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Fotovoltaico dopo gli incentivi, ce la farà?

Ultimo aggiornamento: 10-04-2013
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Alla fine degli incentivi non manca molto. Siamo oggi a più di 6,5 miliardi di euro di costo cumulato per incentivi. Dopo un mese dal raggiungimento dei  6,7 miliardi di euro di costo annuo per gli incentivi, il conto energia termina. Gli incentivi terminano ed il fotovoltaico dovrà fare affidamento sulle “proprie forze”, o meglio sui “propri costi”, per sopravvivere sul mercato elettrico.
Il fotovoltaico dopo gli incentivi, ce la farà?

Innanzitutto, c’è da fare un distinguo: il mercato del residenziale-domestico ed il mercato non residenziale.

 

La situazione per il fotovoltaico residenziale

Nel segmento di mercato rivolto al residenziale-domestico gli utenti, le famiglie, che intendono realizzare un impianto fotovoltaico al servizio della propria abitazione hanno la possibilità di sfruttare, in sostituzione degli incentivi, le detrazioni fiscali Irpef. Il costo di un impianto fotovoltaico può essere detratto dalle tasse (Irpef) per il 50% del suo valore. La detrazione fiscale Irpef è del 50% fino al 30 giugno 2013. Tornerà ad essere del 36% da luglio 2013 in poi.

Questo meccanismo delle detrazioni permette all’utente privato di poter installare un impianto fotovoltaico di piccola taglia (sotto i 20 Kw) pagandolo la metà. A conti fatti viene restituita la metà dei costi in 10 anni detraendoli dall’Irpef con quote annuali. Esempio: se pago un impianto 10 mila euro, la detrazione è di 5 mila euro in 10 anni, cioè: 500 euro l’anno.
La detrazione va ad accorciare i tempi di rientro dall’investimento e va ad avvicinare il “punto di pareggio” tra costi e benefici dell’impianto fotovoltaico.

fotovoltaico dopo gli incentivi

Il problema qui è la grid parity, il “punto di pareggio”, tra costi e benefici del fotovoltaico rispetto all’acquisto di energia dalla rete elettrica. Pensando alle installazioni domestiche al servizio dell’abitazione, installazioni in cui si può massimizzare l’autoconsumo, gli impianti in alcune situazioni (ad es. sud Italia) sono già in grid parity. Ovvero: hanno già la loro già convenienza economica sui 20 anni anche senza gli incentivi.

I fattori che determinano questa convenienza economica senza incentivi sono almeno 3 e sono tutti variabili in relazione al luogo ed al tempo:

  • il livello di insolazione annuale del luogo di installazione. Il sole, a parità di costi e di altri fattori, fa la differenza in termini di produzione e rendimento impianto;
  • il costo delle installazioni “chiavi in mano” (la convenienza economica è sempre un rapporto tra costi e benefici);
  • il costo dell’energia in bolletta: ovviamente più questo aumenta, più diventa vantaggioso servirsi della “propria energia” autoprodotta che non è gravata da oneri di rete ed imposte. SI tratta dell’autoconsumo istantaneo.

L’ autoconsumo, ecco la vera convenienza, il più importante fattore che avvicina il fotovoltaico ad essere conveniente anche senza gli incentivi del conto energia. Autoconsumo vuol dire principalmente avere a disposizione energia autoprodotta non gravata dagli oneri di rete e dalle imposte. L’autoconsumo, per essere tale, deve essere istantaneo e contestuale alla produzione dell’impianto fotovoltaico.

Se si consuma quando l’impianto solare non produce, ad esempio la sera, può essere utile pensare a delle batterie di accumulo per “autoconsumarsi” l’energia prodotta. Anche in questo casi si ha a disposizione energia elettrica non gravata dagli oneri di rete e dalle imposte, però bisogna fare un’attenta valutazione dei costi-benefici, visto che il mercato dell’accumulo non è ancora maturo ed ha ancora prezzi alti.

 

Dunque, il fotovoltaico senza gli incentivi ce la farà?

Parlando del segmento residenziale (ma ancor di più nell’ambito dell’industriale e delle utility) si apre un mondo nuovo. Un mondo che passa dall’ulteriore diminuzione dei costi del kilowattora fotovoltaico per arrivare alla massimizzazione dell’autoconsumo fino ai nuovi sistemi di accumulo e reti locali.

Qui si parla, per gli utenti residenziali, di convenienza dell’impianto fotovoltaico rispetto all’acquisto di energia dalla rete elettrica. In altri termini si sta parlando di grid parity. La grid parity non è lontana, ed in alcune situazioni installative è già raggiunta.
Il fotovoltaico residenziale dopo gli incentivi userà le detrazioni fiscali, prima del 50% e poi del 36%. Da quel momento in poi la convenienza sarà rispetto ai prezzi lordi dell’energia in bolletta e sarà relativa a quanta energia si riuscirà ad autoconsumare.

Ovviamente, pur superando gli incentivi, si potrà continuare a beneficiare, per tutti gli impianti connessi alla rete elettrica in immissione,  dello scambio sul posto o del ritiro dedicato. Questi, infatti, non sono incentivi, ma meccanismi di remunerazione per l’energia immessa in rete. Tutta l’energia non immediatamente autoconsumata potrà infatti continuare ad essere immessa in rete e valorizzata.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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