Con gli incentivi il fotovoltaico era un investimento a costo zero. Oggi? Installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa è ancora un investimento a zero spese? Cosa determina oggi la buona riuscita dell’investimento? Soprattutto: il solare è ancora un buon investimento energetico per risparmiare sulle bollette?
Andiamo con ordine.
Innanzitutto: cosa si intende per “fotovoltaico a costo zero“? Si intende un investimento che, richiedendo comunque un iniziale esborso economico, si ripaga nel tempo garantendo un rientro dai costi iniziali dopo alcuni anni ed un guadagno/risparmio per gli anni successivi.
“Costo zero” non vuol dire “regalato”. “Costo zero” vuol dire che se un impianto rimane produttivo per 25 anni, sui 25 anni non è un costo, ma un guadagno, perchè si ripaga grazie agli stessi risparmi che genera in bolletta: è un po’ come pagare oggi l’energia che consumerai per i prossimi anni e, pagandola oggi, hai la possibilità di pagarla molto meno di quanto costerà nei prossimi anni.
Gli incentivi al fotovoltaico sono terminati da settembre 2013. Ad oggi, per gli impianti fotovoltaici installati sul tetto di casa ciò che conta è la possibilità di generare risparmi in bolletta autoproducendo parte dell’energia necessaria al proprio fabbisogno.
In altri termini: installando un impianto fotovoltaico produco energia. L’energia pulita prodotta viene messa a disposizione della propria casa (o azienda): nei momenti in cui c’è richiesta l’energia prodotta verrà immediatamente auto-consumata. Nei momenti in cui non c’è un’istantanea richiesta, l’elettricità prodotta verrà ceduta alla rete che la valorizzerà con il meccanismo dello scambio sul posto.
Ecco come funziona la convenienza del fotovoltaico sul tetto di casa: questo meccanismo rende l’installazione di un impianto fotovoltaico un investimento a costo zero sui suoi 25 anni minimi di funzionamento.
A sostegno di questa convenienza, oggi, qui in Italia, il fotovoltaico gode di due peculiari “punti di favore”: gli sgravi fiscali ed il prezzo.
Iniziamo dai prezzi.
Fino a qualche anno fa il fotovoltaico era considerato un investimento di nicchia, riservato ad individui, famiglie e imprese con una certa disponibilità economica. Un impianto da 3 kw poteva costare più di 20mila euro e gli alti incentivi garantivano un interessante ritorno economico nonostante gli elevati costi di realizzazione.
Oggi un impianto fotovoltaico da 3 kw costa circa un terzo: meno di 7mila euro. La fine degli incentivi è stata oggi ampiamente compensata dalla diminuzione dei prezzi. Questo è il primo fattore che conferma la convenienza del fotovoltaico anche dopo il 2014 e che fa del fotovoltaico un investimento a costo zero.
Gli sgravi fiscali.
Oltre ai prezzi minori, gli sgravi fiscali, recentemente riconfermati, contribuiscono oggi a ridurre ulteriormente i tempi di rientro dalle spese. Con gli sgravi fiscali il fotovoltaico a costo zero è ancora una reale opportunità.
Le detrazioni fiscali sono però riservate alle sole “persone fisiche” (contributori Irpef, no aziende)) che installano l’impianto fotovoltaico per far fronte ai bisogni della propria abitazione. Le detrazioni sono state recentemente prorogate e sono pari al 50% delle spese totali sostenute per la realizzazione dell’impianto: se un impianto viene pagato 9.000 euro, il fisco detrae dalle tasse 4.500 euro in 10 anni. Le detrazioni sono infatti ripartite in 10 quote annuali di pari importo.
Le detrazioni fiscali oggi garantiscono per l’utente domestico condizioni “di favore” equiparabili agli incentivi per il fotovoltaico che fino a ieri venivano riconosciuti per chi metteva il fotovoltaico sul tetto.
I costi minori, molto più accessibili rispetto ad un tempo e le agevolazioni fiscali rendono proporzionalmente più conveniente sfruttare un impianto fotovoltaico per auto-prodursi parte del proprio fabbisogno energetico riducendo in maniera significativa i prelievi di rete ed i costi in bolletta.
Per approfondire gli sgravi fiscali clicca qui.
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Vivo in una zona con vincolo paesaggistico. Ci sono delle limitazioni all’installazione dei pannelli?
Grazie
Carlo
si senti l’ufficio tecnico del comune di installazione.
La competenza per le autorizzazioni in zone vincolate potrebbe essere delle Provincia o della Regione.
Salve Alessandro ho letto in diversi siti dedicati al fv i tuoi interventi chiari e molto approfonditi che mostrano una tua conoscenza della materia, pertanto vorrei un tuo parere sulla convenienza di aderire ad un contratto ventennale per l’installazione in comodato d’uso di pannelli fv senza alcun costo d’installazione e manutenzione per tutta la durata del contratto con una ditta che si impegna a fare risparmiare il 50% sulla componente energia della bolletta per l’energia prelevata dalla rete.
Il mio sarebbe un impianto di 3Kw per un abitazione con esposizione a sud in sicilia.Grazie
Se non hai possibilità di investire “in proprio” sul tuo impianto (si parla di 5-6mila euro+iva), questa del comodato d’uso può essere una soluzione. Cioè: l’energia che avresti in autoconsumo in realtà te la vende la ditta ad un prezzo minore rispetto al prezzo in bolletta. L’energia che non autoconsumi istantaneamente viene immessa in rete dalla ditta che la “vende” ad Enel.
Occhio bene ai termini del contratto. In genere questa soluzione è utile per le aziende, sul domestico non ho riscontri.
Buon giorno,
gradirei sapere a chi rivolgermi per installare un impianto fotovoltaico in comodato d’uso presso la sede di un Ufficio Pubblico che ha molti spazi all’aperto. Grazie.
In che regione-provincia? Compili il modulo dei preventivi formulando la sua richiesta..