Mentre ancora le istituzioni discutono sui contenuti del decreto che introdurrà a breve il Quinto Conto Energia, quel che appare già chiaro è che si va verso un significativo ridimensionamento del sistema degli incentivi al fotovoltaico che ha efficacemente sostenuto il solare in questi anni. Con la riduzione delle tariffe incentivanti e l’inasprirsi dei requisiti di accesso le prospettive di ulteriore crescita sembrano destinate a rallentare almeno fino a quando l’innovazione tecnologica ed il mercato non allineerà il costo della produzione dell’energia solare al costo dell’energia da fonti tradizionali non rinnovabili, sarà questo il momento della cosiddetta grid parity.
Un momento che storicamente appare vicino e che in alcune regioni del pianeta è già attuale: ma almeno fin quando la tanto attesa grid parity non diverrà realtà occorrerà interrogarsi sulle prospettive del settore fotovoltaico nell’immediato.
Nel futuro prossimo di questo mercato un ruolo di primo piano potrebbero giocarlo gli investitori istituzionali e industriali. Tanto i primi, enti previdenziali e fondi pensione in particolare, che i secondi sono stati, e sono, orientati a investimenti contraddistinti da un certo grado di certezza dei profitti nel lungo periodo, a patto di una corretta manutenzione e gestione dell’impianto. Motivo che potrebbe indurli a rivolgere ulteriori attenzioni al mercato degli impianti fotovoltaici già installati e allacciati.
In ogni caso, le nuove opportunità che vanno delineandosi per gli operatori del settore del fotovoltaico (i “tecnici”, non gli investitori) non riguarderanno più solo la mera attività di installazione degli impianti, ma anche le attività di “operation and maintenance“, ovvero di gestione ottimizzata e manutenzione degli impianti nella loro vita produttiva. Gli investitori danno in gestione gli impianti ad operatori competenti e specializzati per garantire un profittevole mantenimento dell’impianto fotovoltaico e garantirsi il miglior ritorno economico dall’investimento.
Va da se che un opportunità del genere potrà essere colta solo da chi sarà capace di apparire interlocutore affidabile per piccoli, medi e grandi investitori selezionando i giusti investimenti oppure fornendo servizi di “gestione e manutenzione” che possano ottimizzare i rendimenti degli impianti liberando l’investitore da qualsivoglia responsabilità operativa.
Nuovi scenari potrebbero aprirsi per chi sia capace di aggregare più impianti di piccola taglia in sostanziosi pacchetti per perfezionarne la gestione, ottenerne il rifinanziamento oppure vendere il pacchetto per offrire al compratore oltreché la proprietà anche il servizio di gestione. Ugualmente il rifinanziamento di questi “pacchetti” di impianti potrebbe ottenersi tramite la cartolarizzazione dei crediti derivanti dagli incentivi.
Come in tutte le situazioni in cui viene a mancare, o diminuisce grandemente, il sostegno dell’incentivo pubblico, le maggiori difficoltà saranno quindi ascrivibili ai piccoli produttori, ai competitori più deboli, mentre potrebbero cambiare gli scenari per coloro che nel frattempo avranno accumulato competenze di elevato livello nell’implementazione di progetti nel campo del fotovoltaico. Uno scenario che è comunque da inscrivere nell’attuale situazione di crisi che potrebbe influire sull’atteggiamento tenuto dagli investitori.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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