Ecco una cosa, anzi la cosa principale, che deve sapere chi mette un impianto fotovoltaico sul proprio tetto, balcone, lastrico o giardino: la convenienza del fotovoltaico non dipende solo dal costo di installazione, non dipende da quanto produco i pannelli, non dipende da dove viene installato l’impianto. La convenienza di installare un sistema fotovoltaico dipende prima di tutto dall’autoconsumo.
Com’è ovvio, in realtà, tutti i fattori elencati concorrono a determinare la convenienza dell’investimento, ma il principale elemento per garantire un buon rientro economico dalla spesa sostenuta per l’impianto è l’autoconsumo. Si parla di “rientro economico” perchè, il fotovoltaico non è un costo, ma un investimento e, come ogni investimento, ha tempi di rientro più o meno lunghi. Mettere i pannelli fotovoltaici sul tetto, oggi, conviene se si autoconsuma almeno parte della propria produzione.
Esempio: se ho un impianto che produce 10 kwh di energia pulita al giorno, avrò maggiore convenienza se riesco ad utilizzare ‘in proprio’ questi 10 kwh di energia. Energia “a costo zero” messa a disposizione dal mio impianto per i miei consumi. In questo modo, e solo in questo, avrò il 100% di risparmio in bolletta.
Cosa si intende per autoconsumo domestico?
Per autoconsumo domestico si intende l’utilizzo ‘in proprio’ dell’elettricità auto-prodotta. Cioè: quando i pannelli vengono raggiunti dai raggi del sole, l’energia prodotta ha tre possibili vie:
- l’autoconsumo immediato,
- la ricarica di eventuali batterie, oppure
- l’immissione nella rete elettrica di enel. Per la casa l’immissione avviene sulla rete di bassa tensione (gestita da Enel Distribuzione).
Nei primi due casi avviene l’autoconsumo: nel primo caso si tratta di autoconsumo istantaneo, nel secondo si tratta di autoconsumo differito. In questo caso, infatti, il sistema accumula temporaneamente nelle batterie l’energia prodotta di giorno per renderla disponibile la sera e la notte.
Quanto autoconsumano in genere gli impianti fotovoltaici domestici?
In genere con un normale impianto domestico si raggiunge un autoconsumo istantaneo del 20-30%. Cioè: il 20-30% dei kwh prodotti dal proprio impianto vengono consumati istantaneamente. Nel momento stesso della produzione.
Spostando invece la maggior parte dei carichi (cioè: i consumi) nelle fasce orarie diurne si può riuscire ad avere un autoconsumo anche del 40-50%. Questo, ad esempio, lo si può ottenere programmando l’avvio di lavatrici, lavastoviglie, forni elettrici o pompe di calore nelle giornate di sole e nelle fasce orarie di maggior produzione. A tal fine esistono particolari apparecchi che consentono di fare due cose:
- avviare in automatico alcuni elettrodomestici al presentarsi di determinate condizioni (per esempio una produzione fotovoltaica sufficiente)
- avviare e monitorare gli elettrodomestici da remoto con smartphone, tablet o pc utilizzando la rete internet.
Mediamente con un mini sistema di accumulo da 3-5 kwh, integrato direttamente nell’inverter, si può ottenere senza particolari accorgimenti un autoconsumo del 70%. Autoconsumare il 70% della propria energia vuol dire risparmiare il 70% della bolletta elettrica (leggi qui per vedere le voci di costo della bolletta elettrica).
Con un sistema di accumulo con batterie ben dimensionato si riesce a portare l’autoconsumo a livelli del 100% in alcuni periodi dell’anno. In ogni caso si tratta di fare un’analisi dettagliata per definire il miglior rapporto tra produzione e consumi in ogni momento dell’anno ed ovviamente tutto dipende dalle condizioni di produzione dell’impianto, dal tipo, dalla quantità e dalle abitudini di consumo dell’utente.
Qual è l’alternativa all’autoconsumo?
L’alternativa all’autoconsumo è l’immissione in rete. L’immissione in rete, in realtà, più che “alternativa“, è complementare. Cioè: tutta l’energia che non viene immediatamente autoconsumata e che non viene stoccata in batterie, viene immessa nella rete elettrica di enel.
L’energia immessa in rete è energia regalata ad enel? No. L’energia che viene immessa nella rete dagli impianti domestici (e aziendali) viene valorizzata con lo scambio sul posto. Con lo scambio sul posto vengono in parte rimborsate le bollette pagate in proporzione a quanta energia è stata immessa in rete.
Nello specifico vengono riconosciute al titolare dell’impianto due tipi di remunerazione:
- un contributo per l’energia immessa nella rete, il “Contributo in Conto Scambio”,
- il pagamento al prezzo di mercato delle eventuali eccedenze. L’eccedenza si ha quando, in un anno, l’energia immessa in rete è maggiore dell’energia prelevata dalla rete. Questa si chiama “liquidazione delle eccedenze“.
Per vedere come viene calcolato lo scambio sul posto leggi questa guida: Lo scambio sul posto fotovoltaico, la guida completa. Oppure leggi questo articolo: scambio sul posto: calcolo con esempio pratico.
L’alternativa all’autoconsumo, quindi, è l’immissione in rete valorizzata attraverso il meccanismo dello scambio sul posto.
Conviene? E’ più conveniente immettere in rete l’energia prodotta o aumentare il più possibile l’autoconsumo?
Per la casa: autoconsumo o immissione in rete?
Per la casa, come per le aziende, conviene puntare sull’autoconsumo perchè il rimborso dello scambio sul posto è inferiore a quanto costa l’energia in bolletta. Solo per dare due numeri: l’elettricità in bolletta costa mediamente almeno 0,25-0,30 euro/kwh (costo lordo). Lo scambio sul posto rimborsa circa il 50-70% delle bollette. L’autoconsumo, invece, azzera direttamente il prelievo di rete.
Per inciso ricordiamo che il prelievo di rete ha un costo diverso, in genere, nelle diverse fasce orarie e giorni della settimana: in genere nelle ore serali e notturne e nei giorni festivi (quando le attività produttive sono ferme) il costo dell’energia sul mercato elettrico è molto minore. In genere questo minor costo dell’energia all’ingrosso è portato beneficio dell’utente finale con le tariffe di molti operatori di vendita. Per approfondire le fasce orarie dell’energia leggi anche questo articolo.
In casa, però, in genere la maggior parte dei consumi avviene la sera, quando l’impianto fotovoltaico non produce.
Per questo motivo per piccoli impianti domestici può essere conveniente abbinare al fotovoltaico un piccolo sistema di accumulo con batterie in grado di stoccare giornalmente parte della produzione. In questo modo è possibile consumare anche di sera la propria energia. Energia prodotta a “costo zero”. In questo caso, però, è necessario valutare bene il rapporto tra costi e benefici.
Leggi qui per vedere cosa è e come funziona un sistema di accumulo domestico con batterie.
.. e per la Aziende?
Per le aziende abbiamo la situazione più vantaggiosa, perchè? Perchè svolgendo la propria attività durante il giorno possono facilmente ottenere un autoconsumo del 100%, senza bisogno di utilizzare batterie per l’accumulo elettrico. Pensiamo, ad esempio, ad un’azienda che utilizza delle celle frigorifere o dei macchinari perennemente in funzione. In questo caso, molto probabilmente, tutta la produzione dell’impianto viene assorbita istantaneamente (senza l’uso di batterie) dai carichi dell’azienda.
In ogni caso l’impianto e le eventuali batterie devono essere ben dimensionati e proporzionati agli effettivi consumi.
Come l’autoconsumo cambia la convenienza del fotovoltaico?
Dunque: come l’autoconsumo cambia la convenienza del fotovoltaico? Ecco una semplice tabella in cui vengono mostrati, in relazione alle quote di autoconsumo, i risparmi ottenibili in bolletta ed il livello di convenienza dell’investimento. Prendiamo ad esempio un impianto da 3 kw ed un impianto da 20 kw installato rispettivamente al nord, centro e sud italia e con differenti quote di autoconsumo.
Potenza Impianto | Luogo di installazione | Superficie occupata (mq) | Produzione annua | Percentuale di autoconsumo | Risparmio immediato in bolletta | Stima del contributo scambio sul posto sull’energia immessa (valori minimi indicativi) |
---|---|---|---|---|---|---|
3 kw | Nord Italia | 25 mq | 3.300 Kwh/anno | 30% | € 247 | € 231 |
3 kw | Nord Italia | 25 mq | 3.300 Kwh/anno | 60% | € 495 | € 132 |
3 kw | Nord Italia | 25 mq | 3.300 Kwh/anno | 90% | € 742 | € 33 |
3 kw | Centro Italia | 25 mq | 3.900 Kwh/anno | 30% | € 292 | € 273 |
3 kw | Centro Italia | 25 mq | 3.900 Kwh/anno | 60% | € 585 | € 156 |
3 kw | Centro Italia | 25 mq | 3.900 Kwh/anno | 90% | € 877 | € 39 |
3 kw | Sud Italia | 25 mq | 4.500 Kwh/anno | 30% | € 337 | € 315 |
3 kw | Sud Italia | 25 mq | 4.500 Kwh/anno | 60% | € 675 | € 180 |
3 kw | Sud Italia | 25 mq | 4.500 Kwh/anno | 90% | € 1.012 | € 45 |
20 kw | Nord Italia | 240 mq | 22.000 Kwh/anno | 30% | € 1.650 | € 1.540 |
20 kw | Nord Italia | 240 mq | 22.000 Kwh/anno | 60% | € 3.300 | € 880 |
20 kw | Nord Italia | 240 mq | 22.000 Kwh/anno | 90% | € 4.950 | € 220 |
20 kw | Centro Italia | 240 mq | 26.000 Kwh/anno | 30% | € 1.950 | € 1.820 |
20 kw | Centro Italia | 240 mq | 26.000 Kwh/anno | 60% | € 3.900 | € 1.040 |
20 kw | Centro Italia | 240 mq | 26.000 Kwh/anno | 90% | € 5.850 | € 260 |
20 kw | Sud Italia | 240 mq | 30.000 Kwh/anno | 30% | € 2.250 | € 2.100 |
20 kw | Sud Italia | 240 mq | 30.000 Kwh/anno | 60% | € 4.500 | € 1200 |
20 kw | Sud Italia | 240 mq | 30.000 Kwh/anno | 90% | € 6.750 | € 300 |
Video: fare fotovoltaico per l’autoconsumo
Fonte: Qualenergia.it
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
L’autoconsumo conviene anche quando non si riesce a coprire tutto il consumo di un elettrodomestico? Esempio, sto producendo 1 kw, ma un elettrodomestico consuma 2,4 kw, sono in bioraria con enel, conviene comunque accendere? Grazie
Se riesci ad avere una potenza sufficiente a far funzionare l’elettrodomestico con l’impianto fv è meglio. Altrimenti conviene di meno.
Se dovessi invece accendere l’elettrodomestico in F3,conviene sempre di giorno, visto che comunque una parte del prelevato viene restituito? Grazie
Articolo correlato: Kit fotovoltaici: prezzi e vantaggi
Articolo correlato: Fotovoltaico: conviene di più autoconsumo o vendita ?