La corsa al rincaro del prezzo di benzina e diesel non accenna a diminuire: negli ultimi 18 mesi, da gennaio 2011 a giugno 2012 i prezzi hanno avuto un rincaro rispettivamente di oltre il 17 e 18%, con forti ripercussioni sui costi sostenuti dai cittadini per la mobilità privata.
Questo rincaro, influenzato in parte dai prezzi praticati dai produttori e in parte da provvedimenti fiscali, fanno emergere la scarsa sostenibilità futura del sistema di mobilità attuale, basato per la quasi totalità su mezzi di trasporto alimentati con benzina o altri prodotti di derivazione petrolifera, e la necessità di sviluppare una valida alternativa, più economica, più efficiente e più pulita.
La soluzione che risponde a tutti e tre questi requisiti e che pertanto risulta essere sostenibile nel lungo periodo è rappresentata dalla mobilità elettrica come seria e valida alternativa al rincaro della benzina. I veicoli elettrici, a differenza di quelli tradizionali, risultano avere una gestione estremamente più economica e dalla loro adozione su ampia scala potrebbe derivare una vera e propria rivoluzione dei consumi che darebbe un nuovo volto alla mobilità privata all’interno delle città.
I veicoli elettrici – automobili ciclomotori e biciclette elettriche– risultano più convenienti dal punto di vista economico per almeno due ragioni: produrre ed utilizzare energia elettrica è meno costoso e i prezzi sono meno soggetti a fluttuazioni rispetto a quanto accade per la benzina. Inoltre, si potrebbe ottenere l’indipendenza dai Paesi produttori ed esportatori di petrolio. L’utilizzo di motori elettrici presenta notevoli vantaggi anche dal punto di vista dell’efficienza energetica, dal momento che si eviterebbero le perdite di efficienza dovute alla combustione, oltre a un notevole risparmio in termini di manutenzione.
I detrattori della mobilità elettrica sostengono che sarebbe eccessivamente costoso e dispendioso creare un numero sufficiente di punti di ricarica sul territorio. Ma a ben vedere l’elettricità è una fonte di energia presente in maniera capillare nel Paese, dovendo raggiungere ogni abitazione e la quasi totalità delle strade. Costruire una rete di mobilità elettrica, dunque, non costituirebbe un’operazione così complessa, potendo sfruttare per il suo corretto funzionamento l’infrastruttura già esistente. La mobilità elettrica, eliminando dalla circolazione gli inquinanti veicoli a combustione interna, permetterebbe, oltre al superamento del rincaro dei costi del carburante, anche un rapido miglioramento della qualità dell’aria nelle città, eliminando il problema delle PM10 e delle altre polveri sottili.
Ma l’aspetto forse più interessante che deriva dalla valutazione di un sistema di mobilità elettrica fa riferimento alla sua possibile integrazione con la produzione di energia da fonti rinnovabili. È infatti possibile creare l’energia elettrica necessaria ad alimentare le auto tramite l’utilizzo di fonti pulite ed inesauribili, su tutte il fotovoltaico e l’eolico. In questo modo si otterrebbe una notevole riduzione delle emissioni di anidride carbonica, sia nella fase di produzione dell’energia, sia nella fase di consumo, rendendo di fatto il sistema di mobilità elettrico basato sulle fonti rinnovabili un sistema ad emissioni quasi nulle.
In prospettiva, con la diffusione di smart grid e reti elettriche “intelligenti” si otterrebbero risultati ancora più efficienti in termini di consumi.
La mobilità elettrica appare dunque un’alternativa solida e percorribile al sistema di trasporto basato sulla benzina e sui prodotti derivati dal petrolio, una scelta sostenibile e pulita, una scelta economica lungimirante che saluta il rincaro benzina. Per il successo di questa nuova prospettiva è richiesto un cambiamento culturale, prima ancora che politico.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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