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Fotovoltaico in autoconsumo e schema connessione impianto

Ultimo aggiornamento: 16-04-2014
Voto:4/5 (7723 voti)

Fotovoltaico in autoconsumo: questa la vera convenienza di ogni impianto fotovoltaico.
Per almeno due ragioni.
Primo: il costo in bolletta dell’energia elettrica varia tra 0,20 e 0,30 €/kwh mentre il costo di produzione del fotovoltaico varia tra 0,05 e 0,10 €/kwh.
Secondo: le detrazioni fiscali (riservate per ora ai soli utenti domestici), sono a vantaggio di chi effettua un impianto al servizio della casa dove abita.

L’ autoconsumo in sito dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico è sempre il fattore di maggior risparmio per l’utente.

 

Il fotovoltaico in autoconsumo, cambia le bollette elettriche?

Si, le deve cambiare.

Molti utenti dello scambio sul posto lamentano che le bollette elettriche ricevute a seguito dell’installazione di un impianto fotovoltaico sono uguali, se non superiori, a quelle che ricevevano precedentemente all’installazione dell’impianto fotovoltaico (si veda come esempio questo vecchio commento).

Se così è. Qualcosa non va nello schema di installazione dell’impianto fotovoltaico.

In effetti un utente dello scambio sul posto che produce, autoproduce, energia elettrica, dovrebbe avere la possibilità prima di tutto di usufruire istantaneamente dell’energia elettrica auto-prodotta, prima che questa venga immessa in rete. Spesse volte così non è.
Perchè?

 

A volte erroneamente le utenze vengono connesse alla rete elettrica nazionale attraverso uno schema di connessione errato ( o meglio: superato) che immette in rete direttamente tutta l’energia prodotta per poi riprelevarla dalla rete “istantaneamentte” o nel momento del bisogno. Secondo questo vecchio schema di installazione tutta l’energia autoprodotta viene conteggiata dal contatore bidirezionale in entrata e in uscita dalla rete (cfr. figura: M1).
Per questo vengono fatti, a volte, addirittura doppi conteggi (!) che fanno lievitare le bollette elettriche, anzichè farle dimezzare.

Dunque, con questo tipo di installazione tutta questa energia auto-prodotta viene conteggiata addebitata in bolletta, anzichè essere scalata dalla bolletta.

Se le bollette aumentano, c’è qualcosa che non va nell’impianto o nelle modalità di consumo. Le bollette non dovrebbero aumentare nè rimanere invariate perchè così si bypassa il vantaggio ed il potenziale economico dell’ autoconsumo istantaneo del fotovoltaico installato al servizio di casa (o dell’azienda).

 

Autoconsumo istantaneo : il corretto schema di connessione

Dunque, se vediamo le bollette aumentare, anzichè diminuire.. che fare?

La prima cosa è controllare lo schema di funzionamento dell’impianto e verificare che lavori correttamente in auto-consumo.

Il primo vantaggio dell’ avere un impianto fotovoltaico è prima di tutto la possibilità di autoconsumare istantaneamente (“in sito”). L’autoconsumo permette di avere sensibili risparmi autoproducendo al momento del bisogno (e non solo) l’energia consumata. Ovviamente per ottimizzare al massimo i vantaggi bisogna consumare il più possibile al momento della produzione. Questo dà la possibilità di ridurre considerevolmente la quantità di energia prelevata dalla rete e pagata in bolletta al fornitore elettrico. Le bollette elettriche, ricordiamolo, includono molte voci di costo: dalla quota energia a quella sui servizi di distribuzione, dispacciamento, agli oneri generali di sistema, fino alle imposte (si veda, ad esempio, l’articolo: come leggere la bolletta elettrica).

Quando invece si produce energia senza utilizzarla, la rete elettrica nazionale viene utilizzata come se fosse uno strumento di immagazzinamento dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico: l’ energia prodotta dall’impianto ma non contestualmente autoconsumata viene quindi immessa nella rete nazionale (RTN) gestita da Terna a beneficio del sistema elettrico nazionale.

Qual è il problema? E’ che l’energia immessa in rete non viene pagata quanto viene pagata in bolletta. Ecco perchè conviene autoconsumare il più possibile, anzichè immettere in rete. Più sotto vediamo il perchè.

 

schema connessione impianto fotovoltaico in autoconsumo

schema connessione impianto fotovoltaico in autoconsumo

In questa figura è riportato il corretto schema di connessione e di misurazione dell’energia in transito nell’impianto fotovoltaico. Si vede il corretto posizionamento dei contatori elettrici (M1 e M2) per permettere il giusto conteggio dell’energia autoconsumata, di quella immessa in rete e di quella prelevata dalla rete.

Per il calcolo dello scambio sul posto  è infatti sufficiente rilevare la quantità di energia immessa in rete e quella prelevata dalla rete.
Per calcolare, invece, il risparmio effettivo in bolletta è sufficiente conteggiare la quota di autoconsumo in sito: l’energia prodotta e istantaneamente autoconsumata.

Il corretto schema di realizzazione impianto è quello qui rappresentato, perchè permette l’autoconsumo della ‘propria’ energia, prima che questa venga immessa in rete.

Non tutta l’energia prodotta, infatti, deve per forza essere immessa direttamente in rete, parte di questa può e deve essere immediatamente autoconsumata se c’è una richiesta istantanea.

Il contatore M1 misura quindi i flussi in entrata e in uscita dalla rete elettrica pubblica.

Il contatore M2, invece, misura la quantità totale di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Questo, misurando tutta l’energia prodotta dal sistema fotovoltaico, permette di rilevare, per differenza, la quantità di energia autoconsumata in sito: sottraendo la quantità di energia fotovoltaica immessa in rete (misurata con M1)  dalla quantità totale dell’energia prodotta dall’impianto (misurata con M2) si ha la quantità di autoconsumo.

 

Le formule dell’autoconsumo fotovoltaico e del risparmio in bolletta

Ecco la formula per calcolare l’autoconsumo:

Autoconsumo = (energia prodotta in totale) – (energia immessa in rete)

Ecco la formula per calcolare il risparmio in bolletta:

Risparmio in bolletta (€) = (autoconsumo in kwh) x (0,25 €) 

(0,25 è un prezzo medio lordo dell’energia in bolletta, ma sulla mia bolletta di casa ho calcolato un costo di 0,29 €/kwh).

Esempio.

Energia prodotta = 3.500 kwh
Energia immessa in rete = 1.400 kwh
Autoconsumo = (3.500)-(1.400) = 2.100 kwh
Risparmio in bolletta = (2.100) x 0,25 = 525 euro

La quantità di energia elettrica prodotta (e misurata da M2) è sempre maggiore o uguale alla quantità di energia elettrica immessa in rete (misurata da M1, in uscita) poiché parte della produzione può essere autoconsumata istantaneamente senza utilizzare la rete.

 

Tabella comparativa autoconsumo fotovoltaico / risparmio in bolletta

 

Esempi di autoconsumo fotovoltaico e risparmi in bolletta
Dimensione impianto energia prodotta/anno energia immessa/anno autoconsumo fotovoltaico/anno risparmio in bolletta/anno
3 kw 3.900 kwh 1500 kwh 2.400 kwh 600 euro
6 kw 7.800 kwh 3.500 kwh 4.300 kwh 1.075 euro
9 kw 11.700 kwh 8.000 kwh 3.700 kwh 925 euro

 

Da notare come, per un effettivo risparmio in bolletta, non conta la dimensione dell’impianto fotovoltaico, ma la quantità di autoconsumo effettivo dell’energia auto-prodotta.

 

Video: come aumentare autoconsumo e risparmio in bolletta

Ecco un breve video (8 minuti) che mostra come aumentare la quota di autoconsumo fotovoltaico per aumentare i risparmi in bolletta.


“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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62 Commenti

  1. giuseppe, il 6 Maggio 2015 ore 21:20

    visto lo schema di collegamento, uscita fotovoltaico sup. 400kw collegato in uscita del tr. 20kv/400v ad immettere energia prodotta alla rete pubblica? ciao grazie

    • Alessandro F., il 7 Maggio 2015 ore 09:29

      non ho capito la domanda.

  2. tarquinio paolo, il 9 Maggio 2015 ore 04:54

    Non ho la rete elettrica e desidero realizzare un impiantofo .Ho gia installato 50 pannelli da 230w e sono in procinto per acquistare un inverter ABB PO.P10 . OTL 10OOOW TRIFASE 2 MPT oppure 12000w trkfase on l aggiunta di accumulatkri a carica secca gel miserve lo schema cablaggio .

  3. Giovanni, il 14 Agosto 2015 ore 08:50

    Volevo chiedere avendo fra poco un impianto fv da 4,5 kw con scambio sul posto. …quale tariffa richiedere al gestore del l’energia.

    • Alessandro F., il 19 Agosto 2015 ore 15:34

      Secondo me è preferibile una tariffa bioraria in cui il costo dell’energia è minore nelle fasce serali e notturne, perchè sono gli orari in cui verrà prelevata energia dalla rete.
      Da evitare tariffe “flat” o “forfetarie”.

  4. Zani costantino, il 2 Dicembre 2015 ore 22:26

    Quale e esattamente il meccanismo per qui nel sistema fotovoltaivo con scambio sul posto tradizionale con 2 contatori uno di produzione e uno di lettura bidirezionale l energia prodotta viene usata per prima e poi eventualmente integrata da enel se mancante in parte mi risulta difficile capire come due generatori posti in parallelo sullo stesso caricopossano fare cio al limite se uguali daranno ciascuno la meta non e cosi

    • Francesco Durante, il 16 Luglio 2018 ore 08:50

      Costantino hai avuto risposta alla tua domanda? Cioè come è possibile che un carico alimentato da due generatori usufruisca l’energia di uno (il fotovoltaico) invece di entrambi?

      • gipi, il 16 Luglio 2018 ore 19:00

        Ciao Francesco Durante

        Vedi la risposta per te al fondo della Striscia.

        • Francesco Durante, il 18 Luglio 2018 ore 06:13

          Ciao Gipi.. ok.. quindi la regolazione della tensione dell’impianto FV di poco superiore a quella di rete la fa costantemente l’inverter? E la fa in modo dinamico suppongo.. perché la tensione di rete magari è costante perché è la rete ma il mio impianto se gli attacco un carico magari la tensione scende .. comunque ora è chiaro, grazie

        • gipi, il 18 Luglio 2018 ore 21:04

          Ciao Francesco Durante

          L’ adeguamento della tensione che fa l’Inverter è “dinamicissima” (istante per istante) e tiene conto della quantità di Energia che si sta producendo (che deve esse smaltita totalmente) e dell’assorbimento di casa.
          L’Inverter fa in modo che la tensione che si crea nell’Impianto di casa, in funzione delle quantità energetiche di cui detto sopra, sia sempre maggiore (di quel tanto che basta) per poter “pompare” tutta l’Energia in esubero in Rete.

          Di solito bastano 2 o 3 Volt in più per riuscire a “pompare” l’esubero in Rete.

          Comunque la Tensione di Rete è tutt’altro che costante.
          ENEL per contratto/regola di fornitura ritiene normale un +/- 10% sui 230 V canonici (in pratica 230 V +/- 23 V il che fa da 207 a 253 V).

          L’Inverter si adegua ad ogni istante (se deve smaltire Energia verso la Rete) alla Tensione di Rete del momento e quindi, nei casi estremi a casa tua, ti trovi con valori di Tensione che possono essere da 210 V a 256 V.

  5. Andrea Coletti, il 12 Febbraio 2016 ore 14:56

    Mi interessa , Mi mandate un preventivo ??

  6. Andrea Coletti, il 12 Febbraio 2016 ore 14:58

    Avete anche prodotti per accumulare l’energia prodotta in modo da consumarla non solo all’istante ma anche in differita ?? Costi ??

    • Alessandro F., il 12 Febbraio 2016 ore 18:29

      ciao compila pure il modulo Preventivi che trovi nella pagina

  7. Paolo, il 19 Aprile 2016 ore 17:03

    Ho un impianto fotovoltaico da 1kw e un contatore bidirezionale senza contratto di scambio. Purtroppo pago l’energia in eccesso che non consumo e che ritorna in rete. Come posso risolvere il problema ? Basta il contatore monodirezionale ? Grazie.

    • Alessandro F., il 19 Aprile 2016 ore 17:09

      a questo punto penso che ti convenga fare il contratto di scambio sul posto col gse

  8. paolo tarquinio, il 20 Aprile 2016 ore 15:16

    Non ho avuto nessuna risposta consiglio,mi fa pensare che ne sapete meno di me .Tarquinio Paolo

  9. paolo tarquinio, il 20 Aprile 2016 ore 15:18

    Non ho avuto nessuna risposta commento mi fa pensare che ne so più di Voi

    • Alessandro F., il 21 Aprile 2016 ore 09:17

      bravo, allora fai tu

  10. Giovanni Di Stasi, il 25 Aprile 2016 ore 14:55

    Salve,
    ho un impianto fotovoltaico fatto con il secondo conto energia.
    Tale installazione è compatibile con la soluzione prospettata di autoconsumo?
    Se è compatibile, è possibile che non sia stata fatta una simile installazione?

    • Alessandro F., il 26 Aprile 2016 ore 10:08

      Ogni impianto fotovoltaico domestico o aziendale, anche se in conto energia, deve poter funzionare in autoconsumo. Cioè: quando l’impianto produce e quando ci sono utenze attive in casa l’impianto NON deve immettere in rete, MA deve soddisfare direttamente la richiesta elettrica della casa (senza immettere in rete). In rete vanno immessi solo i kwh NON istantaneamente autoconsumati.

  11. Giuseppe, il 21 Dicembre 2016 ore 23:28

    Salve
    Se mi consente la questione dell’autoconsumo a me pare un pò più complessa di come se ne parla,dallo schemino con M1-M2-FV-Utenza non emerge nessuna differenza di collegamento sostanziale,anzi a mio modesto parere è pari pari come tutti gli altri,e sinceramente non credo si possa collegare in modo differente,nella sostanza l’UTENZA è collegata dopo “M2″e quindi viene prima conteggiata l’energia prodotta dal FV e dopo nel caso consumata,credo sia più probabile un autoconsumo se l’utenza fosse collegata a monte del contatore M2 così sarebbe sicuro(e trasparente da parte dell’ente)che l’energia prodotta da FV sia prima consumata e se ne rimane immessa in rete.Ma ciò credo non è consentito è un caso?.Per Me l’ON-GRID non ha credibilità proprio per questo,perchè tra il tira e molla chi guadagna non è certo l’utente finale se non per qualche briciola che tra l’altro se non si fa attenzione ti tolgono pure quella…e ce ne sarebbero ancora cose da dire….E comunque quando gli enti mondiali si sono chiesti ma come faremo in futuro dove l’energia richiesta sarà sempre maggiore?costruiamo altre centrali?a qualcuno più furbo invece gli venne la brillante idea ma perchè costruire altre centrali quando possiamo illudere l’utente finale facendogli acquistare a Lui stesso un impianto che tra le altre cose oltre a farglielo pagare possiamo usufruire dell’energia che produce??detto fatto l’impianto ON-GRID è la soluzione,POSSIAMO SOLO ILLUDERCI MA NON CE’ SOLUZIONE!!!

    • Alessandro, il 30 Maggio 2017 ore 23:35

      Salve c e un altra alternativa.. io ho ideato un impianto connesso in rete ma la corrente oltre quella che utilizzo per casa anziché darla a enel va nelle batterie è la riutilizzo quando serve. Tutto con un semplice inverter di rete è un sensore messo vicino al contattore.

      • Alessandro F., il 31 Maggio 2017 ore 12:32

        Non mi sembra nulla di nuovo. Cioè? Come funzionerebbe?

      • gipi, il 31 Maggio 2017 ore 14:24

        Ciao Alessandro

        Sono;ovviamente, anch’io dello stesso parere di Alessandro F. : DOVE STA LA NOVITA’ ???

      • santamadre pasquale, il 20 Novembre 2018 ore 15:11

        Mi fornirebbe lo schema e le istruzioni. grazie

      • giuseppe sica, il 18 Marzo 2022 ore 17:01

        quello che sto cercando,mi puo mandare uno schema o sapere che tipo di sensore usa ? grazie

  12. Disillusadelfotovoltaico, il 24 Febbraio 2017 ore 22:46

    Ciao Alessandro grazie per la tua risposta alla mia richiesta sul precedente post…ho letto questo articolo che mi consigliavi e comincio a capirne di più finalmente…per rispondere alle tue domande il ns impianto è di 2,94 kw ed il prelievo di 16500 kw risulta essere il totale da metà 2012 (ossia da quando è stato installato l impianto fotovoltaico) ad adesso. Il valore monetario delle ns bollette non è mai sceso in tutti questi anni anzi da quando lavoro da casa da dicembre i consumi in f1 sono aumentati tanto da triplicarsi rispetto a quelli del bimestre precedente! Avevo cominciato ad usare lavatrice e lavastoviglie durante il giorno ma dopo aver ricevuto l ultima bolletta mi sono completamente spaventata e non capisco come mai non utilizzo la corrente istantanea prodotta dall impianto. Se guardo la tabella che hai pubblicato qui vedo una stima di un autoconsumo di 2400 annuale per un impianto di 3 kw…quindi su 4 anni dovrebbe essere quasi 10000 kw…il mio autoconsumo risulta essere 4000 in totale…quindi è evidente che c è qualcosa che non va.

    • gipi, il 7 Aprile 2017 ore 16:23

      Ciao “disillusadelfotovoltaico”

      Non avevo ancora avuta l’occasione di vedere questa “Striscia” e quindi nemmeno il tuo Intervento (che ora ricollego ad alto simile in altra “Striscia”.

      Risulta precisamente come tu dici : “quindi è evidente che qualcosa non va”.

      In effetti semplificare, per tutta l’Italia, che gli Impianti producano annualmente 1300 kWh/kWp è fuorviante. Va sicuramente bene solo per il Centro Italia ma sicuramente non per il Nord o il Sud & Isole. Vedi alcuni articoli più attendibili agli Indirizzi :
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/quanto-produce-impianto-fotovoltaico-3-kw-anno
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/il-calcolo-della-produzione-da-fotovoltaico
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/costi-ricavi-impianto-fotovoltaico
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/rendimento-impianto-fotovoltaico

      Comunque, anche in queste altre tabelle, le Produzioni che troverai risultano “medie” e quindi togliere un 5%, per sicurezza, risulta consigliabile.

      Per quanto riguarda la QUOTA DI AUTOCONSUMO PREVEDIBILE il tutto è legato a un notevole numero di VARIABILI anche per Impianti piccoli come il tuo (2,94 kWp…3,0 kWp) .

      Nel caso più comune di Impianti FV piccoli da 3,0 kWp e con Dotazione di Casa costituita da apparecchiature elettriche “DI BASE STANDARD” (nessuna presenza di apparecchi elettrici per riscaldo/raffrescamento ambienti, deumidificatori o simili).
      Con un livello dei consumi, pregressi al FV di 3500 kWh/anno e al Nord Italia, si possono prevedere due percentuali di autoconsumo diverse. La diversa possibilità di Autoconsumo è strettamente dipendente dal fatto che in casa vi sia presenza o meno di qualcuno “attivo” durante le ore lavorative dei giorni lavorativi per tutto l’anno
      .
      La presenza di qualcuno in Casa ovviamente aumenta i consumi energetici in fascia F1 ma al contempo permette di aumentare anche la quota di Autoconsumo dal FV.
      Per “aumento quota di Autoconsumo” si intende il TOTALE ANNUALE DI AUTOCONSUMO.

      In pratica, con un FV di 3,0 kWp (qui al Nord) e un Consumo Totale di Casa di 3500 kWh/anno, si può contare di avere una quota di AUTOCONSUMO del 25% se la casa rimane inabitata durante le ore lavorative, e del 40% (al massimo) se la casa risulta permanentemente abitata.

      Queste percentuali possono essere valide se raffrontate ad una produttività FV ”normale al Nord per Impianto 3,0 kWp” di 3,0×1200 = 3600 kWh/a

      Nei due distinti casi si avranno Autoconsumi di : 0,25×3600 = 900 kWh/a e di 0,40×3600 = 1440 kWh/a. Nella maggiore parte dei casi, comunque, ci si situa intorno ai 1250 kWh/a.

      Tu con il tuo Impianto (2,94 = 3,0 kWp) che APPARE PRODUTTIVAMENTE DEPRESSO, produci SOLO 2786 kWh/a invece degli “attesi 2,94×1200 = 3528 kWh/a e Autoconsumi 857 kWh/a
      .
      Visto che il tutto si riferisce alla tua casa che rimane (rimaneva) inabitata tutti i giorni, nell’arco delle ore lavorative, bisogna comunque dire che sei riuscita raggiungere una quota di Autoconsumo del 100 / 2786 x 857 = 30,76 %.
      Realisticamente, nelle tua passata condizione, non potevi fare di più !!!!

      Ora, essendo tu passata ad abitare la casa per tutta la giornata, e consumando più Energia, dovresti riuscire ad arrivare sicuramente al 45% di Autoconsumo SULLA BASSISSIMA PRODUZIONE DEL TUO FV.

      IL TUO PROBLEMA TECNICO E’ CHE IL TUO FV PRODUCE MOLTO MENO DEL DOVUTO
      Fai tutti i controlli come ti ho suggerito nella altra “Striscia” nel mio intervento “PUNTATA N° 1”.

      IL PROBLEMA “ Il valore monetario delle ns bollette non è mai sceso in tutti questi anni anzi da quando lavoro da casa da dicembre i consumi in f1 sono aumentati tanto da triplicarsi rispetto a quelli del bimestre precedente! “
      NON ESISTE IN SE STESSO MA E’ SOLO UNA TUA PERCEZIONE (SBAGLIATA) DERIVANTE DAL FATTO CHE TU FOCALIZZI LE TUE CONSIDERAZIONI SOLO SU UNA BOLLETTA “INVERNALE”.

      Mi rendo conto che questa mia affermazione, per te assolutamente incredibile, ti farà arrabbiare parecchio e mi catalogherai tra i “cretini fanatici del FV”. Ti prego di pazientare e attendere le dovute spiegazioni che ti darò nella –PUNTATA N° 2 – che potrai leggere nell’altra “Stiscia”
      https://www.fotovoltaiconorditalia.it/idee/contatore-fotovoltaico-come-leggerlo#comment-67370
      dove il discorso generale con te è già stato avviato.

  13. fabio, il 4 Aprile 2017 ore 13:43

    Buongiorno,
    ho comprato una casa di nuova costruzione con incluso i pannelli solari.
    Il costruttore ha fatto tutta l’installazione ma l’allaccio è a carico mio compreso l’acquisto dell’inverter.
    Cosa devo fare?
    Basta chiamare ENEL ENERGIA?

    • Alessandro F., il 5 Aprile 2017 ore 10:29

      ciao Fabio, per l’allaccio devi contattare enel distribuzione, ora “e-distribuzione”. In teoria si fa tutto tramite sito e, sempre in teoria, ti potrebbe bastare il modello unico semplificato, se hai già un allacciamento a rete in prelievo.
      Questa è la pagina per le pratiche.
      In alternativa fai fare a chi ti installerà l’inverter.

      La procedura semplificata prevede anche le pratiche per lo scambio sul posto, il cui referente è il Gse.

  14. Francesco, il 21 Ottobre 2017 ore 09:51

    Ciao a tutti.

    Una curiosità. Come fa a coesistere sullo stesso cavo che arriva a casa l’energia che fornisce l’enel con quella che si produce con il fotovoltaico?
    Una viene e l’altra va. Perché non scoppia tutto? Viaggiano a frequenze diverse?
    Boh :)

    • gipi, il 23 Ottobre 2017 ore 16:49

      Ciao Francesco

      La tua legittima curiosità (come quella dell’Apostolo Tommaso) richiederebbe una spiegazione abbastanza tecnica.
      Per rimanere in tema pseudo evangelico : Beati quelli che credono senza aver visto……. a loro spetterà il Regno degli Elettroni.

      DICIAMO QUALCOSA DI SEMPLICE .

      Tu devi immaginare la Corrente Elettrica della Rete come un flusso di acqua prodotto dall’Acquedotto per mezzo di una enorme pompa alternativa a pistone (flusso elettronico) con pressione variabile (tensione istantanea) in modo sinusoidale, per 50 volte in ogni secondo (frequenza).

      In casa hai una una pompa acqua molto piccola (anche lei alternativa a pistone) che pesca da un tuo pozzo/laghetto, si trova allacciata con un suo piccolo tubo all’Acquedotto, e funziona IN SINCRONO con la enorme pompa alternativa dell’Acquedotto.

      Basterà che la tua piccola pompa possa, in ogni istante, generare una pressione leggermente maggiore della pressione istantanea presente nella Rete Acquedotto, nel punto di connessione, e tu potrai trasferire la tua acqua alla Rete senza problemi.

      La tua acqua immessa nell’Acquedotto andrà ad alimentare, logicamente, le necessità dei tuoi vicini di casa più prossimi.

      Sul tratto di tubo che collega la tua piccola pompa alla Rete Acquedotto è inserita anche la Presa Acqua dei servizi di casa tua.

      Qualora tu aprissi uno dei tuoi rubinetti di casa, e se la tua pompa sta pompando, tu riceveresti acqua dalla tua stessa pompa e l’eventuale eccesso andrebbe alla Rete.

      Se però la tua pompa sta pompando una quantità di acqua minore di quella che può uscire dal rubinetto che hai aperto, allora la quantità mancante ti arriverà dalla Rete che verrà a trovarsi ad una pressione superiore a quella generabile dalla tua pompa.

      Avendo parlato di pressioni acqua, paragonate al voltaggio della Corrente Elettrica, nel caso di questa ultima si tratta di pochissimi Volt di differenza (2-5 Volt) che sono sufficienti per dare un Verso di Movimento ben preciso alla Corrente di Elettroni.

      Per te, e anche per tutti gli altri, non posso trovare una spiegazione semplice e migliore.
      Tieni presente che si tratta di una SPIEGAZIONE BREVETTATA (made in italy by “gipi”).
      Gli Uffici Brevetti da sempre elargiscono Brevetti a cani e porci, basta pagarli…..

  15. manuel, il 12 Marzo 2018 ore 13:19

    Buongiorno ho un impianto come descritto sopra da 3kw senza batterie in tampone che però quanto salta la corrente di rete ovviamente non funziona, é possibile far in modo che in assenza di corrente di rete si possa usufruire dell’energia prodotta sul momento?? Grazie

    • Alessandro F., il 12 Marzo 2018 ore 16:50

      Si quando non c’è tensione di rete l’impianto fv “stacca” è una misura di sicurezza.
      Nonostante ciò è possibile configurare l’impianto per farlo funzionare come UPS – gruppo di continuità per sopperire alla amcnaza di elettricità. Deve comuque farlo un tecnico

  16. gipi, il 16 Luglio 2018 ore 19:05

    Ciao Francesco Durante

    Rispondo al tuo intervento del 16 Luglio 2018 Ore 08:50 , in coda a quello di Zani Costantino, Il 2 Dicembre 2015 Ore 22:26 , molto più in su su questa “striscia”.

    Vediamo il funzionamento combinato del Sistema Rete Elettrica & Inverter FV come se si trattasse di un Impianto Idrico.

    La casa viene alimentata da due Fonti Idriche attive in contemporanea : Acquedotto & Pompa da Pozzo.
    Entrambi i flussi d’acqua (dall’acquedotto e dalla pompa) sono connessi con il tuo tubo principale dei Servizi Idrici della casa.

    La Pompa è sempre in azione e manda l’acqua contemporaneamente verso gli utilizzi di casa (rubinetti vari) e, per come sono collegati i tubi, anche verso l’Acquedotto.

    La Pompa funziona in modo tale per cui, fintanto che vi è acqua aspirabile dal Pozzo e la quantità di acqua richiesta dalla casa non supera la quantità aspirabile dal Pozzo, la pressione generata dalla pompa risulta SEMPRE MAGGIORE di quella presente nei tubi dell’acquedotto.

    Pertanto se tutti i rubinetti di casa sono chiusi allora tutta l’acqua aspirabile dal pozzo finirà alla linea dell’Acquedotto.

    Aprendo progressivamente i rubinetti di casa l’acqua della Pompa andrà in misura sempre maggiore alla casa diminuendo, sino ad arrivare al valore zero, la quantità immessa nell’Acquedotto.

    Aprendo di più i rubinetti, oltre alla massima possibilità di portata della Pompa, si provoca un abbassamento di pressione nell’Impianto della casa (pressione che diventa inferiore a quella dell’Acquedotto) per cui comincia ad arrivare dall’Acquedotto la quantità di acqua mancante rispetto alla richiesta della casa.

    Naturalmente se il Pozzo si secca la Pompa non potrà fornire alcunché e tutte le richieste della casa potranno essere soddisfatte solo dall’Acquedotto.

    Se si mettono due Contatori d’acqua (montati inversamente l’uno rispetto all’altro e muniti di opportuna valvola unidirezionale) sul tubo dell’Acquedotto si potrà realizzare praticamente un Contatore Acqua Bidirezionale.
    Con tale Contatore si potrà misurare la quantità di acqua prelevata e quella immessa rispetto all’Acquedotto.

    Un terzo e separato Contatore, montato sul tubo di mandata della Pompa, fornirà la misura della quantità d’acqua fornita dalla Pompa Pozzo.

    Ora immagina i fili elettrici collegati tra loro come fossero i tubi (vedi solo i fili che portano la Fase e fai finta che quelli del Neutro non esistano).
    Immagina anche che i Pannelli FV sono il tuo Pozzo e che l’Inverter è la tua Pompa.

    Dovrebbe essere possibile farsi una idea di come funziona tutto il Sistema…………(spero).

    • gipi, il 17 Luglio 2018 ore 10:17

      P.S.
      Mi sono dimenticato di dire che, nell’esempio idrico che ho spiegato, rapportando il tutto all’Energia Elettrica, i litri d’acqua rappresentano gli Ampere elettrici mentre la pressione dell’acqua rappresenta il Voltaggio elettrico.

  17. Francesco Durante, il 19 Luglio 2018 ore 00:22

    Gipi è chiarissimo grazie.. non sapevo che l’inverter avesse anche il compito di garantire una tensione sempre superiore a quella di rete anche se di poco.
    Ma quando l’utenza chiede più di ciò che l’impianto FV può fornire la tensione fornita dall’inverter deve abbassarsi.. non è che in quel caso la rete alimenta l’impianto FV oltre che le utenze? Ci sarà un blocco del l’inverter?

    • gipi, il 19 Luglio 2018 ore 11:51

      Ciao Francesco Durante

      Tu supponi — “ci sarà un blocco nell’inverter” — ma non è così.

      In realtà l’Inverter trasforma tutto quel tanto o poco di Energia che gli arriva dai Pannelli in modo da poter vincere, in tutte le situazioni, la Tensione presente nell’Impianto di Casa che si mantiene sempre almeno uguale alla Tensione di Rete essendo sempre collegato alla stessa.

      Tuttavia, quando l’Energia complessiva fornita dei Pannelli scende sotto ad un minimo prestabilito (diciamo 10 Watt) o comunque la Tensione in corrente continua fornita dai Pannelli scende sotto ad una certa soglia minima richiesta (diciamo 250 V in C.C.) allora l’Inverter “stacca” realmente nel senso che disconnette fisicamente (con un suo interruttore interno) tutto il suo Dispositivo di Potenza dal circuito Casa/Rete.

      Dunque, visivamente, l’Inverter si spegne ma in pratica passa ad uno “stato di attesa” (stand-by).

      Nello “stato di attesa” rimangono sempre alimentati alcuni circuiti elettronici interni che devono essere sempre attivi per comandare il successivo “riattacco” Inverter quando si riattiveranno i Pannelli (sempre al raggiungimento di una certa Soglia Energetica minima che i Pannelli dovranno essere in grado di fornire).

      Nello “stato di attesa” tutti gli Inverter hanno bisogno di continuare ad essere alimentati dalla Rete.
      Il consumo, in questo stato, può variare da 1 a 5 Wh a seconda della “taglia” dell’Inverter e della marca.

      In generale, oggi, per gli Inverter Monofase fino ai 6 kWp il consumo di “stand-by” viene garantito entro 1-2 Wh.

  18. paolo, il 3 Agosto 2018 ore 09:10

    Salve vorrei chiedere la seguente questione: in mancanza di energia del gestore l’impianto foto voltaico si stacca dalla rete di distribuzione, ma non capisco come, essendo collegato in parallelo alla rete stessa ed immettendo corrente elettrica, il suo circuito riesca a rilevare questa mancanza di tensione di rete, in sostanza come distingue la tensione del gestore dalla sua essendo collegati in parallelo alla fin fine

  19. Michele Rasà, il 13 Novembre 2018 ore 17:02

    da pochi giorni mi hanno sostituito il contatore di immissione del fotovoltaico perchè il display si è rotto. Mi hanno messo in nuovo contatore Open Meter e non riesco a capire se funziona correttamente. Da premettere che il mio inverter si trova al terzo piano e che il contatore è a piano terra, per cui per monitorare le immissioni mi serve visionare il contatore Enel al piano terra. Il vecchio contatore premendo il pulsante mi dava subito la potenza istantanea e poi le immissioni nelle varie fasce di consumo. Con questo nuovo, che pure dovrebbe essere più funzionale non mi raccapezzo. Non mi dà la potenza istantanea e per le immissioni vedo solo quelle del periodo precedente. Qualcuno mi spiega come funziona il contatore Open Meter e se è corretto che non mi fa vedere la potenza istantanea?
    grazie

    • gipi, il 14 Novembre 2018 ore 18:11

      Ciao Michele Rasà

      Contestualmente alla installazione del nuovo Contatore ti avrebbero dovuto consegnare anche un librettino con alcune spiegazioni e istruzioni sull’uso del contatore.

      Personalmente, non avendo ancora avuta la sostituzione non saprei dire quali informazioni vi possono essere contenute.

      Puoi vedere tutto quello che mette a disposizione sul suo Sito Ufficiale ENEL all’indirizzo :
      https://www.e-distribuzione.it/it/open-meter.html#

      Comunque, per quello che è disponibile, puoi anche andare ai due indirizzi sottoelencati:

      — 1) Open Meter MONOFASE (Guida Tecnica) :
      https://www.e-distribuzione.it/content/dam/e-distribuzione/documenti/open-meter/guida_e_manuali/Guida_Tecnica_contatore_v6_1-DirettivaR_TTE.pdf

      — 2) Open Meter MONOFASE (Guida informativa sulla sostituzione dei vecchi contatori con i nuovi):
      https://www.e-distribuzione.it/content/dam/e-distribuzione/documenti/open-meter/guida_e_manuali/Open-Meter_Una-guida-su-cui-contare.pdf

      Ho accennato al “librettino” di istruzioni, che tu dovresti già avere, dato che ENEL ne parla (vedi al secondo indirizzo a pag. 27 al punto 7) dove si dice :

      7) Documenti informativi e di sostituzione
      Ogni contatore è corredato da una guida al suo utilizzo
      “mini brochure” pieghevole, posizionata sopra
      il top del contatore, che illustra le principali funzionalità
      e vantaggi, fornendo le risposte alle domande
      più frequenti. Sarà presente una breve guida al
      display e ai suoi messaggi, agli indicatori di consumo
      e al dispositivo per il controllo della fornitura di
      energia elettrica.

      Eventualmente puoi fare una ricerca con GOOGLE digitando ” enel open meter “.

      Di più non saprei dirti……………

    • gipi, il 14 Novembre 2018 ore 18:48

      P.S.

      Per il tuo problema di sapere il il valore della POTENZA ISTANTANEA questa possibiltà di lettura risulterebbe contemplata.

      Vai all’indirizzo già comunicato :

      — 1) Open Meter MONOFASE (Guida Tecnica) :
      https://www.e-distribuzione.it/content/dam/e-distribuzione/documenti/open-meter/guida_e_manuali/Guida_Tecnica_contatore_v6_1-DirettivaR_TTE.pdf

      Consulta la pag. 11 (proprio per quello che vuoi tu, aggiornato però ogni 15 minuti….) e anche la pag. 13 (per il massimo di giornata).

      Certo che, da questo punto di vista erano meglio i Vecchi Contatori che ti fornivano subito “in prima battuta” il consumo del momento aggiornato ogni 2 minuti

      Comunque dicono che i Nuovi Contatori sono più intelligenti…………….

      In varie presentazioni pubblicitarie si dice che, con particolari Dispositivi (che verranno messi in commercio e dei quali si può ottenere informazioni da “ENEL Distribuzione” ), risulta possibile avere dei Dispositivi che trasmettono le informazioni del Contatore all’interno della casa dell’Utente.

  20. Alessandro, il 26 Febbraio 2019 ore 22:45

    Cosa succede se i contatori M1 e M2 sono invertiti?
    Mi spiego meglio, io ho l’inverter che entra sul davanti del contatore bidirezionale ( che dovrebbe essere quello gse), il dietro di questo contatore è collegato all’utenza ed al contatore unidirezionale di prelievo (che avevo anche prima di montare il fotovoltaico) sul davanti, mentre il dietro va alla rete Enel.

  21. gipi, il 28 Febbraio 2019 ore 17:45

    Ciao Alessandro

    Se i tuoi collegamenti fossero realizzati veramente come tu dici allora la PRIMA DOMANDA da porsi sarebbe : MA CHI TI HA FATTI GLI ALLACCIAMENTI.

    Dato che gli allacciamenti vengono fatti da personale ENEL di “e-distribuzione” (che provvede anche ad aggiungere sull’Impianto il 2° Contatore al servizio dell’Inverter), è da escludere che ci possa essere uno sbaglio qualsiasi!

    Sicuramente ti sbagli tu nel “battezzare” con il loro giusto nome i due diversi Contatori che ti ritrovi da quando hai installato il tuo FV.

    Prima di andare avanti con altre ipotesi fantasiose potresti darmi alcune informazioni ?

    — 1) In che mese e anno ENEL ti ha posato il nuovo contatore per il FV

    — 2) I tuoi 2 diversi Contatori di ENEL sono entrambi dentro casa ?

    — 3) Hai mai letto per bene le registrazioni di entrambi i Contatori ? Se si, allora rileggili e dimmi le cifre totalizzate su entrambi sino ad ora.

    Intendo dire i valori totalizzati in A1 – A2 – A3 e presenti in ciascun Contatore nelle 2 diverse Zone di Registrazione che vengono indicate dal Contatore stesso come “PRELIEVI — PERIODO ATTUALE” e come “IMMISSIONI — PERIODO ATTUALE”.

    Per evitare possibili equivoci ti prego di indicare il Contatore che è collegato all’Inverter con il N° 2 e quello collegato alla Linea di Enel con il N° 1.
    ———————————————————-

    Poi sarà possibile capire qualcosa di più della tua reale situazione.

  22. Georgia, il 5 Marzo 2019 ore 19:29

    Ho un impianto fv da 5.8kw con contratto di vendita e all’installazione hanno sostituito quello Enel maggiorandolo. Da poco hanno sostituito quest’ultimo con uno da 3 kw e appena ho utilizzato due elettrodomestici assieme è saltato il contatore.ho comunicato l’accaduto e invece di sostituire il contatore con uno come prima vogliono un reclamo scritto con l’accaduto. Cosa posso fare?

    • gipi, il 6 Marzo 2019 ore 12:06

      Ciao Georgia

      La presentazione della tua situazione non è per nulla chiara. potresti spiegare meglio ?

      L’unica cosa chiara è che ora, con il Contatore da 3 kW, risulti limitata nella tua possibilità di consumo.

      Come stavano le cose prima (Contratto Contatore) non si riesce a capirlo.

      Comunque, per avere ora un Contatore da 3 kW piuttosto che un altro di “portata” maggiore qualcuno, che curava la tua Pratica FV presso ENEL, dovrà aver espresso una precisa scelta rispetto alla “taglia” del Contratto Contatore.

      Dovresti vedere prioritariamente come stanno le cose con chi ti ha fatto l’impianto FV e che avrà compilati tutti i documenti richiesti.

  23. Emilio, il 7 Marzo 2020 ore 16:17

    il sistema di protezione interfaccia Lovato pmvf50 (installato nel 2012) continua a spegnere il fotovoltaico ,cosa posso fare ? non riesco a spegnere
    allarme A.01
    chi può consigliarmi
    grazie
    Emilio

    • gipi, il 11 Marzo 2020 ore 22:53

      Ciao Emilio

      Intanto scarica da Internet la brochure ” MANUALE OPERATIVO” del tuo PMVF 50 :
      https://www.lovatoelectric.com/Download/I355I07_13.pdf

      Poi vedi alla pag. 8 la sezione “SEGNALAZIONE ALLARMI” dove potrai leggere il significato da attribuire al Codice A.01.

      Non riporto la descrizione che viene fatta. La potrai leggere da te e mi permetto di immaginare che non ci capirai nulla di preciso sul da farsi pratico.
      —————————————————————–

      Ti posso dire che io ne ho uno uguale al tuo ( installato a fine 2013) che, dopo installato e ALLA PRIMA MANCANZA DI CORRENTE sulla Rete di ENEL, è andato subito in tilt come il tuo.

      Nel mio caso NON DIPENDEVA DAL DISPOSITIVO “PMVF 50” MALFUNZIONANTE ma dalla realizzazione TECNICAMENTE MANCHEVOLE del Quadro Elettrico nel quale il Dispositivo è inserito.

      Visto che sapevo precisamente chi aveva “posato” tutto l’impianto e anche costruito il Quadro, avrei potuto contattarli (garanzia sul loro lavoro) ma non lo ho fatto dato che la loro risposta sarebbe stata sicuramente ” Non è possibile che non funzioni ! I nostri quadri li facciamo sempre così e funzionano benissimo a tutti”.
      In più stavano a circa 150 km dal mio Impianto………..

      Dunque, NEL MIO CASO, ho apportato al quadro (personalmente) la necessaria modifica/completamento e tutto è andato a posto.

      Però non è detto che il tuo caso sia uguale al mio…………….
      ————————————————————-

      Per tentare di capire quale è il tuo particolare problema dovresti almeno precisare alcune cose :

      — 1) Il Sistema si blocca da sempre oppure il problema è apparso solo ultimamente ?

      — 2) In tutti i casi hai potuto appurare se il blocco avviene quando si verifica una interruzione di energia sulla tua Linea di ENEL ?

      — 3) Che cosa fai di preciso per ripristinare il funzionamento del Sistema quando va in “blocco”.

      — 4) Il tuo impianto FV di che Potenza è (kWp) ? Inverter Monofase o Trifase ? Uno o più Inverter ?

      — 5) Disponi dello Schema Elettrico dell’Impianto e del Quadro in particolare?

      — 6) Come si chiamava la Ditta che, DI FATTO, ti ha posato tutto l’Impianto e presumibilmente costruito anche il Quadro ? Nominativo Ditta e luogo della loro Sede del tempo (dato che immagino siano scomparsi nel frattempo).

      — 7) Hai almeno un po’ di capacità tecniche sugli Impianti Elettrici? Riesci ad individuare con il loro giusto nome i componenti più comuni del tuo Quadro Elettrico ?

      Rispondi ordinatamente e separatamente, punto per punto, come nel mio elenco.
      —————————————————————–

      Non so cosa si riuscirà a fare concretamente dato che su questo Sito si può solo scrivere e non è possibile pubblicare foto o Elaborati Grafici (Schemi e similari).

      Comunque prova a rispondere il più completamente possibile, poi vedremo……………

  24. Michele, il 14 Marzo 2021 ore 20:29

    Buonasera,

    a metà gennaio di quest’anno è entrato in funzione il mio impianto FV da 4,5kW. Ho atteso un paio di mesi per capire gli impatti sulla bolletta, facendo tutte le normali azioni “consigliate” (lavatrici, asciugatrici, lavastovigli, ecc avviate quando si sta producendo energia elettrica). Ebbene… i consumi sembrano tali se non superiori a quelli di quando il FV non era attivo. Il secondo contatore, posto accanto all’inverter, è stato installato da e-distribuzione. Sto sbagliando qualcosa io oppure è possibile che qualcosa non sia stato installato/configurato correttamente? In questi ultimi due-tre giorni, ho tenuto d’occhio i consumi leggendoli dal contatore posto all’esterno della casa: sembra che abbia consumato costantemente 3kW/h al giorno in F1 prendendoli dalla rete esterna..ma come è possibile se, stando alle statistiche dell’inverter, sono stati prodotti dai 18 ai 20kW/h giornalieri (quindi prodotti ovviamente in F1?). Cosa mi sto perdendo?

    Vi ringraio

    Vi ringrazio

  25. Fabrizio, il 12 Novembre 2022 ore 07:34

    Buongiorno, ho un impianto fotovoltaico collegato alla rete con i due contatori M1 e M2 (realizzato nel 2011 quarto conto energia incentivato avente una potenza di 4,54 kW).Ho intenzione di realizzare un altro impianto fotovoltaico avente una potenza simile e collegarlo alla rete. Dove posso trovare lo schema di collegamento rispettando quanto richiesto dal GSE? Il GSE richiede la presenza di un altro contatore. Grazie

  26. daniele, il 20 Dicembre 2022 ore 21:41

    Qualcuno mi può spiegare se (e perchè) sia necessario il contatore di produzione per un impianto fotovoltaico non incentivato? Non sarebbe sufficiente il solo contatore bidirezionale? A cosa serve misurare l’energia totale prodotta?

  27. elena, il 18 Marzo 2023 ore 15:15

    Salve, ho acquistato a fine anno scorso un immobile provvisto di impianto fotovoltaico attivo, ho fatto regolarmente la pratica di voltura al GSE che mi invia il contributo per l’energia reimmessa.
    In merito però ai benefici dovuti all’autoconsumo vorrei valutare la corretta connessione del mio impianto in quanto ho alcuni dubbi, esiste un metodo empirico per poter capire l’effettiva connessione dell’impianto e provare che l’autoconsumo non sia doppiamente conteggiato.

    grazie

  28. Antimo Fatigati, il 12 Aprile 2023 ore 12:00

    Ciao,

    vorrei capire una cosa, in quale punto del collegamento e quale componente “decide” se l’energia prodotta dal fotovoltaico va in casa per autoconsumo o viene immessa in rete?

    Questa cosa la fa il contatore bidirezionale?

    Grazie

    • Gipi, il 16 Aprile 2023 ore 18:21

      Ciao Antimo Fatigati

      Cerco di spiegare in breve e mi riferisco allo schemino che è riportato nell’articolo di testa dio questa Discussione.

      Non esiste nessun componente che “decide” quale sia la strada che deve prendere l’Energia e questo è un fatto molto importante perché non ci potrà mai essere nessun “guasto”.

      Per capire il principio di funzionamento del Sistema supponiamo che si tratti di acqua !

      A casa tua arriva l’acqua dell’Acquedotto (Linea ENEL) e, nello stesso tempo, tu hai pure una tua personale Pompa Acqua (INVERTER) che quando è in funzione pesca in un tuo Pozzo (PANNELLI FV).

      La Pompa Pozzo ha caratteristiche di funzionamento tali che la PRESSIONE generata è sempre superiore a qualsiasi livello di pressione sia presente nell’Acquedotto.

      I “tubi” dei due sistemi (Acquedotto e Pompa Pozzo) si uniscono tra loro in un “nodo” a T dove, dal terzo “ramo” del T, parte il tubo che porta l’acqua ai rubinetti di casa tua (Utenza casa).

      Se tutti i tuoi rubinetti sono chiusi allora la Pompa Pozzo manda la sua acqua nell’unico posto possibile, ossia la fa entrare nel tubo dell’Acquedotto (ricaccia indietro l’acqua dell’Acquedotto).

      Se apri uno o più dei tuoi rubinetti di casa riceverai solo l’acqua che manda la tua Pompa Pozzo sintanto che non ne apri troppi.

      Se di rubinetti ne apri troppi allora la QUANTITA’ D’ACQUA fornita dalla Pompa Pozzo diventa insufficiente e la Pressione, nei tubi della casa, cala al disotto di quella presente nel tubo proveniente dall’Acquedotto.

      Come la pressione generata dalla Pompa Pozzo nei tubi di casa scende al disotto di quella presente nel tubo dell’Acquedotto l’acqua mancante inizia ad entrare dal tubo dell’Acquedotto che non trova più l’ostacolo della Maggiore Pressione generata dalla Pompa Pozzo.

      Nella realtà pratica dell’Energia Elettrica l’equivalente della Pressione dell’acqua è la TENSIONE ELETTRICA (cioè quello che viene chiamato correntemente VOLTAGGIO).

      • Antimo, il 18 Aprile 2023 ore 12:39

        Grazie mille, sei stato chiarissimo.

      • Daniele, il 18 Aprile 2023 ore 18:25

        Volendo essere ancora più precisi l’equivalente della pressione nell’analogia con la corrente alternata è la frequenza, sono le differenze di frequenza che regolano i flussi di potenza attiva, le differenze di tensione regolano i flussi di potenza reattiva; non bisogna confondere la corrente continua con quella alternata.

        • Gipi, il 19 Aprile 2023 ore 21:38

          Ciao Daniele

          Mai sentito quanto tu dici. Tuttavia qualsiasi migliore conoscenza è sempre la benvenuta
          Immagino che tu avrai qualche “testo di referenza” per quanto tu dici della FREQUENZA.
          ———————————————————–

          PER QUANTO NE SO IO :

          Tutti gli Inverter, salvo diverse e specifiche regolazioni, cercano di seguire con la massima precisione possibile la Frequenza di Rete.
          Per questo specifico motivo gli Inverter sono anche degli ottimi RIFASATORI (nei limiti delle loro possibilità).

          Con il termine RETE si intende il Sistema a Bassa Tensione (400 V trifase) che, partendo dalle innumerevoli Cabine di Trasformazione di Zona (da media Tensione a Bassa Tensione), raggiungono ciascuna delle nostre Utenze Domestiche.

          Anche tutti quelli che hanno la Monofase 230 V in realtà sono allacciati alla 400V Trifase (2 Conduttori : 1 Fase e 1 Neutro).

          Ci sono molti Inverter più evoluti/moderni che, per superare le problematiche di SOVRATENSIONE, presenti sulla Rete Enel e che E-Distribuzione non riesce ad eliminare, hanno una specifica programmazione per cui possono (solo in caso di necessità) INIETTARE in Rete (Immettere in Rete) con un certo SFASAMENTO IN TENSIONE.

          Il detto “Sfasamento in Tensione” viene attuato dall’Inverter (se così programmato) solamente nel caso che la TENSIONE DI RETE superi il limite dei “253 V medi” calcolati sul tempo di 10 minuti.

          Se si supera il limite Voltaggio-Tempo standard (253 V-10 min) un INVERTER NORMALE si auto esclude sia dalla Produzione che dalla Immissione in Rete e va in Attesa (stand-by) fintanto che la tensione di Rete non scende di almeno 3 V – 5 min al di sotto del limite dei 253 V.

          Solo per evitare questo comportamento di ATTACCA-STACCA reiterato molte volte (che risulta tecnicamente dannoso per la componentistica dell’Inverter e anche per l’ammontare della Produzione generata) si ricorre all’artificio della INIEZIONE SFASATA (solitamente non oltre Cosfì 0,9 e solo eccezionalmente si arriva a 0,8).

          Naturalmente l’INIEZIONE SFASATA viene recepita come tale dal Contatore di Scambio e quindi il computo dei kWh REALI prodotti in questa situazione e conteggiati dal Contatore cala in rapporto lineare al Cosfì di INIEZIONE.

          Comunque, dal punto di vista del proprietario del FV, è molto meglio avere una INIEZIONE SFASATA (con una Perdita di Produzione Reale intorno al 10-20% piuttosto che avere l’Inverter spento (fuori produzione) anche per 4-5 ore al giorno.

          Ovviamente questo “sistema” contribuisce a peggiorare la situazione già precaria della Rete ENEL ma, almeno per ora, nel marasma generale della Corsa al Fotovoltaico Superpotente che si è scatenata, non sono ancora stati presi provvedimenti.
          ————————————————————–

          Questo è quanto CREDO di sapere io ma sarò lieto di aggiornarmi.

        • Gipi, il 19 Aprile 2023 ore 22:05

          P.S.

          IO SONO UN SEMPLICE UTENTE DI QUESTO FORUM, senza nessuna pretesa particolare, e faccio quello che posso per rispondere a “domande semplici” in modo semplice, nella speranza di potermi fare capire e quindi essere di qualche utilità per le Persone Semplici.
          ——————————————————

          Nella mia spiegazione di tipo Logico-Idrico non è stata mai menzionata la natura della Corrente (continua o alternata) che non aveva nessuna necessità di essere menzionata.

          Comunque sarebbe auspicabile che, chiunque intervenga nella discussione, capisca il “livello tecnico” da tenere nella stessa in funzione della evidente semplicità di chi pone le domande in un certo modo.

          Altrimenti, cosa che fino ad ora non mi risulta sia ancora mai successa, si va a cadere nel marasma che regna sovrano in altri Forum Tecnici dove i malcapitati che pongono le loro domande escono frastornati dai “Fuochi Pirotecnici” che si accendono tra i vari ESPERTI e SUPER ESPERTI.

  29. Daniele, il 21 Aprile 2023 ore 17:02

    @ Gipi: la questione della relazione frequenza/potenza viene affrontata approfonditamente (o almeno spero lo facciano ancora) in un qualsiasi corso di laurea in ingegneria elettrica (ex “elettorecnica”), Un testo illuminante a riguardo è “Lezioni di trasmissione dell’energia elettrica” di Antonio Paolucci.
    Se invece ti basta una “infarinata” che ti dice come stanno le cose senza spiegarti il perchè allora puoi fare riferimanto alla norma CEI 0-21 paragrafi 8.5 e successivi oppure CEI 0-16 paragrafo 8.8.6.3.2 e seguenti

    • Gipi, il 23 Aprile 2023 ore 12:17

      Ciao Daniele

      Premetto che questo sarà sicuramente il mio ultimo intervento su quanto da te detto nei tuoi 2 interventi di appena qui sopra.
      ——————————————————————————————-

      Ma ti sembra che, per dare una comprensibile spiegazione a Antimo Fatigati, che ha scritto semplicemente :

      <<>>

      si debbano scomodare i “Corsi di Laurea” ???

      Non ho la minima idea di quello che vi si potrebbe trovare scritto ma, sono più che sicuro che, qualora in grado di capire spiegazioni a quel livello, il “nostro” Antimo Fatigati sicuramente non avrebbe avuto nessun bisogno di chiedere quello che invece ha chiesto.
      ——————————————————————————————-

      Per quanto ai tuoi “rimandi” ai Testi Normativi CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) che, nella odierna infinita sarabanda degli Acronimi potrebbe anche essere “Conferenza Episcopale Italiana” :

      Magari sarebbe stato un gesto di apprezzata cortesia, verso chi volesse poi andare ad informarsi sui “Sacri Testi”, fornire almeno gli indirizzi internet ai quali attingere !

      Mi premuro di segnalarne uno di quelli da te citati (Norme CEI 0-21) :
      https://www.ceinorme.it/doc/norme/18309.pdf

      Al detto indirizzo si può prendere visione di tutto il Testo completo ed aggiornato

      Per quanto al contenuto nel Paragrafo 8.5 e successivi (come date citati) segnalo che l’argomento parte da pagina 80.

      Chi volesse leggere potrà poi dire quanto ne avrà capito ma, soprattutto, quanto il “contenuto” abbia a che fare con la domanda posta da Antimo Fatigati (e magari anche con quanto sostieni “tecnicamente” tu).
      ——————————————————————————————

      NON INTERVERRO’ OLTRE, IN NESSUN CASO, SU QUESTO TIPO DI ARGOMENTI !

      SE VI SARA’ QUALCHE EVENTUALE SEGUITO LEGGERO’ SICURAMENTE MA SENZA INTERVENIRE !

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