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Fotovoltaico dopo gli incentivi ? La grid parity

Ultimo aggiornamento: 16-11-2012
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La grid parity per il fotovoltaico in Italia non è un traguardo irraggiungibile, anzi in alcune condizioni è già raggiunta ma sarà generalizzata entro poco tempo. Questa la tesi di un rapporto dell’ Energy Strategy Group, gruppo di studio del Politecnico di Milano, presentato solo qualche mese fa (Aprile 2012).

 

Ogni impianto ha una sua grid parity

Esistono evidentemente notevoli differenze nella convenienza di un investimento fotovoltaico, differenze dovute al tipo di impianto, alla ubicazione geografica di installazione, al posizionamento (orientamento, inclinazione dei moduli, ecc…), ed all’uso che viene fatto dell’energia prodotta (immissione dell’energia in rete o autoconsumo).

Queste differenziazioni influenzano in maniera diretta la remunerazione dell’impianto fotovoltaico e quindi il tempo di ritorno dall’investimento. Per alcune applicazioni già oggi, nel sud Italia, si è raggiunta la grid parity, ovvero una situazione in cui il costo energetico da fotovoltaico è minore, competitivo, rispetto al costo energetico delle “classiche” centrali elettriche.
Questa situazione si evidenzia soprattutto per gli impianti con buone produttività ed incentrati sull’autoconsumo istantaneo.

In altri casi, invece, la grid parity è ancora un poco distante, ma non irraggiungibile: bisogna attendere ulteriori diminuzioni del prezzo delle installazioni “chiavi in mano” affinchè venga raggiunta. Questa situazione può richiedere ulteriori  innovazioni tecnologiche in grado di abbattere in maniera significativa il costo “chiavi in mano” dell’impianto fotovoltaico. In altri articoli abbiamo già sottolineato come il prezzo degli impianti sia sia già sensibilmente ridotto rispetto a solo qualche anno fa.

fotovoltaico verso grid parityIpotizzando l’ assenza di incentivi, il gruppo di studio del Politecnico di Milano fornisce una sintesi dei tassi di ritorno dall’investimento per le principali tipologie e taglie di impianto fotovoltaico analizzando le diverse possibili remunerazioni degli impianti in relazione al costo per kilowattora al nord, al centro e sud Italia.
Ricordiamo che la produttività annua del fotovoltaico nel nord Italia è di circa 1.100 Kwh per Kw installato e nel sud Italia arriva anche a 1.500 Kwh per Kw installato.

 

Fine degli incentivi : come reagirà il mercato ?

Dalle analisi risulta che, dal momento in cui gli incentivi vengono  sensibilmente ridotti (con il quinto conto energia vigore dal 27 agosto 2012) fino al loro azzeramento, presumibilmente entro fine 2012, il mercato del fotovoltaico in Italia non si arresterà completamente.

Ovviamente si rivelerà un forte rallentamento perchè inizialmente saranno pochi gli ambiti e le situazioni installative del fotovoltaico che permetteranno buone remunerazioni. Il rendimento medio annuo di un impianto rimarrà comunque inferiore rispetto agli elevati tassi del 2010, del 2011 e dei primi 8 mesi del 2012.

A seguito della fine degli incentivi, i segmenti di mercato che meglio reagiranno al rallentamento saranno quelli volti alle installazioni per lo più in autoconsumo e nel sud Italia, che garantisce una producibilità annua di circa 1.400 Kwh per Kw installato. Dunque, impianti residenziali ed industriali, connessi a delle utenze, in grado di raggiungere alte percentuali di autoconsumo in sito.

Qui non vengono contemplate soluzioni volte allo stoccaggio di energia tramite batterie. Le batterie permetterebbero, infatti, di garantire il 100% di autoconsumo, massimizzando il risparmio derivante dall’autoconsumo. L’autoconsumo in sito è infatti il fattore di maggior risparmio. Anche i costi delle batterie registreranno nei prossimi anni drastiche diminuzioni, così come è stato per i moduli e gli inverter fotovoltaici.

A seguito di questo temporaneo rallentamento del mercato ci sarà la ripresa della crescita delle installazioni fotovoltaiche man mano che ogni tipologia raggiungerà la situazione di grid parity. Tutto questo, secondo le previsioni del rapporto, darà vita ad un mercato del fotovoltaico sicuramente meno importante e dinamico rispetto a quello che abbiamo visto nei suoi anni di avvio (dal primo -2007-  al quinto -2012- conto energia), ma in sostanza più “sostenibile nel tempo”.

“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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