Con la fine degli incentivi al fotovoltaico, molti iniziano a chiedersi se il fotovoltaico conviene ancora.
Le detrazioni fiscali riservate agli impianti domestici valgono a sostituire gli incentivi ed a mantenere il fotovoltaico conveniente quanto lo era prima?
Il fotovoltaico “oltre gli incentivi”: è ancora un buon investimento?
Gli incentivi del quinto conto energia si sono conclusi in agosto 2013 e per questo i prezzi delle installazioni sono destinati a diminuire ulteriormente.
Questa diminuzione inesorabile dei prezzi porta la tecnologia fotovoltaica ad essere molto più alla portata di tutti rispetto a solo qualche anno fa. Ad oggi un impianto fotovoltaico standard di 3 Kw costa non più di 7-8.000 euro “chiavi in mano”, questi prezzi iniziano, o inizieranno a breve, a rendere la tecnologia conveniente anche senza gli incentivi. Ovviamente su altre scale, ad es per 400 Kw di impianto, i prezzi sono molto più bassi e raggiungono circa 1.000 euro al Kw. In questa fascia di prezzo il fotovoltaico raggiunge abbondantemente la grid parity (ovvero la convenienza rispetto alla produzione di energia dalle tradizionali fonti energetiche).
Per inciso, ricordiamolo, la convenienza del fotovoltaico e delle rinnovabili in genere è direttamente proporzionale anche al costo dell’ energia “tradizionale” che, dipendente ancora troppo dal petrolio, carbone e gas, (e dai loro prezzi di importazione) vede aumentare di anno in anno il suo costo sui mercati energetici e sulle nostre bollette elettriche. Col fotovoltaico, invece, con il prezzo “di oggi”, garantisco energia per almeno 25 anni.
Quanto costeranno ai cittadini il petrolio, il carbone, il gas e le centrali termoelettriche tra 25 anni?
Il fotovoltaico conviene anche senza gli incentivi?
Dunque: il fotovoltaico conviene? Si. Conviene già anche senza gli incentivi? Si.
Questa è la risposta che ci pare di poter dare con sufficiente cognizione di causa, anche se le variabili da considerare sono molteplici.
Secondo un’ analisi del Politecnico di Milano, al termine di questo meccanismo incentivante del quinto conto energia, il rendimento per un impianto solare fotovoltaico si è affermato a circa l’8% per gli impianti situati nel sud italia ed a circa il 6% nel nord italia.
A dimostrarlo, conti alla mano, è anche Davide Chiaroni, vicedirettore di “Energy and Strategy Group” del Politecnico di Milano.
Questo vuol dire che investire nel fotovoltaico “paga” ed è conveniente già anche senza gli incentivi e sfruttando le detrazioni fiscali Irpef del 50%. Per raggiungere una convenienza più marcata anche senza gli incentivi nè detrazioni fiscali il prezzo del fotovoltaico dovrebbe scendere ulteriormente, soprattutto sui piccoli impianti e questo definitivo ribassamento di prezzo lo vedremo probabilmente con la fine delle detrazioni fiscali per il fotovoltaico domestico.
Ovviamente la convenienza è legata anche al tipo di utilizzo dell’impianto e dell’energia da esso prodotta: a convenire maggiormente sono gli impianti utilizzati per lo più in autoconsumo, visto che l’autoconsumo è l’elemento di maggiore convenienza per un impianto fotovoltaico, in quanto evita l’acquisto di energia dalla rete elettrica.
Attualmente l’autoconsumo è l’elemento di maggiore convenienza e anche in futuro autoconsumare l’energia autoprodotta rimarrà l’elemento più remunerativo dell’impianto fotovoltaico.
Investire nel fotovoltaico anche senza incentivi dunque si può, già oggi. Ovviamente fino a che si potrà usufruire delle detrazioni fiscali vale la pena farne richiesta soprattutto per i piccoli impianti in autoconsumo: in questo caso la remunerazione è maggiore. Se invece si sceglie di bypassare le detrazioni per accedere solamente allo scambio sul posto (qui un’utile guida in 7 passi), si avrà un ritorno economico più dilazionato nel tempo, ma comunque remunerativo, con un prezzo di installazione però abbastanza basso.
Il tema reale che sta dietro alla questione del “Fotovoltaico: conviene o no anche senza incentivi?” è quello della “grid parity” ovvero del pareggio del prezzo di produzione dell’energia da fotovoltaico rispetto al costo di produzione dell’energia prodotta fonte fossile (gas, petrolio, carbone). Le variabili per misurare questa eventuale convenienza sono molte: dalla regione di ubicazione dell’impianto, al costo del fotovoltaico, al costo dell’energia tradizionale, al tipo di consumo dell’energia prodotta (autoconsumo, vendita, scambio sul posto, …).
Rendimento del fotovoltaico senza incentivi
Riportando i numeri prodotti dal Politecnico si parla di un rendimento medio dell’8% sul proprio investimento. Questo per un privato cittadino che installa un impianto fotovoltaico al sud italia. Per un utente privato che invece installa nel nord italia il rendimento medio è leggermente inferiore: si parla di circa il 6%. Questo per piccoli impianti “domestici” che in proporzione hanno costi decisamente superiori rispetto ai grandi impianti. Se consideriamo infatti un impianto da 400 Kw utilizzato totalmente in autoconsumo (per esempio un’azienda industriale) e con un costo di 1.200 euro al Kw, il rendimento del progetto sarebbe molto più allettante: 13% al sud italia e 8% nel nord italia.
Un’ultima nota relativa ai prezzi
Ovviamente la convenienza del fotovoltaico è relativa a tanti fattori, ricordiamolo, ma prima di tutto a tre: il rendimento, le modalità di consumo ed i prezzi.
Tra le offerte presenti sul mercato (magari sono prezzi “civetta”, però possono dare un’idea) ho trovato queste.
Per i Kit fotovoltaici, solo materiali quindi (niente installazione), oggi si può acquistare un impianto da 3 Kw, con inverter, cablaggi, connettori, quadri, strutture a circa 2.300-3.000 € + iva. Per un Kit fotovoltaico da 6 Kw ci sono prezzi a partire da circa 4.200 euro + iva. Per un Kit da 10 Kw ho trovato offerte da meno di 12.000 euro.
Ovviamente più aumenta la taglia dell’impianto minore sarà il prezzo unitario, per Kw.
Parlando di installazioni complete “chiavi in mano”, installazioni per piccoli impianti domestici, ho trovato offerte da 6.000 euro per un impianto da 3 Kw. Compreso di tutto: progettazione, fornitura, installazione, collaudo.Siamo ormai giunti, quindi, a circa 2.000 €/Kw chiavi in mano per un impianto domestico “standard”. Si presuppone, infine che, nel prossimo futuro questi prezzi andranno ulteriormente ad abbassarsi.
Dunque: il fotovoltaico conviene ancora? Direi di sì soprattutto in virtù dei prezzi raggiunti anche per i piccoli impianti.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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