Lo storage fotovoltaico è un sistema che accumula, in genere in batterie, l’energia prodotta dal fotovoltaico.
Normalmente, pensando al sistema elettrico generale, l’energia non viene immagazzinata, per questo motivo uno dei costi principali della gestione di rete è il dispacciamento, ovvero l’attività volta a garantire in “tempo reale” l’equilibrio tra domanda ed offerta di elettricità sulla rete elettrica nazionale (leggi qui per vedere cosa è il dispacciamento).
Con l’avvento del fotovoltaico e delle Fonti Energetiche Rinnovabili Elettriche, le cosiddette “FER Elettriche”, si riduce, in parte, il problema del dispacciamento elettrico in quanto i luoghi di produzione di energia sono sparsi sul territorio, e sono vicini ai luoghi del consumo. Spesso il fotovoltaico è posto direttamente “al servizio” delle abitazioni e delle aziende e viene installato principalmente per l’autoconsumo.
Questo è il vantaggio principale della “generazione distribuita”.
Se ai vantaggi della generazione distribuita aggiungiamo i benefici dello storage fotovoltaico le fonti rinnovabili possono diventare veramente la soluzione competitiva alle fonti fossili. Soluzione che scalza definitivamente le tradizionali centrali a gas ed a carbone.
Ecco due soluzioni di Solarwatt per lo storage fotovoltaico: una domestica e l’altra aziendale.
In realtà si tratta dello stesso prodotto che, essendo totalmente scalabile, può essere adattato sia per le famiglie che per le aziende.
Lo storage fotovoltaico per le famiglie
Il fotovoltaico domestico arriva in grid parity grazie alle batterie.
Si chiama “Solarwatt Storage” ed è un innovativo sistema di accumulo dell’energia prodotta da fotovoltaico. In realtà il sistema di accumulo è prodotto (in Germania) da Prosol nell’ambito di un accordo di collaborazione con Solarwatt.
Le batterie sono a base di litio-ferro-fosfato e, essendo collegate col sistema in corrente alternata (CA), sono compatibili ed applicabili a qualsiasi impianto domestico esistente, già in funzione.
Questo tipo di batterie garantiscono una buona efficienza e durata rispetto ad altre tecnologie e garantiscono i migliori standard di sicurezza annullando il rischio di incendio o esplosione.
Per questo motivo può essere utilizzato, oltre che ovviamente per i nuovi impianti, per massimizzare l’efficienza degli impianti già installati.
Il sistema di storage fotovoltaico è dotato anche di un “gruppo ausiliario” in grado di ottimizzare l’approvvigionamento, o meglio di auto-approvvigionare, tutte le utenze della casa e, funzione non meno importante, di garantire l’elettricità anche in caso di blackout elettrico dalla rete.
Con questo sistema, che è disponibile con diversi dimensionamenti e diverse capacità di accumulo, è in grado di garantire almeno l’80% di autoconsumo. In altre parole: può ridurre la bolletta elettrica di almeno l’80%.
Riassumendo, ecco la caratteristiche principali enunciate dall’azienda:
- la batteria al litio garantisce la massima durata e la massima sicurezza
- l’utente utilizza le normali prese elettriche di casa senza nessuna modifica nelle abitudini o nelle modalità di consumo (il sistema funziona a tre-fasi)
- il sistema funge da gruppo ausiliario per garantire l’approvvigionamento elettrico anche in caso di blakout
- il sistema è compatibile ed installabile con qualsiasi impianto fotovoltaico preesistente
Lo storage fotovoltaico per le aziende
Le soluzioni proposte, come detto, sono dimensionabili e scalabili in base alle esigenze, in base allo spazio disponibile ed in base alle modalità di consumo dell’utilizzatore.
Se l’utilizzatore è un’azienda, essendo l’energy storage una soluzione “scalabile”, il sistema di accumulo può essere dimensionato in maniera ottimale ed utilizzato con profitto sia per far fronte al rischio di blackout elettrici, sia per ridurre le bollette elettriche anche in ambito industriale.
Il giusto dimensionamento si calcola in base ad una attenta analisi delle quantità e delle modalità di consumo dell’azienda trovando la migliore soluzione costi-benefici.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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