Già fin dal 2000 negli Stati Uniti i coltivatori in serra hanno iniziato ad aumentare sensibilmente l’utilizzo di serre fotovoltaiche per unire la produzione agricola con una produzione energetica sostenibile e pulita. Questa produzione energetica serviva dapprima a soddisfare i bisogni energetici per il funzionamento ed il riscaldamento della serra stessa.
Col tempo e con lo sviluppo del settore fotovoltaico hanno iniziato ad intravedersi potenzialità maggiori, non solo funzionali, ma anche prettamente economiche delle serre fotovoltaiche fino ad arrivare a concepire serre solari progettate ed ottimizzate ad hoc per massimizzare la produzione energetica con pannelli solari fotovoltaici per la vendita in rete dell’energia autoprodotta.
Le innovative serre solari , oggi, sono in grado di ottimizzare il rapporto tra la copertura fotovoltaica (e quindi di produzione energetica) e luminosità interna, senza penalizzare in alcun modo l’attività vivaistica all’interno della serra.
Il tutto viene fatto calcolando la giusta superficie, la giusta inclinazione (oltre che orientamento) delle falde destinate ai moduli fotovoltaici e calcolando le percentuali esatte di copertura fotovoltaica per garantire l’adeguata luminosità in funzione del tipo di piante coltivate all’interno della serra.
Con questo processo di sviluppo, la cui propulsione è l’ incentivazione della produzione energetica da fonti rinnovabili (attuata ormai in diversi paesi), si è passato quindi da una concezione di serra finalizzata alla sola produzione agricola o florovivaistica, ad una concezione in cui l’attività principale è affiancata, se non addirittura sostituita, dall’attività di produzione e vendita di energia elettrica prodotta dal sole. Questa attività economica diventa quindi attività a sè stante parallela ed affiancata all’attività agricola in serra.
Oggi in Italia, paese in cui gli incentivi sono i maggiori al livello mondiale, uno dei settori in cui il fotovoltaico potrà svilupparsi maggiormente e in maniera esponenziale è di sicuro l’orto-florovivaismo in serra che unisce:
- i guadagni derivanti dall’attività agricola
- gli incentivi derivanti dalla produzione energetica da fonte rinnovabile
- i guadagni indiretti derivanti dall’ autoconsumo dell’ energia auto-prodotta
- i guadagni derivanti dalla vendita dell’energia non autoconsumata (attraverso il ritiro dedicato o la vendita diretta al mercato libero)
La serra solare differisce dalla serra convenzionale per alcune caratteristiche:
- ha le parti in vetro orientate per ricevere il massimo calore solare durante l’inverno
- è in grado di conservare e massimizzare il calore del sole d’inverno
- ha una maggiore superficie di captazione del sole rivolta verso la parte di minore insolazione esterna
- usa vetro e metodi di installazione del vetro in grado di minimizzare le perdite di calore
- sfrutta la ventilazione naturale per il raffrescamento estivo
In particolare si presta all’attività di produzione energetica fotovoltaica perchè può facilmente orientarsi alla giusta esposizione all’irradiazione solare e perché può avere facilmente vaste superfici disponibili.
Per alcuni tipi di colture, in aggiunta a ciò, sono in genere necessari dei sistemi di ombreggiamento per la stagione estiva, in genere creati attraverso reti ombreggianti o schermature dei vetri. In questa situazione l’installazione di moduli fotovoltaici rappresenta la soluzione ottimale per rispondere anche a questa necessità.
Per approfondire la lettura sulle serre fotovoltaiche leggi: Serra fotovoltaica, investire su reddito agricolo ed energia
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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