L’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico sta preparando la riforma tariffaria per l’energia elettrica per i clienti non domestici. Ha da poco pubblicato il primo documento di consultazione. Come da molti sostenuto si tratterebbe, se fosse approvata l’attuale intenzione, dell’ennesimo attacco agli impianti di autoproduzione elettrica ed alla generazione distribuita. La riforma della struttura tariffaria, infatti, pretenderebbe di ancorare la struttura degli oneri generali di sistema a quella degli oneri di rete e non più ai consumi effettivi di energia.
Il principio è simile a quello che abbiamo già visto nella riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici: “ancorando” gli oneri generali di sistema non più all’effettivo consumo di energia, ma ai costi fissi, si finisce per penalizzare tutti coloro che fanno, che hanno fatto o che faranno investimenti per il risparmio e l’efficienza energetica.
Tutti coloro che hanno investito per ridurre il proprio prelievo di energia dalla rete, attraverso, ad esempio, un impianto fotovoltaico, rischiano di dover pagare comunque una buona quota dei costi fissi dovuti per il solo fatto di essere allacciati in rete. Se anche i possessori di impianto fotovoltaico dovessero azzerare il prelievo di rete, si troverebbero comunque a dover pagare costi fissi alla rete elettrica: servizi di rete e parte degli oneri generali di sistema.
Attualmente i possessori di impianti fotovoltaici pagano una quota forfetaria del 5% degli oneri di rete, che rimane una quota relativamente irrisoria. Cambiando le regole sul pagamento degli oneri si rischia di aumentare questa quota andando ad inficiare sui margini di guadagno di chi decide di investire nell’autoproduzione.
Con la riforma della tariffa elettrica quanto più si diminuisce la componente ” a consumo” (sugli effettivi kwh prelevati dalla rete e pagati in bolletta), tanto più si penalizza l’efficienza energetica, il risparmio energetico e l’autoproduzione elettrica da fonti rinnovabili.
Anche l’Unione Europea prenderà in esame la logica della riforma che, basandosi sulla capacità di prelevare energia dalla rete anzichè sull’elettricità effettivamente prelevata, rischia di ostacolare le rinnovabili e l’efficienza energetica andando contro chiare direttive europee.
“Tecnologie energetiche pulite, fotovoltaico, fonti rinnovabili: queste le leve per uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il giornalismo ambientale e le nuove tecnologie sono ottimi strumenti di condivisione per tracciare nuove strade”
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