Molte sono le persone interessate a capire di più su fotovoltaico e fonti rinnovabili. Si parla di fotovoltaico perchè, tra le energie rinnovabili, è quella che oggi è più facilmente utilizzabile perchè sfrutta i tetti delle nostre case, di aziende e capannoni. Un punto a suo favore è anche che il prezzo è calato del 70% negli ultimi 5 anni arrivando a livelli di costo inferiori ai 2mila euro per kilowatt (chiavi in mano).
Molti sanno cosa è un “sistema fotovoltaico”, ma pochi sanno come effettivamente viene utilizzato per risparmiare in bolletta. Quando si parla di fotovoltaico realizzato su case ed aziende a molti “salta alla mente” lo Scambio sul Posto.
Lo scambio sul posto: poche righe per capire cosa è
Come funziona il meccanismo di rimborso? Quanto conviene immettere in rete l’energia prodotta? Lo scambio sul posto è un “rimborso” o una “vendita” di energia? Come calcolare lo scambio sul posto?
Un’altra domanda frequente è “Conviene di più immettere in rete l’energia prodotta o prelevarla dalla rete?” Le domande che ci vengono poste sono tante e mostrano come ci sia ancora troppa poca chiarezza sul suo funzionamento.
Su molte nuove case il fotovoltaico viene installato “di default”, ma anche sul già costruito vengono realizzati impianti che contribuiscono a produrre il fabbisogno energetico della casa o dell’azienda. L’autoproduzione di parte del proprio fabbisogno elettrico contribuisce a ridurre le spese energetiche. Ovviamente non si tratta di opinioni, ma di “piani di investimento” che, “dati alla mano”, prevedono tempi di rientro tra i 6 ed i 12 anni.
Quello che non tutti sanno, però, è che non basta mettere i pannelli sul tetto per tagliare le bollette elettriche. Bisogna utilizzare il proprio impianto in maniera intelligente sfruttando prima di tutto l’autoconsumo e poi: lo scambio con la rete.
Lo scambio sul Posto, infatti, è un meccanismo di rimborso che interviene su tutta l’energia immessa in rete e prelevata dalla rete e non ha niente a che vedere con l’autoconsumo, che rimane ancora oggi il fattore di maggiore convenienza.
Autoconsumo e scambio sul posto sono, in effetti, complementari. Ecco perchè è importante non solo autoconsumare, ma anche calcolare lo scambio su posto con la giusta accuratezza.
Compensare immissioni e prelievi e remunerare le eccedenze
Un esempio per chiarire come funziona il meccanismo.
Di giorno l’impianto fotovoltaico produce elettricità. Parte di questa elettricità viene autoconsumata in istantanea. Tutta quella che non viene immediatamente autoconsumata, viene immessa nella rete elettrica.
Di sera l’impianto fotovoltaico non produce elettricità. L’utente, dunque, preleva dalla rete esterna l’energia di cui ha bisogno. Su questa quantità di energia l’utente paga le consuete bollette elettriche al proprio operatore di vendita.
Ogni sei mesi il Gse, il Gestore dei Servizi Energetici, calcola quanta energia è stata immessa in rete e quanta ne è stata prelevata dalla rete.
Da questo conteggio il Gse calcola il contributo dello Scambio sul Posto. Questo è infatti una sorta di compensazione parziale tra energia immessa ed energia prelevata dalla rete. Per l’utente si tratta, in altre parole, di un rimborso parziale delle bollette elettriche pagate al proprio operatore di vendita.
Ogni sei mesi, dunque il titolare dell’impianto fotovoltaico riceve un primo rimborso in acconto ed un secondo rimborso a “conguaglio” sull’energia immessa in rete. Non solo: se nell’anno il titolare dell’impianto fotovoltaico avrà immesso nella rete più energia di quanta ne avrà prelevata, allora vengono riconosciute delle “eccedenze” che sono il pagamento dell’energia “in più” immessa nella rete: si tratta di un surplus che ogni anno può esserci o non esserci.
Per la guida completa allo scambio sul posto clicca qui.
Calcolare lo scambio sul posto, un simulatore online
Il calcolo del contributo dello scambio sul posto avviene attraverso una formula matematica. Il calcolo del Gse prende in considerazione diverse variabili, prime fra tutte: il prezzo dell’energia sulla borsa elettrica ed il tipo di utenza che immette nella rete l’energia prodotta.
In realtà quello che serve per calcolare lo scambio sul posto sono solo due semplici dati: i kwh di energia immessa in rete ed i kwh di energia prelevata dalla rete. A patire da queste due “letture” il gse calcola l’ammontare del contributo.
Su questo simulatore dello Scambio sul Posto abbiamo riprodotto il calcolo che viene fatto per calcolare il contributo. Inserendo nel tool i kwh di energia immessa ed i kwh di energia prelevata dalla rete in un anno è possibile stimare l’ammontare del contributo che verrà erogato dal gse per l’anno di riferimento.
Per provarlo e fare delle stime vai al simulatore online per calcolare lo scambio sul posto.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Ultimi commenti