FV da 3 KW | FV da 10 KW | |
---|---|---|
Costo Impianto FV | 6.000 € | 18.000 € |
Costo FV detraibile 50% da IRPEF | 3.000 € | 9.000 € |
Reddito Annuo del Contribuente | 25.000 €/anno | 25.000 €/anno |
Aliquota IRPEF da pagare | 27% | 27% |
Importo IRPEF Teorico da pagare | 6.750 €/anno | 6.750 €/anno |
Sconto fiscale per FV (ogni anno per 10 anni) |
300 €/anno per 10 anni | 900 €/anno per 10 anni |
Importo IRPEF Effettivo da pagare (ogni anno per 10 anni) |
6.450 €/anno | 5.850 €/anno |
Gli impianti fotovoltaici realizzati sul tetto di casa, al pari di qualsiasi altra ristrutturazione edilizia, beneficiano di un’interessante agevolazione: le detrazioni fiscali del 50%. La detrazione spetta non solo per moduli e inverter, ma anche per l’eventuale sistema di accumulo installato insieme all’impianto.
Cioè: lo Stato, anzichè darti gli incentivi su tutta l’energia prodotta (come era con le vecchie tariffe incentivanti), ti dà la possibilità, “a conti fatti”, di dimezzare i costi dell’installazione “restituendo” a chi mette il fotovoltaico la metà delle spese sostenute. Attenzione però: la restituzione non avviene con bonifico o con liquidazione monetaria. La restituzione avviene sotto forma, e per mezzo, di sgravi fiscali ripartiti sui 10 anni successivi all’anno di installazione dell’impianto.
Il meccanismo della sgravio fiscale, o meglio: della “detrazione fiscale”, sembra complesso da capire per i non addetti ai lavori, ma in realtà è tutt’altro che difficile capirlo a fondo per poterlo sfruttare a proprio beneficio.
In questo articolo vediamo come funziona la detrazione fiscale per il fotovoltaico installato in ambito domestico-residenziale. Si: in “ambito domestico-residenziale” perchè questo tipo di agevolazione riguarda soltanto le persone fisiche (o condomini o soci di cooperative) contributori Irpef. Niente sgravi di questo tipo, quindi, per il fotovoltaico messo da aziende, società o attività commerciali.
Chi installa un impianto fotovoltaico, dunque, può usufruire delle detrazioni fiscali IRPEF per recuperare il 50% delle spese sostenute per la realizzazione dell’impianto. Lo sgravio fiscale pari al 50% delle spese rimane in vigore, a seguito di una ulteriore proroga, fino al 31 dicembre 2024.
Dopo questa scadenza la detrazione non scomparirà, ma potrebbe tornare ad essere del 36% come era prima quella riservata alle ristrutturazioni ed ai recuperi edilizi in ambito domestico.
Come funzionano le detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici
Vediamo come funziona nei dettagli il meccanismo di questo interessante sgravio fiscale.
Le detrazioni fiscali IRPEF previste per gli impianti fotovoltaici rientrano nel regime di detrazioni più generale previsto per tutti i “lavori di ristrutturazione e recupero edilizio”. Il fotovoltaico rientra tra le tipologie di interventi riconosciuti validi ai fini delle detrazioni fiscali 50 per cento IRPEF.
Per intenderci: le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, non ci sono da quest’anno. Ci sono da molto più tempo: si tratta delle detrazioni che fino a qualche anno fa molti conoscevano come “detrazioni del 36% per il recupero edilizio”. Dal 2013 la quote detraibile è passata dal 36% al 50% ed ogni anno è stata oggetto di proroga, fino all’anno in corso.
Quali sono le certezze in tema di sgravi fiscali e fotovoltaico?
Le principali sono:
1. Bonus Ristrutturazioni – Detrazione del 50%
La detrazione fiscale del 50% per l’installazione di impianti fotovoltaici rientra nel Bonus Ristrutturazioni ed è attualmente disponibile. Questa agevolazione permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’installazione di un impianto fotovoltaico dalle imposte sul reddito (IRPEF), suddividendo l’importo in 10 rate annuali di pari importo.
- Importo massimo detraibile: fino a 96.000 euro per unità immobiliare.
- Durata della detrazione: 10 anni.
- Condizioni: il fotovoltaico deve essere destinato all’uso domestico, e può includere anche l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo.
Questa detrazione è disponibile fino al 31 dicembre 2024, salvo ulteriori proroghe.
2. Superbonus 110% (in riduzione dal 2024)
Il Superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio, ha rappresentato una delle agevolazioni più vantaggiose degli ultimi anni. Tuttavia, è stato oggetto di modifiche recenti:
-
Fino al 31 dicembre 2023, era possibile ottenere una detrazione del 110% per l’installazione di impianti fotovoltaici, a condizione che l’installazione fosse effettuata insieme a interventi trainanti (come l’isolamento termico o la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con una pompa di calore).
-
Dal 2024, il Superbonus è stato ridotto, e la detrazione è scesa al 70% e successivamente scenderà al 65% dal 2025. Queste percentuali si applicano solo in specifici casi, come condomini o edifici unifamiliari che rispettano determinati requisiti.
-
Condizioni per il fotovoltaico: l’impianto fotovoltaico deve essere installato insieme a un intervento “trainante” che migliori l’efficienza energetica dell’edificio di almeno 2 classi energetiche.
3. IVA agevolata al 10%
L’installazione di impianti fotovoltaici beneficia di un’IVA agevolata al 10%, anziché l’aliquota ordinaria del 22%. Questo vale sia per i materiali che per i lavori di installazione.
4. Scambio sul posto
Lo scambio sul posto è un meccanismo che consente di immettere in rete l’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico e ricevere un contributo economico in base all’energia immessa. Anche se non è una detrazione fiscale diretta, rappresenta un beneficio economico a lungo termine per i proprietari di impianti fotovoltaici.
5. Detrazioni per sistemi di accumulo
Anche l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo per l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici godono della detrazione fiscale del 50% (nell’ambito del Bonus Ristrutturazioni). Questo vale sia per l’installazione di un nuovo sistema fotovoltaico con batterie, sia per l’integrazione di un sistema di accumulo su un impianto esistente.
6. Cessione del credito e sconto in fattura
Fino al 2022 era possibile, per alcune agevolazioni come il Superbonus 110%, optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura anziché beneficiare direttamente della detrazione fiscale. Questo permetteva di trasferire il credito fiscale a terzi (ad esempio banche o fornitori) e ottenere uno sconto immediato. Tuttavia, nel 2023 questa opzione è stata in parte ridimensionata, ed è importante verificare con un professionista quali siano le opzioni disponibili al momento.
Quindi, tutti coloro che hanno intenzione di realizzare un impianto fotovoltaico, oltre a pagare l’IVA al 10% (come di consueto), possono detrarre dalle imposte IRPEF il 50% dei costi di realizzazione per i prossimi 10 anni, fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa, inclusi altri eventuali lavori di ristrutturazione. La soglia dei 96mila euro è dunque il massimale detraibile.
Se si considera il solo fotovoltaico con o senza un sistema di accumulo a batterie, il massimale è più che sufficiente ad inglobare i costi di realizzazione di un impianto. Considerando il fatto che, in ogni caso, le detrazione è fruibile per tutti gli impianti fotovoltaici che non superano i 20 kw di potenza. Tutti gli impianti sopra ai 20 kw, infatti, vengono in genere considerati al pari di “attività commerciali”. Per questo i medi e grandi impianti non possono accedere a questo tipo di sgravio Irpef, riservato, come detto, ai soli impianti realizzati al servizio di casa o di piccole attività individuali (installati su edifici ad “uso promiscuo”).
In ogni caso la detrazione non viene fruita “tutta e subito”, ma viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Come funziona il meccanismo delle detrazioni fiscali: 2 esempi
Esempio1: impianto famigliare
Per il classico impianto fotovoltaico domestico da 4 Kw che oggi arriva a costare 6.000 euro “chiavi in mano” + IVA al 10% (prezzi trovati in rete), si può recuperare annualmente dalle dichiarazioni dei redditi dei prossimi 10 anni, 330 euro. Cioè: la restituzione di 3.300 euro (il 50% di 6mila euro+iva) in 10 anni. La “restituzione” di questo importo avviene tramite detrazione fiscale Irpef: una sorta di sconto sulle tasse degli anni successivi.
La detrazione si applica in riferimento all’intera fattura, comprensiva di Iva.
Esempio2: impianto condominiale
Ipotizziamo di realizzare un impianto fotovoltaico condominiale con una spesa totale di 30.000 euro inclusa IVA al 10% (l’impianto sarà di circa 15-20 Kw di potenza, circa 150-200 metri quadrati di superficie e produzione pari a circa 20-25mila kwh/anno).
Il condominio può recuperare col meccanismo delle detrazioni fiscali Irpef 15mila euro in 10 anni. Quindi potrà beneficiare complessivamente di 1.500 euro/anno di detrazioni fiscali. Queste 1.500 euro l’anno saranno poi suddivise tra i condòmini in ulteriori quote millesimali, con gli stessi criteri delle normali spese condominiali.
Ovviamente il requisito fondamentale per beneficiare del vantaggio fiscale è avere un reddito sufficiente “a coprire” tali detrazioni: se un anno devo pagare 1.200 euro di Irpef, ed ho diritto a detrarre 1.500 euro, la differenza di 300 euro non può essere messa a credito. Su queste 300 euro residuali perdo quindi il beneficio della detrazione. Per usare un termine più “tecnico”: chi usufruisce delle detrazioni fiscali deve avere sufficiente “capienza di reddito”.
Per usare parole più semplici: per beneficiare delle detrazioni fiscali per un piccolo impianto fotovoltaico devo avere un minimo di reddito imponibile Irpef.
Chi può accedere alle detrazioni IRPEF del 50%
Possono accedere alla detrazione non solo i proprietari degli immobili sui quali vengono realizzati gli impianti, ma anche gli inquilini o i comodatari. La regola generale è: “chi paga, detrae”. Nello specifico:
- il proprietario o il nudo proprietario
- il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
- l’inquilino o il comodatario
- i soci di cooperative divise e indivise
- i soci delle società semplici
- gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.
Le aziende possono sfruttare le detrazioni fiscali per mettere il fotovoltaico sul tetto?
No. Aziende, società, attività commerciali non beneficiano di questo tipo di sgravio fiscale per ristrutturazioni e fotovoltaico, ma hanno accesso al super ammortamento al 140%. Alle aziende, oggi, conviene mettere il fotovoltaico sfruttando ‘in proprio’ gran parte della produzione di energia per il proprio fabbisogno. Cioè: alle aziende conviene mettere il fotovoltaico nella misura in cui riescono a tagliare in maniera decisiva le bollette elettriche.
Le aziende possono portare il fotovoltaico, se qualificato come bene “mobile”, in ammortamento come bene strumentale all’attività. La gran parte degli impianti aziendali sono qualificati come “beni mobili” e assimilati a beni strumentali all’attività. Dal 2016 le aziende hanno la possibilità di sfruttare il super-ammortamento al 140% inserendo il fotovoltaico tra le spese aziendali deducibili (attenzione: “deduzione” è diverso da “detrazione”).
L’impianto, però, deve essere qualificato come bene “mobile” e non bene immobile. Per sapere quando un impianto sia considerato “bene mobile” o “bene immobile” si fa riferimento alla circolare 36/E (del 19 dicembre 2013) dell’Agenzia Entrate. Semplificando molto possiamo dire che solo gli impianti molto grandi, sopra le diverse centinaia di kWp di potenza, sono considerati beni immobili. Tutti gli altri sono “beni mobili” e beneficiano, quindi, del super-ammortamento.
Cosa fare per richiedere la detrazione fiscale
Per fortuna, negli ultimi anni le procedure burocratiche per richiedere le detrazioni sono state notevolmente semplificate e ridotte.
Per richiedere l’agevolazione fiscale bisogna:
- Inviare all’Asl, solo per i casi previsti dalla normativa, l’apposita comunicazione di effettuazione lavori. Per sapere come comportarsi a riguardo rivolgersi all’ufficio tecnico del comune di realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Nella gran parte dei casi questa comunicazione non è necessaria.
- Pagare i lavori tramite bonifico bancario o postale in cui devono figurare:
– la causale specifica del pagamento, che fa riferimento al decreto legge relativo alle detrazioni fiscali (vedi sotto),
– i dati fiscali del pagante e del ricevente (cioè: l’impresa che effettua i lavori). Nello specifico devono essere indicati: il codice fiscale di chi paga l’impianto fotovoltaico e la partita IVA dell’impresa che effettua i lavori. - Indicare nella dichiarazione dei redditi, oltre a tutti i dati solitamente richiesti, i dati catastali dell’immobile su cui viene realizzato l’impianto fotovoltaico e altra documentazione specifica indicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
In ogni caso maggiori ragguagli sulle modalità di pagamento con bonifico sono reperibili presso gli istituti bancari, molti dei quali hanno moduli già predisposti.
La causale da indicare nel bonifico
Per fruire della detrazione, come detto, i pagamenti tramite bonifico bancario o postale devono contenere una specifica causale. Questa causale deve contenere il riferimento all’articolo 16-bis del Dpr 917/1986. Ecco un esempio di causale:
Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986.
Pagamento fattura n._____ del _________ a favore di _________________
partita Iva n. __________________
Beneficiario della detrazione _______________ codice fiscale _______________________
Per successivi eventuali controlli da parte dell’agenzia delle entrate, inoltre, bisogna conservare:
- l’eventuale comunicazione fatta all’Asl,
- la domanda di accatastamento (se la casa non è ancora censita al catasto),
- ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta,
- se si tratta di condominio: delibera di approvazione lavori dell’assemblea di condominio e relativa tabella millesimale di ripartizione delle spese,
- dichiarazione del proprietario per il consenso ai lavori,
- le autorizzazioni comunali richieste in fase di inizio lavori,
La ritenuta 8% sui bonifici
Quando viene fatto il bonifico bancario o postale l’istituto di credito trattiene l’8%. Questa quota è una “ritenuta a titolo di acconto” dell’imposta sul reddito dell’impresa che installa l’impianto. In altre parole: l’azienda installatrice riceve l’8% in meno della quota pattuita. Questo 8% è di fatto un acconto sulle imposte che dovrà pagare in sede di dichiarazione dei redditi.
Se la casa e l’impianto fotovoltaico vengono venduti prima del tempo, che fine fa la detrazione?
Se la casa sulla quale è installato l’impianto fotovoltaico viene venduta prima che sia trascorso l’intero periodo per fruire della detrazione fiscale, questa viene di norma trasferita al nuovo proprietario, se si tratta di persona fisica. Questo avviene, come indicato dall’agenzia, “salvo diverso accordo tra le parti”.
In altre parole, chi vende casa ha la possibilità di scegliere se continuare ad usufruire degli anni di detrazioni residue o se trasferire tale diritto al nuovo proprietario (che deve essere, ricordiamolo, una persona fisica, non un’azienda o un’ente commerciale).
Se in sede di compravendita non viene specificato nulla in merito, il beneficio della detrazione viene automaticamente trasferito all’acquirente.
Lo stesso principio viene applicato in caso di decesso del proprietario. In questo caso la detrazione per gli anni rimanenti viene fruita da uno o più eredi.
Un ultimo caso che può essere frequente è quello in cui un inquilino, che paga l’affitto, paghi l’installazione dell’impianto e beneficia dello sgravio fiscale.
In questo caso, se dovesse trasferirsi “prima del tempo”, cioè prima dei dieci anni spettanti di detrazione fiscale, continuerà in ogni caso a beneficiare dello sgravio fino al termine dei 10 anni, anche in caso di cambio di residenza.
Conclusioni
Le detrazioni fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici in Italia sono ancora in vigore, e il Bonus Ristrutturazioni con la detrazione del 50% rappresenta l’opzione principale per chi installa un impianto senza interventi energetici più ampi. Il Superbonus 110%, pur essendo stato ridotto, può ancora essere interessante per chi effettua lavori di riqualificazione energetica più complessi.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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Buongiorno
nel 2016 abbiamo acquisto un impianto fotovoltaico pagato con finanziamento. All’epoca io avevo un contratto a tempo indeterminato e per usufruire delle detrazione la fattura è stata intestata a me. la casa è intestata a mio marito. purtroppo sono stata costretta ad aprirmi partita iva per continuare a lavorare così facendo non posso più detrarre il 50% del costo dell’impianto. il c/c usato per pagare il finanziamento è cointestato. Mi chiedo può usufruire della detrazione mio marito? e se si quale documentazione serve?. sono 2 anni che non ne usufruiamo e abbiamo preso un bel bidone con il finanziamento.
Grazie mille
Buongiorno. Ho un impianto fv di 2,35 Kw, installato nel 2012 sul quale usufruisco del 4* conto energia. Per il suo funzionamento ho i tradizionali due contatori: contatore di produzione e di scambio. Ora vorrei aumentare la potenza dell’impianto con ulteriori 6-7 pannelli, aggiungendo un inverter e un sistema di accumulo, il tutto usufruendo dello sconto del 50% in 10 anni per le spese sostenute. Si può fare mantenendo per la parte “vecchia” l’incentivo del conto energia e per la nuova fare lo scambio sul posto? Con lo scambio sul posto si può ugualmente richiedere lo sconto del 50%? Se sì, come fa l’enel o il gse a distinguere l’energia prodotta ed immessa in rete dal “vecchio” impianto fv e quella del nuovo impianto? Grazie.
Il potenziamento di un impianto FTV può godere della detrazione del 50%, anche con sistema di accumulo che logicamente sarà collegato solo alla seconda sezione di impianto (potenziamento appunto).
Siccome hai il 4° CE, usufruisci già dello SSP, che quindi verrà semplicemente potenziato.
Verrà inoltre installato un secondo contatore di produzione in parallelo al primo.
Trova una ditta che sappia quello che deve fare, altrimenti son dolori…
saluti