… … continua da: Fotovoltaico: iniziamo a pensare al dopo incentivi ? (1)
Iniziare ad immaginare il ” dopo incentivi ” ?
Con queste premesse ed in queste prospettive: è possibile iniziare ad immaginare il settore fotovoltaico camminare con le proprie gambe?
E’ possibile iniziare ad immaginarlo senza gli incentivi che lo rendono artificialmente competitivo con le fonti energetiche convenzionali?
Se per noi utenti finali l’energia acquistata da una produzione “green” diviene più economica dell’energia acquistata da produzione “not green”, allora potremo dire che il fotovoltaico, e le rinnovabili in generale, avranno i piedi per camminare con le proprie gambe.
Intanto, con l’art.65 del decreto liberalizzazioni sono già terminati gli incentivi per tutti gli impianti a terra situati in aree agricole: non se ne vieta “tout court” l’installazione, ma vengono eliminati gli incentivi, le tariffe incentivanti, ad essi dedicate. Il limite per ora esclude gli impianti su edifici, ma prima o poi verranno dis-incentivati anche questi perchè gli incentivi sono per loro natura volubili e provvisori.
La economicità del fotovoltaico rispetto alla bolletta elettrica è già una realtà ?
E’ già una realtà.. se visto in prospettiva dall’autoconsumo.
Proviamo ad immaginare una installazione di un impianto fotovoltaico di 3 Kw senza incentivi.
Quanto spendo? Ipotizziamo 10 mila euro. In linea di massima un prezzo chiavi in mano per un 3 Kw compreso di manutenzione, cambio inverter dopo 10 anni, ed altre piccole spese in itinere durante i 20 anni (minimi) di funzionamento.
Queste 10 mila euro per questo impianto da 3 Kw quanta autonomia energetica mi procurano in una città del centro italia come Roma? Diciamo autonomia energetica per minimo 20 anni con una produzione totale di circa 60.500 Kwh (3.780 kwh/anno *20 anni meno il 20% di calo rendimento dei pannelli in 20 anni, valore fin troppo severo rispetto alle attuali prestazioni dei moduli fotovoltaici). La stima di produzione è data dal simulatore ufficiale PVGIS.
Una spesa di 10 mila euro fatta oggi, dunque, mi permette di avere circa 60.500 Kwh di energia pulita per i prossimi 20 anni.
Quanto costa lo stesso quantitativo di energia in bolletta, per i prossimi 20 anni?
Ipotizziamo ad oggi, in via del tutto ottimistica, un costo minimo onnicomprensivo della corrente elettrica in bolletta di circa 0,25 – 0,30 euro/kwh , compreso di tasse, accise, addizionali, oneri, servizi, componenti varie. Il prezzo minimo totale e comprensivo di tutto è preso a riferimento alla data odierna, ma in prospettiva le bollette energetiche aumentano con un trend almeno pari a quello inflazionistico ed aumenteranno sensibilmente a causa dell’aumento del prezzo del petrolio, nonostante l’apertura al “libero” mercato ed alla concorrenza.
Dunque, ipotizzando 0,25 – 0,30 euro per kwh acquistato dalla rete, i nostri 60.500 Kwh in 20 anni acquistati dalla rete verranno pagati nelle bollette elettriche minimo 15 – 18 mila euro, senza considerare i rincari a venire.
Quindi, confrontando in maniera molto indicativa i dati, abbiamo:
– 60.500 Kwh di energia pulita prodotta in 20 anni con un impianto fotovoltaico da 10.000 euro
– 60.500 Kwh di energia pagata in bolletta in 20 anni per una spesa totale di minimo 15 – 18 mila euro
Questi conti sono ovviamente molto indicativi e “pura formalità”, però rendono l’idea della distanza che attualmente intercorre, per un piccolo utente elettrico domestico, tra i costi di auto-produzione e autoconsumo energetico ed i prezzi di acquisto dell’energia elettrica dalla rete per i prossimi 20 anni. Ovviamente ci sarebbero moltissime altre variabili da aggiungere in questo raffronto, in particolare il trattamento economico riservato all’energia non immediatamente autoconsumata che viene dapprima immessa in rete e poi riprelevata. L’attuale sistema dello scambio sul posto, infatti, compensa l’energia immessa e prelevata rimborsando circa il 70% (e non il 100%) dell’energia prelevata dalla rete e pagata in bolletta. Il prossimo sistema delle tariffe onnicomprensive e tariffe autoconsumo, garantisce, comunque, ancora una elevata remunerazione per l’utente domestico in autoconsumo.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Pie illusioni!!! A Torino in zona non ottimale un impianto da 3kw. produce circa 2800kw annui. Con un autoconsumo del 20% (abbondando!)si ricava circa 230 euro annui. Il costo dei pannelli rame/indio è di circa 9000 euro. Non voglio ipotizzare costi di accumulo (altri 5000euro con durata (?) di 5/6 annui). il tempo di ritorno invest imento (solo i pannelli) si aggira sui12/15 anni. Alla faccia del GREEN e pubblicità fasulle!Buon lavoro