Il fotovoltaico non è un costo ma un investimento. Ecco perchè.
Quante volte ci siamo sentiti dire che mettere il fotovoltaico sul tetto di casa non conviene perchè ha ancora costi troppo elevati? Per essere veramente conveniente il fotovoltaico deve essere più economico, in altre parole deve “costare” di meno.
Certo il prezzo di acquisto è la prima variabile del nostro “investimento”, ma non è la sola e non è la più importante.
Facciamo chiarezza su alcuni termini: se io ho bisogno di un mezzo di trasporto per spostarmi da un luogo ad un altro, per esempio per andare al lavoro, ho diverse possibilità: la macchina, la moto, la bicicletta, i mezzi pubblici, il taxi, i piedi…
La scelta che deciderò di intraprendere sarà sempre il risultato di un calcolo, di una valutazione, tra costi e benefici (che, tra l’altro, non sono sempre e solo economici).
Se i costi che sostengo oggi, nel tempo vengono più che ripagati dai benefici che ricevo, allora il costo non è più un costo (una spesa), ma un investimento.
Nell’esempio: se acquistare l’abbonamento annuale ai mezzi pubblici, in un anno mi permette di arrivare al lavoro comodamente, con certezza, con puntualità e senza spendere soldi in benzina e usura della macchina, allora fare l’abbonamento ai mezzi pubblici può essere un buon investimento perchè nel tempo mi permette di raggiungere lo stesso risultato a costi minori, in altre parole: guadagnandoci.
La domanda alla base è: Quanto spenderei in un anno se usassi la macchina? E quanto spenderei se usassi….?
Un investimento è la garanzia di ottenere con il tempo più benefici di quelli che avrei ottenuto senza investire.
Torniamo al fotovoltaico. Il fotovoltaico, dicevamo, non è un costo, ma un investimento, anche senza gli incentivi.
La realizzazione di un impianto, infatti, viene accompagnata sempre da un’attenta analisi dei costi e dei benefici.
Quanto spenderei in 25 anni acquistando energia dalla rete? E quanto spenderei recuperando parte di questa energia dal mio impianto fotovoltaico?
I benefici, già sul medio periodo, sono maggiori dei costi sostenuti per realizzare l’impianto. I tempi di rientro dall’investimento sono in genere calcolati tra i 6 ed i 12 anni, anche senza incentivi. Questo vuol dire che già nei primi anni si recuperano le spese sostenute e negli anni successivi si godrà dei benefici economici derivanti dall’impianto.
I numeri ovviamente sono tutti calcolabili con tabelle e dati alla mano.
Se le condizioni di installazione sono favorevoli ad una buona produzione dell’impianto, l’impianto col tempo restituirà energia pulita e “gratuita” che potrà essere autoconsumata direttamente sul posto oppure potrà essere ceduta alla rete elettrica nazionale che verrà valorizzarla economicamente ai prezzi di mercato.
La buona riuscita dell’investimento è sempre un rapporto tra costi e benefici. I primi sono rappresentati dal prezzo dell’impianto “chiavi in mano” e dai costi (scarsi) di mantenimento sui 25-30 anni. I secondi sono rappresentati, in ordine di importanza, da tutta l’energia che riesco ad autoconsumare in sito e da tutta l’energia che riesco ad immettere nella rete. L’autoconsumo immediato, che avviene nel momento stesso della produzione, è il fattore che più velocizza il tempo di rientro dall’investimento.
L’autoconsumo istantaneo, chiamato anche autoconsumo “in sito”, ha il vantaggio di rendere disponibile energia elettrica, senza che questa venga acquistata dalla rete. L’acquisto di energia dalla rete è infatti gravato da numerose spese che ne fanno lievitare il costo: servizi di distribuzione, dispacciamento, oneri di sistema, imposte, iva, ecc..
L’impianto fotovoltaico potrà, se ben utilizzato, diminuire considerevolmente i costi energetici della bolletta elettrica. Il risparmio generato dall’autoconsumo, inoltre, e gli introiti derivanti dallo scambio di energia con la rete, trasformano il costo del fotovoltaico in un buon investimento a medio-lungo termine.
Ecco perchè il fotovoltaico non è un costo, ma un investimento. Investimento il cui vero beneficio è la possibilità di poter fruire dell’energia elettrica autoprodotta ad un costo non gravato da oneri ed imposte (altrimenti pagabili in bolletta).
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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