Aggiornamento: gli incentivi al fotovoltaico sono terminati ad agosto 2013, nonostante ciò, in attesa dell’ulteriore diminuzione dei prezzi, per gli impianti domestici sono in vigore gli sgravi fiscali sul 50% delle spese di realizzazione.
Le detrazioni sono di fatto equiparabili agli incentivi del conto energia.
Oggi, come forma di incentivazione, è possibile dunque utilizzare:
o, in alternativa
Inoltre, per gli impianti domestici, è possibile usufruire delle
Incentivi al fotovoltaico. Come funzionano i nuovi incentivi in vigore dal 27 agosto 2012 ?
Il nuovo regime di incentivi al fotovoltaico, entrato in vigore col decreto del nuovo, quinto, conto energia approvato il 9 luglio 2012, pone nuove regole e nuovi meccanismi di incentivazione rispetto ai precedenti regimi incentivanti del primo, secondo, terzo e quarto conto energia. Qui le principali caratteristiche.
Quali nuove regole e criteri per accedere agli incentivi ?
Una doverosa premessa: il quinto conto energia è entrato in vigore 45 giorni dopo il raggiungimento della soglia dei 6 miliardi di euro di costo cumulato degli incentivi (ovvero il 27 agosto 2012) e rimarrà in vigore fino a 30 giorni dopo il raggiungimento della soglia di 6,7 miliardi di euro di costo cumulato degli incentivi. Concretamente i nuovi incentivi non dureranno molti mesi, ma sarà un conto energia con vita breve.
Iscrizione al registro: necessaria per accedere agli incentivi
La prima caratteristica dei nuovi incentivi al fotovoltaico è questa: l’iscrizione al registro.
Cosa è il registro ? E’ una graduatoria stilata dal Gse, Gestore dei servizi energetici, per individuare gli impianti fotovoltaici che possono accedere agli incentivi. Al registro sono obbligati ad iscriversi tutti gli impianti fotovoltaici al di sopra dei 12 Kw di potenza di picco.
Quindi: gli impianti sotto i 12 Kw hanno libero accesso agli incentivi, quelli sopra i 12 Kw devono richiedere per tempo l’iscrizione al registro che li vincola in una graduatoria di accesso agli incentivi.
La stesura della graduatoria avviene con precisi criteri di priorità: sono agevolati gli impianti installati su edifici in sostituzione di eternit o amianto, sono agevolati gli impianti installati su edifici con elevate classi energetiche (la certificazione energetica diventa peraltro obbligatoria), è agevolato inoltre il fotovoltaico “made in EU”, con componenti prodotti in unione europea, ed il fotovoltaico realizzato su siti contaminati o discariche esaurite. In ordine di priorità, infine, gli incentivi sono assegnati, nell’ordine, a: edifici, serre fotovoltaiche, pergole fotovoltaiche, tettoie fotovoltaiche, pensiline fotovoltaiche e barriere acustiche fotovoltaiche.
Alcune categorie, inoltre, oltre agli impianti sotto i 12 Kw di potenza, possono evitare l’iscrizione al registro per l’accesso agli incentivi. Si tratta di: impianti tra i 12 ed i 20 Kw che riducono la tariffa incentivante dl 20%, impianti sotto ai 50 Kw realizzati al posto di eternit o amianto, impianti fotovoltaici innovativi o a concentrazione, impianti su aree delle pubbliche amministrazioni.
Gli incentivi sono divisi tra: tariffa omnicomprensiva e tariffa autoconsumo
Gli incentivi al fotovoltaico sono distribuiti attraverso due tipi di tariffe: la tariffa omnicomprensiva e la tariffa autoconsumo.
Vediamo come funzionano.
La prima, la tariffa omnicomprensiva, è definita tale in quanto include in sè sia la componente incentivante sia la componente di “vendita” dell’energia prodotta e immessa in rete. La tariffa omnicomprensiva è riconosciuta per tutta l’energia prodotta dall’impianto e immessa in rete. Così, per esempio, se l’impianto fotovoltaico produce ed immette in rete 1.000 Kwh, la tariffa omnicomprensiva retribuisce tutti questi 1.000 Kwh immessi in rete. Questa componente racchiude in sè gli incentivi per l’energia pulita prodotta dal fotovoltaico e la sua retribuzione per la vendita di questa energia al gestore elettrico.
La seconda tariffa, la tariffa autoconsumo, è invece l’incentivo riconosciuto per tutta l’energia prodotta ed autoconsumata in sito. L’incentivo in questo caso è il “premio” per l’autoconsumo istantaneo, autoconsumo che avviene ancora prima di immettere in rete l’energia prodotta. L’obiettivo è quindi quello di favorire ed incentivare maggiormente l’autoconsumo “in sito” dell’energia prodotta. Così, se dei 1.000 Kwh prodotti ne consumo istantaneamente 300, su questi 300 Kwh avrò, oltre al risparmio per l’energia non acquistata dalla rete, un riconoscimento “premio” attraverso la tariffa “premio” per l’autoconsumo.
Qui trovi tutte le tabelle degli incentivi del quinto conto energia fotovoltaico.
Incentivi maggiorati se l’impianto è “Made in Eu” o realizzato al posto di amianto o eternit
Nei nuovi incentivi, infine, ci sono anche ulteriori maggiorazioni / premi per la sostituzione di eternit e amianto col fotovoltaico e per gli impianti realizzati con componenti “made in europe”. Queste maggiorazioni si sommano alla tariffe incentivanti sopra riportate:
- per impianti inferiori ai 20 kW in sostituzione dell’amianto:
0,30 euro/KWh fino a tutto il 2013
0,20 euro/Kwh fino al 2014
0,10 euro/KWh dal 2015 in poi;
- per gli impianti con componenti “made in EU” il premio è di:
0,20 euro/KWh fino a tutto il 2013
0,10 euro/Kwh fino al 2014
0,05 euro/KWh dal 2015
- per gli impianti sopra i 20 kW in sostituzione dell’amianto il premio è di:
0,20 euro/KWh fino a tutto il 2013
0,10 euro/Kwh fino al 2014
0,05 euro/KWh dal 2015
Infine: anche i nuovi incentivi sono differenziati tra quelli dedicati agli impianti realizzati “su edifici” e “altri impianti fotovoltaici”.
Gli incentivi al fotovoltaico installato su serre, pergole, tettoie, pensiline o barriere acustiche sono pari alla media aritmetica tra le tariffe dedicate agli impianti su edifici e quelle dedicate agli “altri” impianti fotovoltaici.
Quali requisiti per accedere agli incentivi
In linea generale, oltre a quanto sopra scritto, gli impianti fotovoltaici per avere accesso agli incentivi devono possedere almeno uno dei seguenti requisiti:
– essere realizzati su edifici con certificazione energetica
– essere realizzati al posto di amianto o eternit
– essere realizzati su pergole, serre, fabbricati rurali, barriere acustiche, tettoie o pensiline
– essere realizzati su discariche esaurite o siti contaminati
– essere realizzati secondo le regole poste dall’articolo 65 del decreto liberalizzazioni.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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