La commissione industria del senato ha approvato, con una serie di osservazioni e modifiche, lo schema di Decreto legislativo per il recepimento della direttiva europea sulla promozione dell’uso delle energie rinnovabili. La bozza del decreto, che ha ormai quasi concluso l’iter parlamentare, arriverà al Consiglio dei Ministri entro il 3 marzo 2011.
Cosa prevede questa direttiva per il fotovoltaico? Tra i punti salienti vi sono:
- il raggiungimento, per l’Italia, di un obiettivo nazionale per la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia: passare dall’obiettivo del 5,2% del 2005 all’obiettivo del 17% al 2020
- assicurare entro il 31/12/12 adeguati sistemi di certificazione a disposizione degli installatori su piccola scala e riconosciuti dagli Stati membri dell’UE, installatori certificati sulla base di un programma di formazione comune e riconosciuto
Lo schema del Decreto Legislativo prevede quindi, recependo la direttiva europea, il raggiungimento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 17% al 2020 (di cui un 10% nel settore dei trasporti), oltre che tutte le modalità del successivo conto energia.
La proposta legislativa prevederebbe ad oggi, tra i punti salienti:
- lo slittamento di un anno della data di inizio dei nuovi incentivi: dal 1 gennaio 2013 al 1 gennaio 2014
- un meccanismo di incentivazione di tipo nuovo, definito feed-in premium, che suddividerebbe la tariffa incentivante in una quota fissa (come è oggi) ed una quota variabile in relazione all’andamento dei prezzi di mercato dell’energia elettrica
- il meccanismo delle aste per gli impianti di almeno 5 Mw di potenza. Aste che prevederebbero delle soglie minime di prezzo definite con apposito decreto del Mercato dei Servizi Energetici e differenziate per tipologia e dimensione degli impianti.
- ritiro dal mercato dei certificati verdi, con un prezzo “di rimborso” alzato dal 70% della prima proposta all’ 85% (secondo le ultime proposte)
Per quanto riguarda l’installazione degli impianti fotovoltaici a terra, inoltre, si inserisce una limitazione per quelli situati in aree agricole: l’art. 8 comma 5 indica infatti che dopo un anno dall’entrata in vigore del decreto tra questi tipi di impianti (a terra e in aree agricole) sono incentivati solo quelli inferiori ad un MegaWatt di potenza. Inoltre il rapporto tra la potenza dell’impianto e la superficie del terreno dove è installato deve essere al massimo (secondo la precedente bozza) di 50 Kw per ogni ettaro di terreno agricolo occupato. Con le ultime proposte di modifica tale rapporto è innalzato a 200 Kw per ettaro.
Ovviamente tale limitazione non varrebbe per terreni marginali, incolti, aree industriali dismesse o inquinate, cave esaurite e simili.
Allegati a questo articolo:
- direttiva europea sulla promozione delle rinnovabili – direttiva 2009/28/CE
- bozza del decreto di attuazione della direttiva
- lista modifiche delle commissioni – Atto 302
Articolo correlato: Bozza decreto rinnovabili : proposta miope, anacronistica e fuori da ogni parametro europeo
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Ultimi commenti