L’energia prodotta dal fotovoltaico, quanto viene pagata? Si tratta di una domanda che spesso viene posta da chi ha già un impianto fotovoltaico, o da chi vuole realizzarlo.
Il prezzo di cessione dell’elettricità prodotta dal proprio sistema fotovoltaico e immessa in rete è tra i fattori che maggiormente influenzano la scelta di installare i pannelli fotovoltaici sul tetto della propria casa, della propria azienda o del proprio capannone. Quantificare un “prezzo di cessione”, e quindi il guadagno diretto del fotovoltaico, non è sempre facile, ma consultando attentamente la normativa sullo Scambio sul Posto è possibile calcolare una stima attendibile per capire quanto viene pagata l’energia generata dal proprio impianto fotovoltaico. In ogni caso oggi, la fonte di maggior ricavo, non è la cessione in rete, ma l’autoconsumo che genera risparmio in bolletta.
Da cosa dipende oggi la buona riuscita dell’investimento fotovoltaico?
Oggi la buona riuscita dell’investimento fotovoltaico dipende da due principali fattori:
- quanto riesco ad autoconsumare,
- e da quanto viene pagata l’energia prodotta “in proprio”: l’energia che non riesco ad autoconsumare, ma che immetto nella rete Enel.
Il GSE è Gestore dei Servizi Energetici, l’ente che gestisce lo Scambio sul Posto ed il Ritiro Dedicato. Il prezzo riconosciuto dal Gse, la quantità di energia ceduta alla rete e la quantità di elettricità autoconsumata influenzano i tempi di ritorno economico dall’investimento e la convenienza economica dell’intera operazione. Per questo motivo è fondamentale avere le idee chiare non solo su quanto viene pagata l’energia prodotta dal fotovoltaico, ma anche su quanto si prevede di autoconsumare e di immettere in rete.
Iniziamo subito con una precisazione: in tempi di incentivi l’energia immessa in rete veniva pagata con cifre “molto generose”. Oggi la quota energia prodotta e immessa in rete dagli impianti fotovoltaici viene pagata “almeno” al suo corrente prezzo di mercato. “Almeno” perchè lo scambio sul posto permette di remunerare anche diversi costi “accessori” pagati sui kWh prelevati dalla rete Enel.
Oggi come allora l’energia che viene pagata dal Gse all’utente-produttore è solo quella che viene immessa in rete, cioè quella non immediatamente auto-consumata. I kwh pagati dal gestore di rete vengono calcolati sulla base delle misurazioni rilevate dal contatore “di scambio”, cioè quello che collega l’impianto alla rete pubblica e che conteggia i chilowattora immessi in rete e prelevati dalla rete nelle diverse fasce orarie.
Quali alternative abbiamo per farci pagare l’energia immessa in rete?
Teoricamente tutti i possessori di impianti fotovoltaici possono stipulare col Gse due tipi alternativi di convenzione:
- lo Scambio sul Posto (SSP)
- o il Ritiro Dedicato (RID)
Il primo permette di compensare parzialmente il costo dei kwh immessi in rete con i kwh prelevati dalla rete e pagati in bolletta. Lo scambio sul posto permette, in poche parole, di ottenere un rimborso parziale delle bollette elettriche pagate durante l’anno al proprio fornitore. Questo tipo di convenzione è adatto per chi “fa autoconsumo”, anche minimo.
Il secondo tipo di convenzione, il Ritiro Dedicato, permette invece di vendere direttamente la propria energia al Gse con il meccanismo dei “Prezzi Minimi Garantiti”. Questo meccanismo, fino a qualche anno fa, era particolarmente tutelante anche per i piccoli e medi produttori che installavano impianti senza autoconsumo. Oggi, a seguito delle nuove delibere dell’Autorità, il Ritiro Dedicato non è più conveniente, se non per i grandi impianti che “non fanno autoconsumo” e che vengono realizzati a prezzi veramente bassi. Impianti, insomma, che riescono a sfruttare bene le economie di scala.
Quanto viene pagata l’energia prodotta dal fotovoltaico in Scambio sul Posto
Con lo scambio sul posto l’energia viene pagata, di base, al suo prezzo di mercato. A questo viene aggiunto, per tutta l’energia scambiata, il valore di alcuni oneri e servizi ad essa associati: alcuni costi di distribuzione, dispacciamento, oneri e servizi.
Il valore degli oneri e dei servizi viene riconosciuto nei limiti dell’energia scambiata con la rete. L’energia scambiata con la rete è la quantità minima tra l’energia immessa e l’energia prelevata dalla rete.
Chiariamo con un piccolo esempio: se l’energia immessa in un anno è di 2.000 kWh e l’energia prelevata è di 700 kWh, l’energia scambiata con la rete è pari a 700 kWh.
Con lo Scambio sul Posto vengono rimborsati i 700 kWh di energia scambiati con la rete (che è il valore minimo tra l’immesso ed il prelevato).
Oltre a questi 700 kWh, riconosciuti e pagati a prezzo di mercato, vengono rimborsati alcuni servizi di distribuzione, dispacciamento ed oneri relativi ai 700 kWh scambiati con la rete. E’ questa la peculiarità che rende lo scambio sul posto più conveniente rispetto al ritiro dedicato.
Il “prezzo di mercato” dell’energia a cui il contributo fa riferimento è il PUN, Prezzo Unico Nazionale, cioè una media geografica ed oraria dei prezzi rilevati sulla Borsa Elettrica. Infatti i prezzi di mercato si formano e fluttuano “in tempo reale” e vengono “definiti” in base alle zone geografiche ed in base alle fasce orarie di acquisto e vendita.
Qual è il prezzo unico nazionale – PUN ?
Solo per avere un’idea indicativa: attualmente il prezzo del kWh elettrico, e quindi anche il prezzo dell’energia prodotta dal fotovoltaico, fluttua tra i 4 ed i 6 centesimi per kWh, con punte, in alcuni orari ed in alcune regioni, fino a circa 8 cent€/kWh.
Questa, ribadiamo, è la sola quota energia. Con lo scambio sul posto vengono rimborsati anche alcuni servizi normalmente pagati in bolletta, nei limiti dell’energia scambiata (come specificato nell’esempio sopra).
Mediamente l’energia scambiata viene remunerata al 50-60% di quanto viene pagata in bolletta.
Oltre il 30% della bolletta è costituito da imposte e tasse (che ovviamente non vengono rimborsate con il contributo dello scambio sul posto).
Un altro 30% è invece costituito da Oneri Generali di Sistema e Servizi, che vengono in parte rimborsati dallo scambio sul posto.
Per ulteriori approfondimenti sullo scambio sul posto:
- come funziona lo scambio sul posto: un esempio pratico
- cosa è il “contributo in conto scambio” dello scambio sul posto
- scambio sul posto, una guida completa e un simulatore
Quanto viene pagata l’energia prodotta dal fotovoltaico in ritiro dedicato
Come dicevamo, oggi ormai il Ritiro Dedicato non è più una formula tutelante per gran parte degli impianti.
Il meccanismo è ben più semplice da comprendere rispetto allo Scambio sul Posto.
Anche in questo caso tutta l’energia prodotta e NON istantaneamente consumata viene immessa in rete. Tutta questa energia, però, viene pagata dal Gse con delle tariffe minime garantite definite ogni anno come da delibera Aeegsi.
Il “prezzo minimo garantito” è una soglia di prezzo minima per il ritiro dell’energia da parte del gestore energetico (Gse):
- se i prezzi di mercato, che sono fluttuanti, sono superiori al “prezzo minimo garantito”, l’energia viene pagata al titolare impianto al prezzo di mercato;
- se i prezzi di mercato scendono al di sotto del “prezzo minimo garantito”, l’energia viene monetizzata al valore di quest’ultimo.
La convenienza di questo meccanismo dipende tutta dalla soglia “tutelante” stabilita dai Prezzi Minimi Garantiti.
A quanto ammontano i prezzi minimi garantiti per il Ritiro Dedicato per il 2016?
Il prezzo minimo garantito definito dall’Autorità per l’Energia per il 2016 per il Solare Fotovoltaico è di 0,039 €/kWh. Il prezzo, di circa 4 centesimi per kWh, è il prezzo minimo riconosciuto per una quantità di energia ceduta in rete fino a circa 1.500.000 kWh/anno.
Il prezzo garantito è al di sotto dell’attuale prezzo medio di mercato, per questo è attualmente molto poco “tutelante”.
Se il prezzo di mercato dell’energia (sulla borsa elettrica) scende sotto ai 3,9 centesimi per kWh il prezzo riconosciuto non scenderà al di sotto di questa “soglia di tutela” dei 3,9 centesimi.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
Articolo correlato: Chi paga la corrente che entra in rete dai pannelli fotovoltaici ?
Buonasera,
Complimenti per l’argomento, importantissimo in un periodo storico in cui dobbiamo cambiare il nostro approccio ai consumi.
Noto, purtroppo, moltissima ignoranza dei più, nella materia, ma al contempo molta preparazione di qualche utente che sta svolgendo un lavoro tanto virtuoso quanto indispensabile: fare chiarezza.
Ad ogni modo la scelta dei pannelli deve essere dettata anche da una coscienza sociale, trovo incredibile che ci siano persone disposte a spendere 22000€ per un’auto, più 2000€ di accessori, e poi magari fanno i conti per 5000€ di impianto fotovoltaico, asserendo che “la bolletta è cambiata di 30€ e di questo passo li recupero in 20 anni, non lo rifarei”.
Si deve utilizzare l’energia autoprodotta, con il fotovoltaico, per farlo si devono montare accessori atti a dare in tempo reale una misura dell’energia prodotta (solaredge inverter magnifico), oppure si possono installare piccole batterie (anche solo 2kw) per assorbire i picchi di consumo che, mannaggia la lavatrice partita 10 minuti fa sta scaldando acqua proprio ora che c’è nuvoloso, oppure, come nel mio caso, impianto sovradimensionato, batteria tesla da 13 kw. E le uniche bollette costose le pago quando ho giorni interi di nuvole o pioggia.
Tanto, tra fare impianto di 4kw o 9kw, come nel mio caso, cambia poco, quello che costa è l’inverter e tutta la stesura di cavi, documentazioni… Poi tra posare 18 pannelli o 36, non cambia tantissimo in termini di€.
Saluti
Ciao Paolo
Qui sul Sito non si è ancora mai fatto vivo (così mi pare, andando a ricordi) qualcuno che abbia maturata una qualche esperienza pratica con l’ACCUMULO e comunque, sicuramente, non con il Poverwall 2.
Da quanto scrivi sembra di capire, ma la cosa non è sicurissima, che tu gestisci un Impianto FV da 36 pannelli x 0,25 kW/pannello = 9,00 kWp.
Inoltre disponi anche di un Accumulo TESLA Powerwall 2 da 13,5 kW.
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Io gestisco un FV da 9,6 kWp (40 Pannelli da 0,240 kWp) con Inverter trifase ABB (ex AURORA) – 10 kW – Modello TRIO.
Impianto tradizionale senza Accumulo e senza fronzoli di gestione : spartano e tirato all’osso.
Controllo l’andamento generale del mio Sistema attraverso letture quotidiane dell’Inverter stesso e di alcuni Contatori aggiuntivi che ho collocato sui vari rami del mio Impianto di Casa, inoltre faccio anche la lettura quotidiana del Contatore di Scambio di ENEL.
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Non so da quanto tempo tu possiedi il tuo Impianto FV e quindi di quali e quanti dati Tecnico/Economici di gestione disponi attualmente.
Sarebbe MOLTO INTERESSANTE se tu potessi dettagliare meglio (con i tanti o pochi dati che possiedi attualmente) le prestazioni che ottieni anche in relazione ai tuoi Consumi di Utenza e al tuo “stile di vita in casa”.
Dato che sembra tu abbia qualche esperienza pratica, lascio a te la scelta dell’esposizione dei Dati e le eventuali considerazioni che ne derivano.
Un grazie anticipato per quanto ci potrai fare sapere……….
Buongiorno,
riassumo il mio impianto:
solaredge hd wave 6000, con 9.2 kwp installati. Altri 2.3Kwp installati gestiti con microinverter abb.
Dopo una prima batteria powerwall2 da 13.4kw, ne ho installata una seconda.
Tutto senza incentivi sul kw prodotto e venduto, ma le briciole dello scambio sul posto. Ovviamente non v’è un tornaconto economico in tutto questo, semplicemente decido che anzichè spendere nell’automobile, spendo nell’energia, per impattare in maniera più sostenibile sul pianeta.
Il tornaconto si vede nel momento in cui, avendo un surplus elettrico, si decide di utilizzare l’energia per scaldare/cucinare/acqua calda. Il surplus elettrico inibisce il consumo di energia fossile (metano/diesel riscaldamento, acqua calda etc). Inoltre dal punto di vista di installazioni, il filo elettrico è più facile e versatile, consente l’installazione di condizionatori, pompe di calore, etc etc.
Pertanto: il tornaconto non lo si vede osservando il “+” ed il “-” sui kw pagati, consumati etc etc, bensì su tutto il sistema domestico, che consente l’utilizzo di apparecchiature elettriche (più economiche e portabili) al posto delle caldaie metano o altre fonti. Posso installare vasche accumulo acqua piovana ed avere pompe potenti per l’utilizzo della stessa, grazie al surplus elettrico. Abbiamo in questo caso un tornaconto “indiretto”, ovvero risparmio sull’acqua perchè ho più energia elettrica che me lo consente.
Ciao Paolo Tregambe
(precedentemente, appena più sopra : Paolo, Il 15 Gennaio 2020 Ore 18:22)
( FV da 9,2 + FV da 2,3 = 11,5 kWp (SSP) e 2 batterie “PowerWall 2” per totali 26,8 kWp)
Mi permetto di dire che il tuo Intervento è più che altro un Manifesto d’Amore per spiegare una tua scelta di vita….
Naturalmente scelta “rispettabile” come tantissime altre (quando fatte spendendo i propri denari e senza creare danno ad altri).
La nostra Società attuale gode di una ricchezza impensabile ancora solo fino a pochi decenni fa e molti possono spendere somme di una certa importanza per avere certe soddisfazioni molto personali.
Comunque, senza entrare nell’infinità di particolari (sia tecnici che esistenziali) che bisognerebbe valutare, ti ricordo che, qualsiasi sia la somma da te investita nel tuo complesso “giocattolo” la metà verrà pagata da tutti quelli che di “giocattoli “simili non sentono la necessità e nemmeno vogliono gravarsi o, ancora peggio, non possono nemmeno immaginare di affrontare simili esborsi.
Sappiamo ora che la Potenza di FV della quale disponi risulta 9,2 + 2.3 =11,5 kWp e anche che, dopo una prima Batteria “PowerWall 2” ne hai installata una seconda per un totale di 13,4 +13,4 = 26,8 kWp.
Solo questa parte “produttiva” di Impianto suppongo ti possa essere costata (chiavi in mano) non meno di 20.000 € per l’insieme dei 2 FV + 18.000 € per le 2 batterie = 38.000 €.
Poi c’è tutto il resto delle “macchine” del tuo Sistema di Utilizzo dell’Energia che non posso valutare nei loro costi dato che tu ne dai solo una descrizione impalpabile.
Comunque, anche per questa seconda parte, si può supporre che avrai usufruito del solito “sgravio IRPEF” e, probabilmente, anche al 65%.
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Ho cercato di riassumere la tua situazione per quanto mi è possibile capire.
Ora vediamo se interviene qualcuno dei Fotovoltaisti Disperati che solitamente frequentano questo Forum e che non sembra vedano le cose al modo tuo.
Io cerco sempre di aiutarli almeno a “capire” i loro Impianti, per poterli utilizzare almeno decentemente, ma direi, generalmente, produco uno scarso successo pratico.
Potresti farti carico di dare qualche risposta anche tu e alleggerire il mio impegno, ma ti faccio presente che “quelli” hanno solitamente bisogno di NUMERI e poi, anche davanti ai numeri, sono molto diffidenti e increduli.
La maggior parte dei Fotovoltaisti che si rivolgono al Forum ha serie difficoltà già a tenere il conto di quanto incassano dal GSE……..
Sono finalmente riuscito ad accedere ai miei conti GSE anche grazie all’aiuto di Gipi che ringrazio , Per accedere una volta entrati nell’area clienti non andava più messo il codice SSP e andavano anche tolte le date già inserite, facendo la ricerca il sistema si cerca tutto lui perchè io sono già nella mia area clienti. Una cosa però non ho ancora capito io facendo la somma dei pagamenti fatti dal gse nei vari anni fino ad oggi risulta una somma di euro729,04 ,facendo la somma dei bonifici da me ricevuti risulta una somma di euro 541,64 con una differenza di euro 187,4 che non capisco dove sono finiti
Ciao Pier Angelo Bolla
Hai inserito 2 volte lo stesso scritto su questa “Striscia”.
Ti ho risposto più sopra per non interrompere la continuità del discorso che era già avviato……….
Buonasera,
come i Kvar influenzano le bollette
Volevo chiedere una delucidazione in merito ai KW conteggiati dal GSE per un impianto fotovoltaico.
Il contatore per la produzione del fotovoltaico indica dei kvar che sono circa il 2% dei KWh prodotti,
anche in contatore per l’energia consumata indica kvar che sono circa il 2% dei KWh consumati,
invece per l’energia immessa i kvar sono invece il 9% dei KWh prodotti.
Come mai sono molto più elevati per l’energia immessa.
Tali perdite non vengono remunerate?
Questi Kvar se sono perdite che prevedono penali, quando hanno valori elevati in consumo, da parte del gestore , invece per il FV sono una perdita per il privato e basta.
Un grazie anticipato per la risposta.
Ciao Massimo
Per tutte le Piccole Utenze (Mono o Trifase, sino a 15 kW di Contratto Contatore) i “kvarh” vengono sempre conteggiati dal Contatore ma non hanno nessuna forma di conteggio in Bolletta.
Questo vale anche per i FV che poi vengono allacciati sui detti Contatori (opportunamente riprogrammati da ENEL per trasformarli in Bi-direzionali)
Anche il GSE non ne tiene nessun conto (perché i valori dei “kvarh” nemmeno vengono comunicati al GSE).
Pertanto i “kvarh”, contabilmente, è come se non esistessero (sempre e solo per Contratti Contatore fino a 15 kW compresi, che taluni indicano anche come da 16,5 kW comprendendo l’esubero del 10 % concesso in via normale per qualsiasi Contatore).
Per il fatto che poi, per l’Energia Immessa, tu riscontri un valore piuttosto alto (9% secondo i tuoi calcoli) non saprei dirti nulla di preciso.
Nel mio caso, per il trascorso mese di Maggio, (grosso FV da 9,6 kWp) i dati riscontrati sono :
PRELIEVI DA RETE : 164 kWh con17 kvarh ossia 10,36 %
IMMISSIONI IN RETE : 1295 kWh con 12 kvarh ossia 0,93 %
Come vedi la mia situazione è all’opposto della tua………..
Comunque non esiste motivo di preoccuparsene (almeno fino ad oggi).
Se leggo i dati in sei mesi vedo questo con 6kw FV:
PRELIEVI DA RETE : 1609 kWh con 34 kvarh ossia 2,1 %
ENERGIA PRODOTTA 2983 KWH con 49 kvarh ossia 1,6%
IMMISSIONI IN RETE : 2325 kWh con 190 kvarh ossia 8,2 %
e da quello che ho potuto verificare tra prodotta e immissioni i kvarh sono enegia che non autoconsumo, nè cedo alla rete, ma sono alla fine kWh persi, quello che vorrei capire se sono utilizzati dal gestore rete per compensare lo sfasamento della rete tra la tensione e la corrente o se dipende da uno sfasamento del mio impianto che può essere corretto, considerato che in un anno sono 50-60€ a mio danno.
Ciao Massimo
Non avevo espresso nessun dubbio sulla attendibilità dei dati dei tuoi “kvarh”
Come ti avevo già detto non sono in grado di darti una spiegazione del perché l’andamento dei “kvarh” sul mio Impianto sia diverso e antitetico rispetto a quello che riscontri sul tuo.
Comunque, anche se lo si potesse scoprire, non sarebbe attualmente di nessuna utilità pratica.
Devi tenere presente che i “kvarh” che vengono registrati rappresentano, per la LINEA DI DISTRIBUZIONE ELETTRICA, una forma di DISTURBO (sia in Prelievo che in Immissione) che ne diminuisce l’EFFICIENZA DI TRASPORTO.
Stando così le cose, i Contatori registrano l’entità quantitativa del “disturbo” che, EVENTUALMENTE, POTREBBE ESSERE ADDEBITATO COME AGGRAVIO IN BOLLETTA qualora la attuale normativa venisse modificata.
Per i Consumatori con Contatori di maggiore Potenza, quando il “disturbo” supera certe quantità stabilite, vengono applicate delle Penali in relazione ai “kvarh” contabilizzati oltre la soglia di tolleranza stabilita.
Comunque, a discrezione di ENEL, può essere imposta ai Consumatori di maggiore Potenza l’installazione di SISTEMI DI RIFASAMENTO atti a limitare il “disturbo” entro il limite massimo del 2% dei Consumi.
Nella situazione normativa attuale, come ti avevo già detto, per le Piccole Utenze Domestiche non viene addebitato nulla.
I “kvarh” non sono una risorsa come tu credi, per la quale tu vorresti avere un ritorno economico, ma una Spada di Damocle che ci potrebbe cadere in testa da un giorno all’altro……
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PER IL RESTO DEI DATI DEL TUO IMPIANTO :
I dati che hai forniti (se riferiti effettivamente a 6 mesi di esercizio dal 1 Gennaio al 30 Giugno) suscitano alcune perplessità sulla produttività del tuo Impianto e anche sul come lo utilizzi.
I tuoi dati sui 6 mesi che io ho proiettati sull’anno intero:
— Prelievi da Rete 1609 = 3218 kWh/anno
— Energia Prodotta 2983 = 5966 kWh/anno
— Immissioni in Rete 2325 = 4650 kWh/anno
Elaborazione dei dati proiettati sull’anno intero :
— Produttività unitaria annuale dell’Impianto 5966 / 6,0 kWp = 994 kWh/kWp (bassissima)
— Autoconsumo 5966 – 4650 = 1316 kWh/a
— Percentuale di Autoconsumo (100 / 5966) x1316 = 22 % (bassissimo)
— Consumo totale di Utenza 3218 + 1316 = 4534 kWh/a (basso)
— Esubero di Produzione FV lasciato alla Rete 5966 – 4534 = 1432 kWh/a (molto)
QUALI DOVREBBERO ESSERE I TUOI DATI SE TU AVESSI UN FV CON PRODUZIONE A LIVELLO NORMALE E UN MIGLIORE UTILIZZO DELLA SUA PRODUZIONE ? :
— PRODUTTIVITA’ : La Poduttività Annuale dipende da diversi fattori (Zona territoriale e situazione specifica Locale, Posizionamento Impianto, Presenza di ombre sui pannelli, eventuali disfunzioni del Sistema FV.
Per un Impianto come il tuo, da 6,0 kWp, nel Nord Italia, la Produzione Annuale non dovrebbe mai essere inferiore ai 1100 kWh/kWp (più normalmente si sta tra 1150 e 1250 kWh/kWp) .
Dai dati che hai forniti, e salvo ulteriori riduzioni dato che il secondo Semestre dell’anno è solitamente meno produttivo del primo, tu avresti una Produzione Unitaria di 994 kWh/kWp.
Per il tuo Impianto ci si potrebbe attendere una Produzione annua di ALMENO 1150 x 6,0 = 6900 kWh mentre tu stai attualmente a 5966 kWh e ti mancherebbero almeno 1000 kWh all’appello
Questo indica che bisognerebbe indagare sui motivi di tale BASSISSIMA produzione.
— AUTOCONSUMO : Nonostante la bassissima produttività dell’Impianto il tuo Autoconsumo Medio Annuo risulta inspiegabilmente anche lui bassissimo. Dai calcoli già fatti l’Autoconsumo è al 22% mentre ci si aspetterebbe ALMENO un 30%.
Si può solo presumere che, praticamente, c’è in casa qualcuno solo nelle ore serali/notturne e che in parecchi fine settimana non c’è nessuno.
Oppure, in alternativa, che la casa è abitata da 1 o 2 persone anziane che hanno bisogni energetici limitatissimi, a parte il periodo invernale nel quale probabilmente viene usata elettricità per riscaldare gli ambienti con qualche sistema a Pompa di Calore (Climatizzatore/i).
— ESUBERO DI PRODUZIONE FV LASCIATO IN RETE :
Nonostante la bassissima produzione annuale del tu FV (5966 kWh/a) tu lasci alla Rete ben 1432 kWh/a che non riesci a utilizzare con lo SCAMBIO
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Dalle varie valutazioni fatte risulta che il tuo FV è più grande di quanto ti sarebbe servito e convenuto installare per le tue ATTUALI necessità.
Poi, forse, tu puoi avere prospettive di maggiori consumi per il futuro (ma non lo hai detto).
Ti sarebbe stato sufficiente un 4,5 kWp che, anche nella tua situazione di bassissima produttività attuale di 1000 kWh/kWp, ti avrebbe fornito sempre 1000 x 4,5 = 4500 kWh/anno che “coprono” quasi perfettamente (come richiede la regola del “massimo vantaggio economico”) i tuoi attuali consumi di Utenza che risultano di 4534 kWh/a.
Per come la vedo io, e ho cercato di spiegarlo, se ti devi preoccupare di qualcosa allora non sono certamente i “kvarh” ma altro.
Ciao a tutti
EFFETTO VIRUS SUL COSTO ENERGIA.
Consultando il dettaglio dei costi in Bolletta …..
Nel 2° e 3° trimestre il Valore Energia Puro (per chi ha un Contratto con “Servizio Elettrico Nazionale” in “Servizio di Maggior Tutela”) è crollato a livelli incredibili.
Nel 2° trimestre (Apr-Mag-Giu) : F1 = 0,040580 €/kWh ; F23 = 0,037130 €/kWh
Nel 3° trimestre (Lug-Ago-Set) sarà : F1 0,045160 €/kWh ; F23 = 0,042000 €/kWh
Praticamente al valore della metà di quanto era normalmente in precedenza, ante-Virus.
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Brutto segno per l’anno Fotovoltaico 2020 di tutti i FV. I “ritorni” dal GSE ci faranno piangere !
Brutta botta anche per tutti coloro che hanno scelto le Forniture con “Prezzo Energia Fisso” nelle varie forme proposte sul Mercato Libero.
Ho capito male o c’è un errore nella frase sottostante?
“Chiariamo con un piccolo esempio: se l’energia immessa in un anno è di 2.000 kWh e l’energia prelevata è di 700 kWh, l’energia scambiata con la rete è pari a 700 kWh.”
Forse la frase corretta è:
“Chiariamo con un piccolo esempio: se l’energia prelevata in un anno è di 2.000 kWh e l’energia immessa è di 700 kWh, l’energia scambiata con la rete è pari a 700 kWh.”
Grazie Alessandro
Sono corrette entrambe le frasi: l’energia scambiata con la rete è il valore Minimo tra “energia immessa” ed “energia prelevata”.
In alcuni casi l’energia Scambiata equivale all’energia immessa, in altri corrisponde all’energia prelevata.
Ad esempio per uno che ha un grande impianto e pochi consumi l’energia scambiata corrisponderà all’energia prelevata.
Per una famiglia che ha un piccolo impianto e consumi in proporzione più elevati (rispetto alla generazione dell’impianto), l’energia Scambiata sarà l’energia quella effettivamente immessa in rete.