Continua da : Fotovoltaico: scenario e prospettive per il 2012 (1)
Quali prospettive per il 2012 ?
Il 2012, che vedrà l’avvio di un ulteriore conto energia, il quinto conto energia fotovoltaico, vedrà ancora una volta rallentamenti del mercato ed un nuovo assestamento con cifre di installato decisamente minori.
Le tariffe incentivanti del quinto conto energia, rispetto alle tariffe del quarto CE, andranno incontro ad un taglio minimo del 10%, per il secondo semestre del 2012, ad un taglio massimo del 45-50% per le realizzazioni del 2013
Secondo le stime del Politecnico di Milano il mercato del 2012 potrebbe arrivare intorno a 2,7 Gigawatt, con un calo di oltre il 50% rispetto alle cifre effettive del 2011. Il calo si vede già da ora: nei soli mesi di gennaio e febbraio 2012 sono stati installati solo 70 Mw.
Il taglio degli incentivi è ormai certo con il quinto conto energia. L’aspetto fondamentale del nuovo decreto è l’attenzione rigorosa ai vincoli di spesa per gli incentivi: ogni sei mesi vengono definiti dei tetti massimi di spesa da dedicare all’incentivazione degli impianti fotovoltaici.
Il controllo avviene attraverso l’obbligo di iscrizione degli impianti ad un registro degli impianti incentivabili. Il registro non è una novità, però nel quarto conto energia era d’obbligo solo per i grandi impianti. Secondo la bozza oggi in discussione, invece, tutti gli impianti fotovoltaici al di sopra dei 12 Kw (!) dovranno affettuare l’iscrizione al registro per accedere agli incentivi.
Questa situazione potrà molto probabilmente rappresentare un ulteriore ostacolo burocratico-normativo per la realizzazione di nuovi impianti. L’iscrizione al registro comporta la stesura di una graduatoria che verrà creata attraverso diversi criteri temporali qualitativi e quantitativi dei progetti. Per poter ottenere quindi la tariffa incentivante, seppur drasticamente tagliata, anche gli impianti residenziali sopra i 12 Kw dovranno passare dall’iscrizione al registro e da una inclusione in graduatoria.
L’applicazione del registro già nel quarto conto energia si è manifestata un palese insuccesso ed è stata una concausa dei numerosi rallentamenti del Gse nella valutazione delle domande di incentivazione e nella gestione delle pratiche.
Il taglio delle tariffe incentivanti insieme a queste ulteriori complicazioni burocratiche rischiano di riportare il fotovoltaico ai piccoli numeri di qualche anno fa: i grandi impianti fotovoltaici di 500 – 1.000 Kw, anche se realizzati sui tetti degli edifici, rischiano di risultare poco interessanti per gli investitori, se non addirittura contro-producenti.
Questo è un lato, ahimè, della medaglia. L’altro lato, qual è?
La grid parity : salvagente del fotovoltaico ?
Sono tutti d’accordo nel sostenere che la grid parity è prossima. Con la Grid Parity il fotovoltaico ha tutte le “carte in regola” per poter camminare con le proprie gambe senza più bisogno degli incentivi. Con la grid parity l’energia prodotta da fotovoltaico risulta più economica di quella prodotta con le altre fonti energetiche “tradizionali”.
Già oggi, in effetti, il costo dell’energia nelle ore diurne, grazie all’apporto del solare fotovoltaico che aumenta l’offerta in maniera spropositata, rende più economica l’energia rispetto alle ore serali in cui l’approvvigionamento energetico è a carico delle tradizionali centrali elettriche. Queste, vendendo molto meno di giorno, sono costrette ad aumentare il prezzo di vendita nelle ore serali, ore in cui effettivamente vendono quanto producono, per ammortizzare i costi fissi di funzionamento.
Anche se le tariffe incentivanti dovessero essere eliminate nel 2013 il mercato italiano del fotovoltaico non si fermerebbe del tutto, perchè in alcuni ambiti di applicazione ed in alcune regioni risulta già oggi più conveniente rispetto all’energia tradizionale.
Per fare un esempio, secondo le osservazioni del Politecnico: gli impianti residenziali e industriali in regime di scambio sul posto, che autoconsumano parte dell’energia autoprodotta, e realizzati nel sud Italia, con l’ azzeramento degli incentivi, possono essere già oggi comunque sostenibili, producendo 1.400 Kwh/Kwp l’anno.
Il costo – efficienza delle tecnologie
Nel raggiungimento della grid parity l’altro aspetto fondamentale e determinante è il costo-efficienza delle tecnologie.
Sul costo: i prezzi di mercato degli impianti fotovoltaici. Ovviamente più diminuiranno i prezzi all’utente finale più si riducono i tempi di rientro dai costi rendendo appetibile il ritorno economico dell’investimento.
Secondo le stime del Politecnico di Milano su tutte le tecnologie dei moduli ci si può attendere verosimilmente una ulteriore diminuzione di prezzo di un ulteriore 31% in media sulle diverse tecnologie.
Sull’ efficienza: tra il 2013 – 2014 ci si aspetta un migliore rendimento dei moduli in termini di produttività. I moduli a film sottile, i meno efficienti, arriveranno ad un rendimento del 13,4%, mentre i tradizionali moduli a silicio policristallino e monocristallino arriveranno ad un’efficienza rispettivamente del 16,1 e 16,5%.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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