Questa volta a dirlo è il sesto “Solar Energy Report 2014“, consueto rapporto annuale stilato dal gruppo di ricerca del Politecnico di Milano: l’Energy & Strategy Group. Gli impianti fotovoltaici residenziali sono già il futuro del solare e delle rinnovabili in Italia. La “piccola taglia” domestica, dunque, prende il posto dei grandi progetti fotovoltaici commerciali, realizzato al solo scopo di vendere l’energia prodotta sul mercato.
La nuova era del solare, dunque, passa per gli impianti fotovoltaici residenziali, impianti realizzati per lo più per l’autoconsumo domestico, per risparmiare sulle bollette, come forma di investimento domestico di medio periodo. Ad agevolare tutto ciò ci sono le detrazioni fiscali che permettono di scalare dall’imponibile Irpef del proprio reddito il 50% dei costi sostenuti (leggi qui per approfondire il discorso sulle detrazioni fiscali).
Impianti fotovoltaici residenziali e SEU
Secondo il Solar Energy Report a fine 2014 si aggiungeranno alle installazioni fotovoltaiche circa 1.000 megawatt di nuovi impianti. E saranno per lo più impianti di piccola taglia per un mercato “retail”: impianti fotovoltaici residenziali.
Attenzione, però: con lo sblocco della normativa sui SEU (Sistemi Efficienti di Utenza) presto si ricomincerà ad investire sugli impianti commerciali per produrre e vendere direttamente l’energia prodotta agli utenti finali. Questo permette di avere una buona convenienza economica, paragonabile a quella degli incentivi, sia per chi investe nel fotovoltaico sia per chi decide di acquistare energia elettrica direttamente dal produttore. E’ questa, infatti, la vera convenienza dei SEU: mettere in comunicazione diretta produttore e consumatore. Il primo vende direttamente al consumatore finale con un buon margine di profitto; il secondo acquista direttamente dal produttore con prezzi più vantaggiosi rispetto ai prezzi del proprio operatore elettrico.
Il 2014, dunque, segnerà una svolta verso gli impianti fotovoltaici residenziali, ma non solo. Il fotovoltaico entra in una nuova era:
- quella dell’autoconsumo,
- quella dello storage (accumulo tramite batterie),
- e quella dei SEU (leggi qui per approfondire il discorso sui SEU)
Questi fattori sono quelli che, già oggi, portano il fotovoltaico in grid parity, cioè in una situazione di mercato in cui risulta già più conveniente rispetto all’acquisto dell’energia dal proprio operatore elettrico. In queste situazioni il fotovoltaico, soprattutto gli impianti fotovoltaici residenziali, è già in grado di “camminare con le proprie gambe”, senza più bisogno degli incentivi per essere conveniente.
Non per niente il titolo di questo sesto rapporto dell’Energy Strategy Group è “La nuova era del fotovoltaico italiano: sfide e opportunità per le imprese italiane nel mercato post-incentivazione”. Il dopo incentivi, in altre parole, non pone fine al settore, ma, al contrario, apre la strada a nuove prospettive. Le imprese devono solo saperle cogliere e comunicare in maniera efficace. Qualche esempio? Mostrare come il fotovoltaico in autoconsumo (istantaneo) ti permette di avere energia pulita ad un costo meno che dimezzato rispetto al costo in bolletta.
L’unica pecca è, per ora, il costo elevato delle batterie, superabile cercando di traslare il più possibile i consumi di casa nei momenti di produzione impianto.
Ecco qualche dato interessante presentato nel report sulla situazione del fotovoltaico in Italia.
- circa 18 Gigawatt di potenza fotovoltaica cumulata
- oltre 550 mila impianti installati
- connessi in rete 1,45 Gigawatt di impianti nell’ultimo anno (di cui il 21% non incentivati)
- 305 megawatt di impianti installati senza incentivi
- il 67% di questi sono impianti fotovoltaici residenziali
- gli impianti fotovoltaici residenziali sono cresciuti nonostante la fine degli incentivi a metà 2013
Sulle prospettive di breve termine del solare in Italia un dato è interessante: il 50% delle nuove installazioni saranno per impianti fotovoltaici residenziali, il 40% per impianti commerciali e industriali e il rimanente 10% per centrali solari.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
La politica mondiale che ci stà “governando” , secondo me, non è d’accrdo. Il problema è questo.