una velocità inimmaginabile, dando vita a quella che nello studio viene definita una “rivoluzione del solare”.

 

Il successo degli impianti fotovoltaici residenziali

Fino a qualche anno fa, l’energia solare fotovoltaica era una fonte di energia di nicchia, la cui adozione veniva promossa attraverso la concessione di incentivi pubblici. La fine di questi incentivi non solo non ha messo in crisi il settore, ma anzi, corrisponde a una diffusione sempre più sostenuta di questa forma di energia rinnovabile, che erode quote via via crescenti alle altre fonti di energia. L’installazione in ambienti residenziali di impianti fotovoltaici è favorita soprattutto dall’abbassamento dei costi di sviluppo e di installazione (che si sono ridotti di più del 50% negli ultimi anni) e dall’aumento delle tariffe di mercato dell’energia. Queste due condizioni, secondo le previsioni, faranno esplodere il numero degli impianti installati entro il 2020, soprattutto in Italia, in Germania e in Spagna.

 

Entro il 2020 il fotovoltaico coprirà il 18% del fabbisogno di energia

sistema fotovoltaico domestico residenziale

Lo studio condotto dagli analisti di Ubs stima che entro il 2020 l’energia elettrica proveniente da impianti fotovoltaici, installati soprattutto in ambito residenziale e commerciale, coprirà il 18% del fabbisogno elettrico complessivo. Concentrandoci sulla realtà italiana, secondo lo studio la quota della domanda elettrica nazionale coperta dal fotovoltaico salirà al 17% del totale. A livello settoriale, l’energia solare soddisferà il 5% del fabbisogno dell’industria, il 28% della domanda delle attività commerciali e ben il 35% dei consumi residenziali.

 

L’impatto del fotovoltaico non incentivato sulle aziende produttrici di energia

Complessivamente, entro il 2020 saranno installati impianti per un totale di 43GW di potenza.  La diffusione capillare di questi impianti e un forte aumento dell’autoconsumo si tradurranno in una riduzione della domanda di energia di almeno il 6-9%. L’aumento delle tariffe e la diffusione di batterie di accumulo potrebbero mettere in crisi le attuali aziende produttrici di energia, soprattutto quelle i cui bilanci dipendono in gran parte dai consumi dei Paesi dell’area centro-meridionale dell’Europa. Assumendo il punto di vista dei consumatori, invece, il solare fotovoltaico non incentivato risulterà sempre più conveniente, generando un risparmio in bolletta pari al 20-30%, tale da ridurre il periodo di ammortamento dei costi di installazione a 5-6 anni per le realtà commerciali e di 10-11 anni per quelle residenziali. Secondo le previsioni, l’adozione del fotovoltaico non incentivato inizierà ad accelerare dopo il 2015, generando una crescita tendenzialmente esponenziale entro il 2020, quando – secondo i dati economici in mano a Ubs – pressoché tutti i tetti residenziali e quelli delle attività commerciali dovrebbero essere coperti da un impianto fotovoltaico.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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