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Generazione distribuita: criticità di rete e adeguamento impianti

Ultimo aggiornamento: 01-04-2012
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“Rapporto sullo sviluppo degli impianti di generazione distribuita”. Obiettivo del gestore energia: migliorare sicurezza e contenere i costi di dispacciamento (Fonte-Aeeg)

 

Adeguare la rete di distribuzione a fonti intermittenti e non programmabili … …

Come evidenziato dal “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti a generazione distribuita” (fonte-Aeeg) , la grande crescita degli impianti in “generazione diffusa” (o meglio: micro generazione distribuita), e in particolare dei mini impianti fotovoltaici, rende necessari da parte dell’ autorità elettrica una serie di provvedimenti tesi a garantire la gestione in sicurezza e a costi contenuti di una rete di produzione di energia elettrica sempre più orientata alla frammentazione e alle fonti rinnovabili, intrinsecamente caratterizzate dall’essere intermittenti e non programmabili.

Queste considerazioni sono espresse proprio dall’Autorità per l’energia nel primo capitolo del rapporto.

Non che l’Autorità sia rimasta con le mani in mano: in questo quadro appare fondamentale la promozione della diffusione delle smart grid e già con la delibera 84/2012/R/eel si erano introdotte novità regolamentari in materia di impianti di produzione connessi in media e bassa tensione con il compito di assicurare il coinvolgimento dei produttori nel primario obiettivo di equilibrare domanda e offerta di energia in rete.

  …  oppure adeguare gli impianti per ottimizzare le immissioni nella rete

In particolare vengono stabilite nuove regole tecniche di funzionamento per tutti quegli impianti che entrano in funzione dopo il 31 marzo 2012 e che dovranno adeguarsi con scadenze diverse a seconda delle tecnologie utilizzate e  a prescindere dalla potenza installata. Tenuto conto dell’avvicinarsi della stagione estiva e dei conseguenti picchi di produzione l’Autorità ha anche predisposto degli incentivi per gli impianti di medie e grandi dimensioni che dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni tecniche per l’immissione di energia in rete entro il 31 marzo del 2013, obbligo che non sussiste per gli impianti di potenza inferiore a 50 KW.

Verrà quindi premiata la velocità con cui saranno predisposti gli adeguamenti a favore della sicurezza previsti dalla delibera 84 con i detentori di impianti creati entro il 31 marzo che vedranno accreditarsi tra i 2.000 e i   5.000 euro se agiranno entro giugno, per interventi successivi l’incentivo calerà progressivamente mese dopo mese.

Gli incentivi saranno definitivamente quantificati in un provvedimento che verrà emanato successivamente dall’autorità quando quest’ultima avrà modo, tra l’altro, di analizzare le informazioni trasmesse dai soggetti interessati.

Già nel febbraio 2012, l’Autorità  con il decreto 35 del 2012, aveva presentato delle proposte tese a rivedere i corrispettivi di sbilanciamento con l’obiettivo di responsabilizzare i produttori in relazione alla corretta previsione dell’energia immessa in rete ed evitare così che i costi di sbilanciamento continuino a gravare esclusivamente sui consumatori.

Inglobare con efficienza le fonti rinnovabili senza aumentare i costi per il dispacciamento della rete elettrica

Già in passato  l’Autorità aveva individuato le criticità relative alla crescita esponenziale dei piccoli impianti da fonti rinnovabili evidenziando la necessità di un’evoluzione radicale dei sistemi di dispacciamento. Un’ottimizzazione che dovrà avere il duplice risultato di:

– accrescere il quantitativo di energia da fonti non programmabili a parità di capacità di rete
– tenere costanti i costi per il dispacciamento (costi a carico delle unità produttive coinvolte).

Nel rapporto viene altresì evidenziata la necessità di valutare una più generale revisione del sistema di dispacciamento che tenga conto dell’evoluzione del mercato e di prevedere che Terna periodicamente stabilisca il potenziale di massima penetrazione delle fonti rinnovabili intermittenti, in particolare eolico e fotovoltaico, compatibilmente con i limiti strutturali del sistema-rete pur perseguendo gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili entro la scadenza politicamente determinante del 2020.

Gli interventi necessari al raggiungimento di questi ultimi obiettivi sono tuttora allo studio da parte dell’Autorità.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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