L’ incentivo fotovoltaico permette di installare il proprio impianto in ambito domestico o industriale rientrando in breve tempo dai costi sostenuti, molto più bassi rispetto a solo qualche anno fa. Non solo: l’ incentivo al fotovoltaico permette di ottenere sensibili risparmi sulla bolletta elettrica grazie alla possibilità di autoconsumare istantaneamente l’energia prodotta, tagliando la bolletta.
Chiariamo subito una cosa: il fotovoltaico in alcune condizioni ed al di sotto di un determinato prezzo, è già conveniente anche senza incentivo. Nonostante ciò oggi sono ancora opzionabili diverse forme di incentivazione che sostengono (alcune ancora per poco) lo sviluppo e la diffusione del solare in Italia.
L’installazione di un impianto fotovoltaico permette, dunque, per via diretta ed indiretta, con o senza incentivo, di massimizzare il risparmio in bolletta, procurando importanti benefici sull’economia domestica (o sul bilancio aziendale), oltre ai già noti benefici ambientali. E’ possibile, con gli opportuni strumenti, stimare con precisione la quota realmente ottenibile di risparmio grazie all’ incentivo, e la quota di risparmio ottenibile senza incentivo.
Cosa è tecnicamente l’incentivo al fotovoltaico?
E’ qui che c’è da fare un po’ di chiarezza. Cosa è esattamente l’ incentivo al fotovoltaico? E’ ancora necessario, oggi, per rientrare in breve tempo dai costi sostenuti per realizzare l’impianto? Quali forme di incentivo al fotovoltaico sono oggi ancora attive e quali sono tra loro “cumulabili”?
Qui c’è da fare subito un distinguo e chiarirsi sui termini.
Oggi con il termine incentivo la maggior parte della gente pensa almeno a quattro cose differenti:
- il meccanismo remunerativo delle tariffe incentivanti, cioè: la “tariffa omnicomprensiva” e la “tariffa autoconsumo”
- il meccanismo dello scambio sul posto
- il meccanismo del ritiro dedicato (cioè: la vendita di energia al gse)
- le detrazioni fiscali irpef (sulle persone fisiche e per impianti al servizio dell’abitazione)
La tariffa incentivante è il vero incentivo al fotovoltaico
“Tecnicamente” l’incentivo fotovoltaico è la remunerazione della produzione di energia pulita attraverso un impianto fotovoltaico. L’incentivo è “sulla produzione” di energia, a prescindere dall’uso che se ne possa fare (vendita, scambio sul posto o autoconsumo immediato).
“Tecnicamente”, quindi, l’incentivo è l’erogazione delle tariffe incentivanti riconosciute per tutta l’energia prodotta. Con il quinto conto energia vengono riconosciute due tipi di tariffa incentivante: la tariffa omnicomprensiva e la tariffa autoconsumo. La prima è riconosciuta per tutta l’energia prodotta e immessa in rete. La seconda è riconosciuta per tutta l’energia prodotta ed autoconsumata immediatamente, nel momento stesso della produzione. Per ulteriori informazioni per questo tipo di incentivo leggi: tariffa incentivante omnicomprensiva e autoconsumo.
Questo tipo di incentivo, che è il quinto conto energia, è in via di esaurimento ed è opzionabile ancora per qualche mese, per la precisione: l’incentivo fotovoltaico termina dopo un mese dal raggiungimento della soglia di 6,7 miliardi di euro di costo cumulato per gli incentivi.
Questo incentivo del quinto conto energia non è cumulabile con lo scambio sul posto, nè col ritiro dedicato.
Il meccanismo dello scambio sul posto è un incentivo fotovoltaico?
No. Tecnicamente lo scambio sul posto non è un incentivo, ma una forma di valorizzazione dell’energia prodotta ed immessa in rete. Sul funzionamento dello scambio sul posto abbiamo dedicato diversi articoli e discussioni, ma brevemente possiamo riassumerlo così: tutta l’energia ceduta alla rete nei momenti in cui l’impianto produce e l’utente non consuma, viene valorizzata per rimborsare le bollette elettriche pagate per tutta l’energia prelevata, per esempio la sera e la notte.
Lo scambio sul posto non è quindi un incentivo, ma una forma di valorizzazione dell’energia immessa in rete.
Lo scambio sul posto è cumulabile con la detrazione fiscale Irpef.
Il meccanismo del ritiro dedicato è un incentivo?
No. Tecnicamente neanche il ritiro dedicato è un incentivo, ma è un’altra forma di valorizzazione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete. E’ un meccanismo, alternativo allo scambio sul posto, per remunerare al titolare dell’impianto fotovoltaico tutta l’energia elettrica prodotta ed immessa in rete. Brevemente: cosa è il ritiro dedicato? E’ la vendita dell’energia al Gse. E’ una vendita “agevolata” perchè beneficia dei “prezzi minimi garantiti”. Cioè: il titolare dell’impianto fotovoltaico vende alla rete elettrica tutta l’energia non immediatamente autoconsumata e il Gse (gestore dei servizi energetici) è obbligato a comprarla con delle soglie minime di prezzo definite per legge. Questo soglie di prezzo sono i “prezzi minimi garantiti”. Per ulteriori informazioni e approfondimenti riguardo al ritiro dedicato leggi: prezzo di vendita energia in ritiro dedicato 2013. Qui trovi tutti i prezzi di vendita dell’energia al gse.
Il ritiro dedicato è cumulabile con la detrazione fiscale Irpef.
La detrazione fiscale Irpef è un incentivo fotovoltaico?
No. Tecnicamente neanche questo è un incentivo. La detrazione fiscale è uno sgravio fiscale godibile da tutte le persone fisiche, soggette ad imposizione Irpef, che decidono di installare un impianto fotovoltaico al servizio dell’abitazione. La detrazione è comunque una forma di agevolazione rivolta a tutte le famiglie che vogliano investire sul fotovoltaico per risparmiare sulle bollette elettriche di casa propria e per ottenere un certo guadagno sui 25-30 anni. Si tratta di un investimento “domestico” di medio periodo che, grazie alla possibilità di detrarre il 50% dei costi, risulta particolarmente conveniente. Con la detrazione fiscale una famiglia può praticamente pagare un impianto fotovoltaico la metà del prezzo di mercato grazie alla restituzione in 10 anni del 50% dei costi sostenuti. Il ristorno del 50% delle spese avviene appunto attraverso sgravio fiscale.
Un’ultima annotazione importante sulle tempistiche per godere di questa agevolazione: la detrazione fiscale per le spese di realizzazione impianto sono del 50% fino al 31 dicembre 2013. Dal 1 gennaio 2014 saranno del 36% (o meglio: torneranno ad essere del 36%). La detrazione fiscale è cumulabile con lo scambio sul posto o col ritiro dedicato.
Per ulteriori approfondimenti sulle detrazioni fiscali per il fotovoltaico: detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici.
Aggiornamento: 3 giugno 2013
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”