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Il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità, ecco perchè

Ultimo aggiornamento: 04-02-2014
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Ecco perchè il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità in Italia. Contrariamente a quanto viene superficialmente diffuso, infatti, il fotovoltaico e gli altri impianti da fonti rinnovabili fanno diminuire i prezzi medi dell’elettricità in Italia. Per un motivo molto semplice: aumentando l’offerta di energia a basso costo nelle ore diurne, ne diminuisce il prezzo di vendita.

In altre parole: di giorno i numerosi impianti in funzione producono in quantità tale da soddisfare una parte sempre maggiore del fabbisogno elettrico nazionale. Questo surplus di energia a basso prezzo immessa in rete influenza le dinamiche del mercato a  favore dei consumatori finali: a maggiore offerta corrispondono prezzi minori (e più competitività).

Per questo motivo numerose centrali elettriche tradizionali a cicli combinati (gas, carbone,..) iniziano a dover abbassare i prezzi per risultare più competitive o semplicemente per sopravvivere.

 

Il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità perchè inizia ad essere più competitivo

Particolare non secondario, altro punto di forza del solare rispetto alle classiche centrali elettriche, è che le ore di picco produttivo degli impianti fotovoltaici coincidono con le ore di picco delle attività produttive. Per questo motivo la “curva di produzione” del solare va in simbiosi con la “curva di consumo” della gran parte delle attività produttive.

La crescita esponenziale del fotovoltaico in Italia che si è registrata negli ultimi anni ha influito in maniera rilevante sui prezzi dell’energia elettrica: il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità. Solo tra il 2010 ed il 2011 la quantità di fotovoltaico installato in Italia era più che quadruplicata e ad oggi ha assunto valori esponenziali rispetto a soli cinque anni fa.

La disponibilità contemporanea dei molti impianti fotovoltaici in Italia, è ormai certo, sta avendo l’effetto di abbassare il costo dell’elettricità nelle ore diurne, ore di picco produttivo e di picco dei consumi. Tradizionalmente il costo dell’elettricità era molto maggiore nelle ore diurne e molto minore nelle ore serali/notturne per via dei rapporti tra domanda e offerta nelle fasce orarie della giornata: tanta domanda e prezzi alti di giorno; poca domanda e prezzi bassi di notte. Il fotovoltaico sta invertendo questa tendenza: ecco perchè il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità, perlomeno di giorno.

il fotovoltaico fa ridurre il costo dell'elettricità

 

Il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità perchè riduce il gap tra ore diurne e notturne

Se prima la differenza del prezzo del kwh elettrico tra giorno e notte era del 30-40%, ora si è ridotto a meno del 15% riducendo, di fatto, anche il costo dell’elettricità prodotta da fonte convenzionale. Tant’è che molte centrali a combustione iniziano ad essere anti-economiche (per approfondimenti leggi qui).

A tal proposito un dato interessante di fonte Terna: per ogni punto percentuale in più di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, il prezzo medio dell’elettricità sulla borsa elettrica diminuisce di circa 2 euro/Mwh. Questo meccanismo rende di fatto sempre più competitivo il costo dell’energia fotovoltaica con quello dell’energia “convenzionale”.

Anche il Ministero per lo sviluppo economico ha dovuto constatare già da tempo un’altra “sconcertante verità” riguardo a fotovoltaico e rinnovabili: nel solo 2011 la crescita delle rinnovabili elettriche ha permesso di diminuire le importazioni di Gas naturale con un risparmio di oltre 2 miliardi di euro sul bilancio energetico nazionale.
Risparmio ad oggi certamente ben più elevato.

 

Il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità perchè riduce l’import di materie prime

A questo proposito è utile ricordare un’altra “scomoda” verità: sono molte in Italia le centrali elettriche che per funzionare dipendono interamente dalle importazioni di Gas naturale o carbone. L’attuale sistema energetico nazionale rende l’approvvigionamento energetico del Paese totalmente dipendente da dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, difficilmente controllabili, sollevando questioni legate sia alla economicità delle importazioni che alla sicurezza energetica.

Insomma, il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità sulla borsa elettrica nazionale, perchè i numerosi impianti in produzione ‘offrono’ sul mercato molta energia a basso costo: non ci vogliono particolari competenze per intuire che l’elettricità prodotta dal sole, e vicino ai luoghi del consumo, non ha costi di trasporto nè di importazione delle materie prime, ha minori costi di distribuzione e trasporto, ha maggiori efficienze e minori dispersioni.

Questi punti di forza rendono il fotovoltaico estremamente competitivo, almeno per l’energia consumata nei momenti stessi della produzione. I costi, semmai, saranno quelli relativi allo stoccaggio elettrico ed al dispacciamento efficiente dell’energia prodotta.

Questo nuovo modello energetico basato sulla generazione distribuita rende le centrali termoelettriche via via meno necessarie rispetto al passato, relegandole in un ruolo secondario, ruolo di mera “copertura” nei momenti in cui le rinnovabili non producono abbastanza.

Il difetto, ed il costo maggiore, delle centrali termoelettriche deriva dagli elevati costi fissi di avvio e di funzionamento: se non vendono determinati quantitativi di energia ‘vanno in perdita’ e sono pertanto costrette a chiudere. Come conseguenza della competitività delle rinnovabili, per le centrali elettriche convenzionali l’alternativa alla chiusura è l’abbassamento dei prezzi, ecco perchè in Italia il fotovoltaico fa ridurre il costo dell’elettricità.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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