Lo scaldacqua a pompa di calore consente di produrre acqua calda sanitaria sfruttando il calore presente nell’aria ed energia elettrica. E’ progettato in genere per scaldare l’acqua oltre i 60°C, ma può salire fino ad oltre 75°C con un sistema tradizionale.
Il vantaggio di utilizzare le pompe di calore è che prevedono un accumulo di 200/250 oppure 300 litri che consente di immagazzinare energia (sotto forma di acqua calda) e di averla disponibile al momento della richiesta con assorbimenti elettrici che non superano gli 800 Watt; inoltre, sono programmabili per sfruttare appieno la tariffa Bi-oraria, ma soprattutto per sfruttare l’energia prodotta dal fotovoltaico. In questa case history un’azienda agricola ha integrato il sistema con un impianto fotovoltaico da 10 kw di potenza.
La semplicità, la bassa manutenzione e il risparmio nei consumi sono le caratteristiche che rendono lo scaldacqua a pompa di calore particolarmente adatto per essere installato al servizio delle strutture agricole: stalle, caseifici e simili.
Proponiamo un’interessante case history riguardante un’azienda agricola che, per risparmiare sui costi energetici, ha installato la pompa di calore associata al fotovoltaico ottenendo interessanti risparmi, facilmente e immediatamente quantificabili. Anche secondo il titolare dell’azienda si è rivelato un ottimo investimento perchè sta consentendo di ridurre l’utilizzo del GPL (utilizzato per scaldare l’acqua) in misura molto significativa (di oltre il 50%).
Scaldacqua a Pompa di Calore più fotovoltaico: case history da un’azienda agricola
Si tratta di un’azienda agricola di Aosta (Dalbard Ermes Callisto), ma il caso studio è applicabile per qualsiasi altra azienda che svolge la stessa attività.
L’azienda è composta da 90 mucche al latte. La produzione di latte è pari a 12-15 litri per capo e viene venduta a un caseificio locale in cui viene prodotta la fontina. Per il riscaldamento dell’acqua, tutte le stalle della zona hanno sempre utilizzato il GPL con costi molto elevati: il costo del GPL è di 2,47 euro/kg e 1,23 euro/litro.
I quantitativi di acqua calda utilizzati dalle strutture di questo tipo sono elevati, come elevate sono anche le temperature dell’acqua impiegata (dai 60 ai 70°C).
L’acqua calda serve per:
- la pulizia dell’impianto di mungitura. L’impianto comprende 160 metri di linea in cui l’acqua deve avere una temperatura di almeno 60°C. Il lavaggio e il risciacquo hanno una durata di almeno 15 minuti,
- Pulizia dei 7 bidoni di contenimento del latte con temperature dell’acqua a 70°C
- Pulizia dei bidoni utilizzati per Colostro e Mastite
- Utilizzo nei 3 locali sanitari presenti nella struttura.
Totale utilizzo acqua calda sanitaria: 700 l/gg ad una temperatura media di 60°C.
Tutto questo in precedenza era servito da una caldaia a GPL, con spese molto elevate e difettosità frequenti generate dal funzionamento continuo. A fronte di tale situazione, si è reso, quindi, necessario dotare la struttura di un’altra caldaia di supporto con nuovi costi di manutenzione e gestione. Inoltre, nel periodo invernale (con temperature di acqua fredda a 8°C) la caldaia non era in grado di raggiungere i 50°C in uscita.
Con l’installazione della pompa di calore (leggi qui di che si tratta e quali sono i suoi vantaggi), in abbinamento a un accumulo di 200 litri, oggi la situazione è decisamente cambiata e migliorata, anche e soprattutto grazie alla realizzazione parallela di un impianto fotovoltaico da 10 kwp di potenza, posto al servizio dello scaldacqua a pompa di calore. L’impianto fotovoltaico, posto al sevizio della pompa di calore, lavora quasi interamente in autoconsumo e questa è la condizione migliore per il suo ottimale sfruttamento (leggi qui quanto e perchè è vantaggioso l’autoconsumo fotovoltaico).
Il punto di vista del titolare dell’azienda agricola.
Ecco una breve intervista, fatta direttamente al titolare dell’azienda, sui benefici dell’utilizzo di tale sistema.
E’ soddisfatto delle prestazioni dello scaldacqua a pompa di calore?
Assolutamente sì. L’idea iniziale era quella di installare semplicemente un sistema fotovoltaico da 10 KWp. Successivamente, analizzando i consumi reali della struttura, abbiamo pensato, insieme all’installatore, di sfruttare il fotovoltaico anche per la produzione di acqua calda sanitaria con un sistema a pompa di calore.
Come sono diminuiti i consumi con il nuovo impianto?
Confrontando le bollette, abbiamo notato una riduzione di almeno il 50%. Avendo anche l’impianto fotovoltaico, posso dire di avere totalmente abbattuto i consumi, anche se la situazione ideale sarebbe quella di sfruttare il sistema sempre di giorno per lavorare in autoconsumo.
Quali sono le caratteristiche del sistema che apprezza maggiormente?
Indubbiamente, è un sistema semplicissimo nell’impostazione e nella gestione, e lo è anche la manutenzione annuale che avviene pulendo lo scambiatore con aria compressa e acqua.
Cosa cambierebbe del sistema?
Oggi le esigenze della mia azienda sono cambiate e ritengo che per poter aumentare i risparmi sia preferibile far lavorare il sistema di giorno in autoconsumo; in questo modo, in molte giornate dell’anno, potrei portare i consumi elettrici a 0 Euro. Vorrei, quindi, installare un’altra pompa di calore in parallelo alla prima per aumentare lo stoccaggio di acqua calda ed aumentare lo sfruttamento ottimale dell’impianto fotovoltaico da 10 Kwp.
Suggerirebbe il sistema a qualche suo collega imprenditore agricolo?
Certo. Visto che il prezzo del latte oggi continua a scendere, si rende assolutamente necessario abbattere i costi. Molti miei colleghi non valutano con la dovuta attenzione questo aspetto e continuano a spendere cifre elevate in acqua calda sanitaria e GPL.
Il punto di vista dell’installatore
Abbinare fotovoltaico e scaldacqua a pompa di calore, come è nata l’esigenza?
Tutto è strettamente legato: il fotovoltaico produce elettricità gratuitamente e lo scaldacqua a pompa di calore la utilizza con consumi bassissimi, tanto che in molti casi si usa abbinare la vendita di un sistema a pompa di calore direttamente con l’acquisto di un impianto fotovoltaico.
Cosa pensa degli utenti legati alle aziende agricole?
Le stalle hanno consumi di acqua calda sanitaria e di GPL (o gas) spaventosi e l’abbinamento fotovoltaico e scaldacqua a pompa di calore permette di abbatterli facendo fruttare in modo significativo l’investimento iniziale.
I vostri clienti sono soddisfatti?
Assolutamente sì. Tutti hanno riscontrato in poco tempo il ritorno dell’investimento. Il funzionamento del sistema è molto semplice e intuitivo (a differenza di tante altre soluzioni proposte dal mercato che obbligano a rivoluzionare gli impianti con investimenti elevati) e la pulizia periodica (fondamentale in quanto l’ambiente è ricco di polvere) è semplice e alla portata di tutti. In più, i tempi di installazione sono davvero molto brevi.
Quali sono secondo lei i punti più critici?
Trattandosi di un prodotto relativamente nuovo, molte aziende ancora non ne conoscono i vantaggi nel dettaglio. La semplicità di utilizzo, il costo competitivo e l’efficienza in termini di risparmio energetico, invece, sono tutte caratteristiche significative che rendono la pompa di calore un sistema che ogni azienda dovrebbe proporre, a beneficio proprio e di tutti.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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