Gli incentivi al fotovoltaico sono in esaurimento, dureranno ancora qualche mese.
Ecco cosa segna il contatore fotovoltaico del Gse. In Italia abbiamo:
– quasi 480mila impianti fotovoltaici in esercizio
– circa 16,5 Gigawatt (16.500 megawatt) di potenza fotovoltaica totale installata
– poco più di 6,5 miliardi di euro di costo cumulato annuo per gli incentivi.
Il termine degli incentivi al fotovoltaico è stabilito al raggiungimento di 6,7 miliardi di euro di costo annuo. Mancano quindi meno di 200 milioni, che corrisponderebbero a circa 2 Gigawatt di nuovo installato.
Dunque, non manca poi molto, nonostante il forte rallentamento del contatore fotovoltaico degli ultimi periodi.
Lo stop agli incentivi, brusco e non programmato con adeguato anticipo, farà scendere nel 2013 l’Italia dal podio mondiale delle installazioni, facendola rientrare nelle medie degli altri paesi europei.
Cosa ci prospetta l’era del “dopo incentivi”?
Il settore del fotovoltaico, nonostante la caduta dei prezzi che sta avendo e continuerà ad avere, riuscirà a rimanere l’unico settore “anticrisi” e “antidisoccupazione” in Italia?
Dal 2013, dunque, il fotovoltaico non potrà più fare conto sugli incentivi statali. Niente più sussidi pubblici. E’ in questo momento che inizia la vera sfida del fotovoltaico (e dell’intera green economy italiana).
Nonostante la fine del conto energia rimane comunque, e questo bisogna dirlo, l’opportunità delle detrazioni fiscali al 50% per le opere di ristrutturazione e per altri lavori tra i quali l’installazione degli impianti fotovoltaici. Ad oggi la proroga della detrazione del 50% è fino a dicembre 2013 2014. Dopo tale data ritornerà ad essere del 36% come tradizionalmente era per ristrutturazioni rilevanti ed il recupero edilizio.
Quindi, dopo la fine degli incentivi, un periodo “cuscinetto” garantirà ancora importanti benefici, questa volta in termini fiscali, per chi decide di installare un impianto fotovoltaico. L’impianto infatti potrà venire pagato la metà attraverso la detrazione dalla tassazione Irpef (imposta sulle persone fisiche) della metà dei costi di realizzazione dell’impianto. Il tutto in 10 rate annuali a credito d’imposta.
Pagando un impianto 10mila euro, la persona fisica, il contribuente, riceverà indietro, sotto forma di detrazione d’imposta, 5mila euro in 10 anni, ovvero: 500 euro l’anno. Ovviamente il contribuente, per beneficiare di questa agevolazione, deve possedere un reddito annuale sufficiente a raggiungere la quota di tassazione da detrarre.
Questa specifica forma di detrazione al 50%, rivolta quasi esclusivamente alle persone fisiche, sarà attiva fino a fine 2013 2014 (31 dicembre 2013 2014). Per il dopo ancora non si sa molto, però tutto fa pensare che il supporto allo sviluppo delle rinnovabili rimarrà, anche per le imprese, in chiave di detrazioni fiscali sugli investimenti.
Il futuro quindi parrebbe direzionarsi, non più verso sussidi statali diretti alla produzione di energia da fonte rinnovabili (come è stato fino ad ora con i 5 conti energia di questi anni), ma verso un sistema di crediti d’imposta, agevolazioni ottenute non più sulla produzione o autoconsumo di energia pulita, ma più in generale su tutti gli investimenti effettuati in infrastrutture ed innovazione, tra cui per l’appunto gli impianti fotovoltaici.
Dunque il futuro molto probabilmente sarà questo: detrazioni fiscali sugli investimenti al posto delle tariffe incentivanti.
Un saluto quindi agli incentivi per far posto alle detrazioni fiscali, cioè un credito d’imposta, uno sgravio fiscale, per investimenti in infrastrutture ed innovazione.
Sulla questione le associazioni di categoria (ndr. Assosolare) sostengono che il fotovoltaico italiano abbia tutte le potenzialità per affrontare un futuro senza incentivi, ma rivendicano a buona ragione alcuni bisogni, primo fra tutti: che non ci sia una distorsione della concorrenza con aiuti diretti e indiretti alle fonti fossili. Se i costi del fotovoltaico e delle fonti rinnovabili devono competere con quelli del carbonfossile e le tradizionali centrali, allora è giusto, necessario, “gareggiare ad armi pari”.
Aggiornamento: 17/10/2013.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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