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La transizione ed il futuro del fotovoltaico in Italia

Ultimo aggiornamento: 31-05-2012
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L’obiettivo è di quelli importanti, tanto per l’ambiente quanto per l’economia italiana, che trarrebbe sicuro giovamento dalla realizzazione di una simile impresa.

Parliamo del difficile scenario da attraversare, per il settore delle energie rinnovabili e del fotovoltaico in particolare, ovvero la lunga strada della transizione da una situazione di forte incentivazione statale (con il conto energia) per l’installazione di nuove officine elettriche ad un orizzonte, ormai imminente, della cessazione del mercato incentivato per lasciare ampia autonomia ad un mercato che può avere tutte le carte in regole per arrivare ad auto sostenersi.

La situazione attuale del fotovoltaico è quella di un mercato in continua evoluzione, che alla luce delle recenti innovazioni tecnologiche, può abbracciare un bacino d’utenza praticamente illimitato. La recente sperimentazione dei pannelli a film sottile curvo infatti, ha spazzato via l’ultimo tabù delle coperture curve e scarsamente resistenti, dando la possibilità, in un futuro prossimo, anche agli immobili che fino ad oggi non potevano beneficiare di tale tecnologia, di accogliere facilmente dei sistemi fotovoltaici per la produzione di energia pulita.

Il tema principale da affrontare e risolvere prima della fine degli incentivi è quello della effettiva convenienza ed economicità degli impianti, sia per quanto riguarda i costi di installazione e gestione, che per quanto riguarda il costo di acquisto per kw. Si chiama grid parity ed è un rapporto finanziario semplicissimo. E’ un rapporto tra il costo del Kw “tradizionale” ed il costo del Kw “fotovoltaico”.vantaggi del solare fotovoltaico per tutti

La grid parity è il momento in cui è nulla la differenza tra il costo di un kw prodotto con un impianto fotovoltaico e lo stessa unità di energia prodotta da un impianto alimentato a combustibile fossile, che nella maggior parte dei casi utilizza il petrolio.

Le centrali elettriche, che producono attraverso la combustione del petrolio, hanno alti costi fissi ed anche sempre maggiori costi variabili dati dalle oscillazioni del petrolio sui mercati internazionali, oltre ad un elevato costo in termini di inquinamento ambientale e di smaltimento degli scarti della produzione (le cosiddette esternalità negative).

I kw prodotti attraverso i pannelli fotovoltaici, impattano meno dal punto di vista economico ed ecologico. L’energia prodotta da fonte fotovoltaica, infatti, a livello del mercato nazionale dell’energia, risulta per molte fasce orarie già competitiva rispetto a quella prodotta dalle tradizionali centrali elettriche. In questo post abbiamo visto il perchè.

Per quanto riguarda invece i costi “vivi” per l’installazione di un impianto fotovoltaico, secondo parecchi studi macro economici commissionati dalle associazioni di categoria, il settore è sulla buona strada, perchè in pochi anni ha visto ridursi il prezzo medio di ogni impianto anche in percentuali superiori al 50%.

E’ questa l’unica strada da seguire, per arrivare preparati all’azzeramento dei contributi energetici; con un kw tradizionale che solo nell’ultimo anno, secondo le stime dell’Autorità competente, è cresciuto nei costi, in percentuale superiore al 5%, incrementare la quota di produzione delle energie rinnovabili vuol dire consentire all’Italia di evolversi, effettuando dei risparmi significativi anche in termini sociali, legati alle patologie da inquinamento; slegarsi dal ciclo del petrolio e quindi dalle speculazioni internazionali e dotarsi di una rete elettrica capace di assorbire, senza eccessive dispersioni durante il trasporto, tutti i kw prodotti, sarebbe il passo successivo, fondamentale per rassicurare il settore delle rinnovabili, per far ben intendere agli investitori attuali e futuri, che la strada battuta dai primi quattro conti energia, è e rimane maestra per lo sviluppo futuro.



“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”

Alessandro Fuda

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